mercoledì 7 gennaio 2015

DECRETO LEGISLATIVO 14 marzo 2013, n. 33

Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicita', trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni. (13G00076) (GU n.80 del 5-4-2013 )
note:Entrata in vigore del provvedimento: 20/04/2013


venerdì 2 gennaio 2015

In pieno inverno, emergenza idrica a San Giorgio del Sannio (BN)

Finalmente ce ne siamo accorti! Le bugie di chi ci amministra hanno gambe cortissime...
Di notte e sino alle 8-9 del mattino San Giorgio del Sannio, senza preavvisi e senza che tanto si possa apprendere dal sito istituzionale del Comune o da quello del gestore del servizio idrico è praticamente senza un filo di acqua. Siamo a secco ! 
Con tutta evidenza, l'Alto Calore s.p.a. -puntualissima nella emissione delle bollette per farsi pagare i disservizi all'utenza- sta SOTTACENDO a tutti i suoi utenti di San Giorgio e Calvi guasti alle pompe, senza peraltro attivarsi per rimediare e programmare l'investimento necessario.
Insomma, qualcosa di più grave e diverso dalle continue rotture della rete idrica, obsoleta e fatiscente, che causano dispersioni a cielo aperto di acqua potabile e interventi di riparazione ispirati al massimo lassismo e, naturalmente provvisorie e mai risolutive. 
Eppure,  parliamo di servizi pubblici essenziali per la vita, la salubrità e l'igiene. 
Assordante il silenzio del primo cittadino che a fronte della contestuale emergenza meteorologica di questi giorni e per la quale non ha mosso un dito pulendo strade e cospargendole di sale, trova l'ispirazione per ringraziare i dipendenti della macchina comunale!!!
Intanto, è pesante la stima dei danni già subiti per il disservizio idrico, per via di scaldini scoppiati ed impianti di riscaldamento fuori uso per mancanza d'acqua!
Chi ci pagherà ?
In qualità di coordinatrice e fondatrice del Comitato sangiorgese Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia vorrei stabilire un proficuo contatto con il Comitato H2O.
La situazione è diventata insostenibile sul piano igienico-sanitario oltre che di una vergogna inaudita, da paesi del terzo mondo"!
E' risibile quanto leggiamo sul sito dell'Alto Calore s.p.a.:"La prospettiva offerta dalla trasformazione in SpA è quella di una ulteriore espansione (?!) nel settore della gestione del servizio idrico integrato(?!) e in altri servizi,(?!) aprendo un ventaglio di opportunità(?!) e sviluppo(?!) e di crescita economica.(?!)"

Nulla di tutto questo abbiamo visto dal 2013 ad oggi!

Decidiamo, dunque,  con la massima partecipazione possibile della cittadinanza il da farsi (i tempi delle denunce a Benevento sono estremamente lunghi!), in primis una causa risarcitoria avverso "la s.p.a. del disservizio idrico" con sospensione del pagamento delle bollette non dovute per un servizio inesistente o a singhiozzo, nonchè una inevitabile manifestazione di protesta per le vie del paese. 
Ancora non è stato chiarito chi e che cosa rappresenti il sindaco di San Giorgio a fronte di simili problematiche e quale sia il ruolo effettivo della esimia dott.ssa Maria Lucia Chiavelli rappresentante comunale nell'ambito delConsiglio di Amministrazione di Alto Calore s.p.a.
Perchè il Comune non revoca l'affidamento del servizio idrico ad Alto Calore s.p.a. e non formula inequivoche diffide e drastica denuncia alla Procura della Repubblica ex art. 331 del c.p., per verificare se sussistano fattispecie di natura penale a carico di Alto Calore s.p.a.?
Insomma perchè sindaco e  giunta se ne stanno inerti e immobili e neppure si fanno carico, nell'interesse della cittadinanza tutta, di valutare lo stato dell'impianto idrico e di quantificare i costi per i non più rinviabili aggiornamenti delle strutture ?
Perchè il presidente della Provincia non convoca con urgenza un’assemblea dei sindaci dell’area di riferimento al fine di affrontare in modo serio, e compatto, i continui disagi che i cittadini della provincia sono costretti a subire per le inadempienze del gestore del servizio?
Cui prodest?
Il sindaco può benissimo e reiteratamente inventarsi di sana pianta denunce per diffamazione al malcelato scopo di tentare di  imbavagliare le voci critiche e "colpirne uno per educarne cento", ma gli conviene?
Non sarebbe meglio interloquire con la cittadinanza, non per autoelogiarsi ridicolmente e  a sproposito, ma per chiarire le questioni che i cittadini pongono, con la massima trasparenza e, soprattutto, nel rispetto del valore-verità ?

La coordinatrice del Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia
Rosanna Carpentieri

Da InfoSannio del 02/01/2015
COMITATO CITTADINI PER LA TRASPARENZA E LA DEMOCRAZIA 




Finalmente ce ne siamo accorti! Le bugie di chi ci amministra hanno gambe cortissime…
Di notte e sino alle 8-9 del mattino San Giorgio del Sannio, senza preavvisi e senza che tanto si possa apprendere dal sito istituzionale del Comune o da quello del gestore del servizio idrico,  è praticamente senza un filo di acqua. Siamo a secco !
Con tutta evidenza, l’Alto Calore s.p.a. -puntualissima nella emissione delle bollette per farsi pagare i disservizi all’utenza- sta SOTTACENDO a tutti i suoi utenti di San Giorgio e Calvi guasti alle pompe, senza peraltro attivarsi per rimediare e programmare l’investimento necessario.
Insomma, qualcosa di più grave e diverso dalle continue rotture della rete idrica, obsoleta e fatiscente, che causano dispersioni a cielo aperto di acqua potabile e interventi di riparazione ispirati al massimo lassismo e, naturalmente provvisorie e mai risolutive.
Eppure,  parliamo di servizi pubblici essenziali per la vita, la salubrità e l’igiene. Assordante il silenzio del primo cittadino che a fronte della contestuale emergenza meteorologica di questi giorni e per la quale non ha mosso un dito pulendo strade e cospargendole di sale, trova l’ispirazione per ringraziare i dipendenti della macchina comunale!!!
Intanto, è pesante la stima dei danni già subiti per il disservizio idrico, per via di scaldini scoppiati ed impianti di riscaldamento fuori uso per mancanza d’acqua!
Chi ci pagherà ?
In qualità di coordinatrice e fondatrice del Comitato sangiorgese Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia vorrei stabilire un proficuo contatto con il Comitato H2O.
La situazione è diventata insostenibile sul piano igienico-sanitario oltre che di una vergogna inaudita, da paesi del terzo mondo”!
E’ risibile quanto leggiamo sul sito dell’Alto Calore s.p.a.:”La prospettiva offerta dalla trasformazione in SpA è quella di una ulteriore espansione (?!) nel settore della gestione del servizio idrico integrato(?!) e in altri servizi,(?!) aprendo un ventaglio di opportunità(?!) e sviluppo(?!) e di crescita economica.(?!)”
Nulla di tutto questo abbiamo visto dal 2013 ad oggi!
Decidiamo, dunque,  con la massima partecipazione possibile della cittadinanza il da farsi (i tempi delle denunce a Benevento sono estremamente lunghi!), in primis una causa risarcitoria avverso “la s.p.a. del disservizio idrico” con sospensione del pagamento delle bollette non dovute per un servizio inesistente o a singhiozzo, nonchè una inevitabile manifestazione di protesta per le vie del paese. 
Ancora non è stato chiarito chi e che cosa rappresenti il sindaco di San Giorgio a fronte di simili problematiche e quale sia il ruolo effettivo della esimia dott.ssa Maria Lucia Chiavelli rappresentante comunale nell’ambito delConsiglio di Amministrazione di Alto Calore s.p.a.
Perchè il Comune non revoca l’affidamento del servizio idrico ad Alto Calore s.p.a. e non formula inequivoche diffide e drastica denuncia alla Procura della Repubblica ex art. 331 del c.p., per verificare se sussistano fattispecie di natura penale a carico di Alto Calore s.p.a.?
Insomma perchè sindaco e  giunta se ne stanno inerti e immobili e neppure si fanno carico, nell’interesse della cittadinanza tutta, di valutare lo stato dell’impianto idrico e di quantificare i costi per i non più rinviabili aggiornamenti delle strutture ?
Perchè il presidente della Provincia non convoca con urgenza un’assemblea dei sindaci dell’area di riferimento al fine di affrontare in modo serio, e compatto, i continui disagi che i cittadini della provincia sono costretti a subire per le inadempienze del gestore del servizio?
Cui prodest?
Il sindaco può benissimo e reiteratamente inventarsi di sana pianta denunce per diffamazione al malcelato scopo di tentare di  imbavagliare le voci critiche e “colpirne uno per educarne cento”, ma gli conviene?
Non sarebbe meglio interloquire con la cittadinanza, non per autoelogiarsi ridicolmente e  a sproposito, ma per chiarire le questioni che i cittadini pongono, con la massima trasparenza e, soprattutto, nel rispetto del valore-verità?
La coordinatrice del Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia

Rosanna Carpentieri
Da Gazzetta di Benevento del 02/01/2015
Il Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia protesta per il disservizio idrico a San Giorgio del Sannio
Spesso nella notte e nelle prime ore del mattino siamo a secco, scrive Rosanna Carpentieri
La coordinatrice del Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia, Rosanna Carpentieri, affronta con una nota il disservizio da più parti denunciato nella erogazione del servizio idrico che a San Giorgio del Sannio, come a Calvi da cui pure ci giungono quotidiane forme di protesta, è curato dall'Alto Calore.
"Finalmente ce ne siamo accorti!
Le bugie di chi ci amministra hanno gambe cortissime..., scrive Carpentieri.
Di notte e sino alle 8-9 del mattino San Giorgio del Sannio, senza preavvisi e senza che tanto si possa apprendere dal sito istituzionale del Comune o da quello del gestore del servizio idrico, spesso è praticamente senza un filo di acqua. Siamo a secco!
Con tutta evidenza, l'Alto Calore, puntualissima nella emissione delle bollette per farsi pagare i disservizi all'utenza, sta sottacendo a tutti i suoi utenti di San Giorgio e Calvi i probabili guasti alle pompe, senza peraltro attivarsi per rimediare e programmare l'investimento necessario
Insomma, deve essere qualcosa di più grave e diverso dalle continue rotture della rete idrica, obsoleta e fatiscente, che causano dispersioni a cielo aperto di acqua potabile e interventi di riparazione ispirati al massimo lassismo e, naturalmente provvisorie e mai risolutive.
Eppure, parliamo di servizi pubblici essenziali per la vita, la salubrità e l'igiene.
Assordante il silenzio del primo cittadino che a fronte della contestuale emergenza meteorologica di questi giorni e per la quale non ha mosso un dito pulendo strade e cospargendole di sale, trova l'ispirazione per ringraziare i dipendenti della macchina comunale!
Intanto, è pesante la stima dei danni già subiti per il disservizio idrico, per via di scaldini scoppiati ed impianti di riscaldamento fuori uso per mancanza d'acqua!
Chi ci pagherà?
E' risibile quanto leggiamo sul sito dell'Alto Calore: "La prospettiva offerta dalla trasformazione in SpA è quella di una ulteriore espansione (?!) nel settore della gestione del servizio idrico integrato (?!) e in altri servizi, (?!) aprendo un ventaglio di opportunità (?!) e sviluppo (?!) e di crescita economica. (?!)"
Nulla di tutto questo abbiamo visto dal 2013 ad oggi!
Decidiamo, dunque, con la massima partecipazione possibile della cittadinanza il da farsi (i tempi delle denunce a Benevento sono estremamente lunghi!), in primis una causa risarcitoria avverso "la s.p.a. del disservizio idrico" con sospensione del pagamento delle bollette non dovute per un servizio inesistente o a singhiozzo, nonché una inevitabile manifestazione di protesta per le vie del paese.
Ancora non è stato chiarito chi e che cosa rappresenti il sindaco di San Giorgio a fronte di simili problematiche e quale sia il ruolo effettivo del rappresentante comunale nell'ambito del Consiglio di Amministrazione di Alto Calore s.p.a. 
Perché il Comune non revoca l'affidamento del servizio idrico ad Alto Calore e non formula inequivoche diffide e drastica denuncia alla Procura della Repubblica per verificare se sussistano fattispecie di natura penale a carico di Alto Calore
Insomma perché sindaco e giunta se ne stanno inerti e immobili e neppure si fanno carico, nell'interesse della cittadinanza tutta, di valutare lo stato dell'impianto idrico e di quantificare i costi per i non più rinviabili aggiornamenti delle strutture?
Perché il presidente della Provincia non convoca con urgenza un'assemblea dei sindaci dell'area di riferimento al fine di affrontare in modo serio, e compatto, i continui disagi che i cittadini della provincia sono costretti a subire per le inadempienze del gestore del servizio?"
comunicato n.76774
Da Il Quaderno del 02/01/2015

S. Giorgio del S. Il Comitato per la trasparenza e la democrazia protesta per i disservizi dell’Alto Calore

“Di notte e fino alle 8-9 del mattino San Giorgio del Sannio, senza preavvisi e senza che si possa apprendere dal sito istituzionale del Comune o da quello del gestore del servizio idrico, è senza un filo di acqua. L'Alto Calore s.p.a. sta sottacendo agli utenti di San Giorgio e Calvi guasti alle pompe, senza attivarsi per rimediare e programmare l'investimento necessario”. Questo il commento di Rosanna Carpentieri, coordinatrice del Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia. “Assordante il silenzio del primo cittadino che a fronte dell’emergenza meteorologica di questi giorni e per la quale non ha mosso un dito pulendo strade e cospargendole di sale, trova l'ispirazione per ringraziare i dipendenti della macchina comunale. Intanto, è pesante la stima dei danni già subiti per il disservizio idrico, per via di scaldini scoppiati ed impianti di riscaldamento fuori uso per mancanza d'acqua. Decidiamo il da farsi: in primis una causa risarcitoria avverso "la s.p.a. del disservizio idrico" con sospensione del pagamento delle bollette non dovute per un servizio inesistente o a singhiozzo, nonché un’inevitabile manifestazione di protesta per le vie del paese. Ancora – ha continuato la Carpentieri - non è stato chiarito chi e che cosa rappresenti il sindaco di San Giorgio e Maria Lucia Chiavelli rappresentante comunale nell'ambito del Consiglio di Amministrazione di Alto Calore s.p.a. Perché il Comune non revoca l'affidamento del servizio idrico ad Alto Calore s.p.a. e non formula diffide e denuncia alla Procura della Repubblica ex art. 331 del c.p., per verificare se sussistano fattispecie di natura penale a carico di Alto Calore s.p.a.? Perché sindaco e giunta non si fanno carico, nell'interesse della cittadinanza, di valutare lo stato dell'impianto idrico e di quantificare i costi per gli aggiornamenti delle strutture ? Perché il presidente della Provincia non convoca un’assemblea dei sindaci dell’area di riferimento al fine di affrontare i disagi che i cittadini della provincia sono costretti a subire?” – ha concluso Carpentieri. 

Da NTR24
San Giorgio del Sannio senza acqua, il Comitato per la Trasparenza: “Le istituzioni devono difendere i cittadini”
...Decidiamo, si legge nella nota - con la massima partecipazione possibile della cittadinanza il da farsi, in primis una causa risarcitoria per il disservizio idrico con sospensione del pagamento delle bollette non dovute per un servizio inesistente o a singhiozzo, nonché una inevitabile manifestazione di protesta per le vie del paese. 
Ancora non è stato chiarito chi e che cosa rappresenti il sindaco di San Giorgio a fronte di simili problematiche e quale sia il ruolo effettivo della esimia dott.ssa Maria Lucia Chiavelli rappresentante comunale nell'ambito del Consiglio di Amministrazione di Alto Calore s.p.a.

Perché – attacca Carpentieri - il Comune non revoca l'affidamento del servizio idrico ad Alto Calore. Insomma, il sindaco, nell'interesse della cittadinanza tutta, deve valutare lo stato dell'impianto idrico e di quantificare i costi per i non più rinviabili aggiornamenti delle strutture. Perché il presidente della Provincia non convoca con urgenza un’assemblea dei sindaci dell’area di riferimento al fine di affrontare in modo serio, e compatto, i continui disagi che i cittadini della provincia sono costretti a subire per le inadempienze del gestore del servizio?

Il sindaco - conclude la nota del Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia - deve chiarire le questioni che i cittadini pongono, con la massima trasparenza e, soprattutto, nel rispetto della verità”.

martedì 30 dicembre 2014

Tasse, Comune sposta la sede legale a 860 metri di altezza per non pagare l’Imu agricola. E San Giorgio La Montagna...che fa? Niente, of course!

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Se un Comune come Fivizzano, 8.100 abitanti sparsi in 94 piccole frazioni disseminate sulle Alpi Apuane lunigianesi in provincia di Massa Carrara, deve allo Stato 116 mila euro di Imu agricola, può capitare che il primo cittadino senta il dovere di correre ai ripari con un rimedio d'emergenza: spostare la sede legale del Comune qualche centinaia di metro più in alto per ottenere l'esenzione della tassa.
L'atto politico è già pronto, appena approvato dal consiglio comunale di Fivizzano, composto da 12 persone in tutto compresa la Lega Nord anche oggi all'opposizione, e dà mandato al sindaco Pd Paolo Grassi di spostare la sede legale a Sassalbo, frazione montana del medesimo comune, a 860 metri d'altitudine: quella che serve per superare il limite imposto dal Governo, 600 metri d'altezza, sotto i quali tutti i comuni devono pagare necessariamente l'Imu per i terreni agricoli.
Fivizzano, in effetti, è adagiata su un pendio che sta a circa 326 metri d'altezza, ma amministra, in realtà, frazioni che si innalzano anche a 1.000 e 1.500 metri. Un comune montano a tutti gli effetti, dunque, che vive di agricoltura, pastorizia e turismo eno-gastronomico, già noto per aver dato i natali a diversi uomini politici, primo fra tutti all'ex coordinatore Pdl, Sandro Bondi, che ne fu sindaco comunista per dal 1990 al 1992, e per essere stato duramente colpito dal terremoto del giugno 2013. "Per un comune come il nostro - ha detto il sindaco Paolo Grassi - 116 mila euro sono un furto, un prelievo forzoso che non possiamo permetterci".
Nei mesi passati, Grassi aveva provato a chiedere solidarietà al premier Matteo Renzi, scrivendogli una lettera "indirizzata al suo buon senso" e sperando nel feeling tra uomini dello stesso partito, senza però ottenere risposta e così ha pensato di fare da solo, proponendo il cambio della sede legale del comune. All'inizio una provocazione, oggi realtà. Il consiglio comunale ha approvato l'idea ed è partito l'iter per la modifica dello statuto, che porterà alla conclusione dell'atto entro i primi sei mesi del 2015. "Mai più pagare 116 mila euro di una tassa ingiusta e iniqua - ha commentato il primo cittadino - ; è l'ultimo anno, spero, che dovrò alzare le tasse per i miei compaesani".

venerdì 26 dicembre 2014

Il Tar Lazio blocca l’Imu sui terreni agricoli

Accolto il ricorso presentato dall’associazione Comuni (An­ci) della Liguria, dell’Umbria, del Veneto e dell’Abruzzo contro il decreto

Articolo di Ottopagine del 26 dicembre 2014
 – E’ ancora presto per parlare di pericolo scampato, ma da ieri l’Imu sui terreni agricoli è meno probabile. Il Tar La­zio ha accolto il ricorso presentato dall’associazione Comuni (An­ci) della Liguria, dell’Umbria, del Veneto e dell’Abruzzo contro il decreto interministeriale del 28 novembre che prevede l’assoggettamento a tassazione di tutti i centri ubicati ad altitudine inferiore ai 601 metri. Provvedimento che ha sollevato furenti polemiche nei con­fronti del Governo anche a causa dei criteri adottati per la scelta dei comuni da tassare. 
Determinante è infatti la collocazione del municipio, spesso posto a valle rispetto alla gran parte dei terreni. 
E proprio questa è stata tra le ragioni che hanno spinto il Tar centrale ad accogliere la richiesta di sospensiva del decreto. Il provvedimento se­condo il tribunale amministrativo «determina eccezionale e grave pregiudizio de­rivante dalla assoluta incertezza dei criteri applicativi, con particolare ri­guardo a quello dell’altitudine, ben potendo essere assoggettato a imposizione un terreno posto a più di 600 me­tri in agro di comune collocato notevolmente al di sotto di tale altezza». 
Il Tar ha inoltre eccepito irregolarità nel meccanismo compensativo studiato dal Governo per incamerare le risorse sottraendole da subito ai Comuni. 
La camera di consiglio per la discussione nel merito si terrà il 21 gennaio.

giovedì 25 dicembre 2014

Questione tigli. Anche ITALIA NOSTRA si schiera dalla nostra parte.A conferma che l'amministrazione Ricci ha segnato un clamoroso autogoal !

Mattanza di tigli storici e mattanza di…democrazia e partecipazione

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia di San Giorgio del Sannio (BN)
Mattanza di tigli storici e mattanza di…democrazia e partecipazione! Faremo causa per danno biologico al patrimonio verde!
Vorrei segnalare che la Soprintendenza di Bergamo, in collaborazione con il CFS, ha avviato laprima causa milionaria per danno biologico al patrimonio verde (nel caso di specie, privato. Qualora esso sia pubblico e cioè un bene comune di tutti, ciò costituirebbe un’aggravante di non poco conto!)
Il fatto:Cinquecento (500) tigli e ippocastani secolari del santuario ottocentesco di Caravaggio, distrutti questo inverno dall’ignoranza di un gruppo di pensionati incaricati delle potature, sono sottoposti ora ad una perizia individuale per la determinazione del danno biologico subito.
Gli esemplari, dell’età di 90-120 anni e dell’altezza di 20-25 m, sono ora ridotti a monconi alti 5-6m.
A prima vista il danno biologico varia da 2500 a 3500 euro/albero per un totale complessivo di circa 1,5 milioni di euro…non si sa a carico di chi:
  • a carico del Santuario per negligenza nella custodia di verde sotto vincolo monumentale,
  • a carico dei sei pensionati per lesioni dolose e colpose,
  • a carico del Comune per inosservanza nei doveri di vigilanza.
I 6 pensionati, dopo qualche giorno di bestemmie in dialetto bergamasco, sono ora in ritiro spirituale nel santuario e bevono acqua santa dalla mattina alla sera.
La mattanza di tigli storici a San Giorgio del Sannio
E’ rimasta finora impunita, circondata da una coltre di punti interrogativi cui l’Ente si sottrae dal rispondere, e, – cosa più grave e aberrante – ha avuto dei risvolti giudiziari in danno di chi ha sporto formale denuncia di quanto commesso dall’amministrazione.
Ma noi non demorderemo!
Il danno biologico ai tigli secolari di Via dei Sanniti e di Viale Spinelli è appunto  quanto il Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia richiederà al Sindaco Ricci ed al Comune di San Giorgio del Sannio!
E non finisce qui.
Perchè l’ente comunale dopo la mattanza dei tigli voluti da Napoleone Bonaparte e non segnalati e protetti dall’Ente come storici e monumentali (legge n.10/2013) ha pensato, ancora una volta malissimo, di abbattere addirittura gli alberi del Palazzetto dello Sport!E intanto la Procura beneventana indaga su chi denuncia!
Ma non è legittimo chiedersi quali siano le motivazioni che hanno spinto a tale scempio con costi diretti a carico della comunità e che fine abbia fatto la legna? Chi se ne è appropriato? O a chi è stata assegnata e in base a quali criteri?
Una cosa è certa: le lamentele “querulanti” del sindaco che fa un abuso strumentale della denuncia per diffamazione (tutta da dimostrare!)  per imbavagliare il dissenso e le più che legittime critiche alle scelte perverse dell’amministrazione (così come l’indignazione e i mugugni dei cittadini…) non servono.
Esiste una procedura tecnica per la determinazione del danno biologico. E la si applica negli incidenti come pure nelle lesioni volontarie su uomo, animali e alberi!
Non a caso, come comitato civico,nella scorsa tarda primavera e cioè nell’immediatezza dei fatti criminosi, abbiamo fatto denuncia anche a mezzo stampa (dato l’interesse e la rilevanza pubblica) al Corpo Forestale dello Stato e direttamente alla Procura (inviando alle autorità competenti un corposo e orripilante dossier fotografico).
Purtroppo, nella nostra ristretta realtà provincialotta e limitante, la Forestale non ha espletato -per quanto ci risulta – le indagini richieste non ravvisando nessuna violazione di legge (sic!), mentre la Procura di Benevento, attraverso l’opera diretta dell’esimio procuratore capo dott. Giuseppe Maddalena, non ha trovato nulla di meglio da fare che  sottoporre la denunciante (la coordinatrice del comitato, denunciante e scrivente in nome e per conto di tale associazione spontanea di cittadini) a ben 9 mesi di indagine per aver leso la reputazione del sindaco Ricci…. (SIC!).
Incredibile, ma VERO!
In conclusione, vorrei riportare quanto risponderebbe al sindaco Ricci, senza troppi peli sulla lingua, Ermanno Casasco, professionista di fama internazionale e autore del libro Giardiniere errante:
«A New York nevica più che a Milano, ma agli alberi di Central Park o al Village vengono portati via solo i rami più bassi o che sporgono troppo».
Mai sottovalutare le potature, ricorda poi: «Un mio maestro diceva sempre che da lì si capisce se l’amministrazione di una città è corrotta o no…».
Rosanna Carpentieri per il Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia di San Giorgio del Sannio (BN)
Le immagini sono cruente e si sconsiglia la visione ai bambini senza la supervisione di un adulto.
Abbiamo ribadito più volte nel comunicato e lo facciamo anche in questa sede … che la domanda fondamentale è: dove va a finire la legna?
La Guardia Forestale e la Procura della Procura dovranno accertarlo con immediatezza!

lunedì 22 dicembre 2014

Rosanna Carpentieri al sindaco: Noi ci battiamo per un Bilancio partecipato. Non se ne può più di malagestione della cosa pubblica

Da Gazzetta di Benevento del 22.12.2014

Rosanna Carpentieri: Noi ci battiamo per un Bilancio partecipato. Non se ne può più di malagestione della cosa pubblica
La coordinatrice del Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia commenta il "confronto" con la cittadinanza tenuto dal sindaco di San Giorgio del Sannio, Claudio RicciRedazione
Rosanna Carpentieri (foto), coordinatore del Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia, in una nota, ha commentato, criticandole duramente, le affermazioni  del sindaco di San Giorgio del Sannio, Claudio Ricci, fatte durante  un  confronto  con  la  cittadinanza  avvenuto  lo  scorso  14  dicembre.
"Qui - scrive - dove ci stiamo battendo per il bilancio partecipato e non se ne può più della malagestione della cosa pubblica e della carenza dei servizi a fronte di una pesante tassazione, abbiamo sentito dire dal sindaco Ricci, nel presunto "confronto con la cittadinanza" (in realtà un monologo autoelogiativo su tasse e perequazione urbanistica, in cui le voci di domanda o di critica, provenienti dal pubblico sono state sonoramente redarguite e scoraggiate!): "Le mie tasse sono le più basse. Non lo dice il vostro sindaco ma andate a cercare su internet!". Oppure: "Per il 2015 pagherete di meno se pagherete tutti!" e così via.
Insomma, a meno di due giorni dalla famigerata ed iniqua scadenza fiscale Imu-Tasi, il sindaco ha chiarito la sua posizione: austerity sul modello dei diktat della troika europea e tasse "intoccabili", in quanto emanazione del Governo Renzi, non importa se conformi o meno al principio della capacità contributiva che è la base costituzionale di ogni tassazione!
Intanto, sindaco e giunta decidono cosa fare e i sudditi devono partecipare consenzienti: è questa, non altra, la sua opinabile idea di trasparenza e democrazia partecipata! 
Salvo poi scomodare il codice penale per tentare di imbavagliare critiche e dissenso, come è puntualmente accaduto con la denuncia ambientale inoltrata da un comitato civico a seguito dello scempio o scorretta e inopportuna capitozzatura perpetrati in danno di due alberate storiche, unico polmone verde rimasto dopo le colate di cemento elevate a sistema.
E poi, con un semaforo che lampeggia da anni 24 h su 24 senza assolvere alla sua funzione, quando per ripristinarne la piena funzionalità basterebbe l'irrisoria cifra di poco più di 4.500 euro, ma di quale opera pubblica vuole seriamente parlare il nostro sindaco? 
Dell'ennesimo spreco (su cui si guarda bene dal  chiedere "confronti" con i cittadini), dell'inutile Giro d'Italia o della stucchevole edizione a venire della Notte della Salsiccia? Oppure del mutuo ventennale di 250mila euro per Palazzo Bocchini e un altro indebitamento dell'Ente (cioè la cittadinanza tutta) per la presunta "nuova" Villa Comunale (la vecchia dov'e di grazia?) per la quale si vanta e si autoelogia di avere acquisito l'area con l'istituto della perequazione urbanistica?"
  
comunicato n.76556


domenica 21 dicembre 2014

IMU e TASI anti costituzionali. Ma ci sono sindaci conniventi e sindaci che denunciano e citano lo Stato !

Siete al corrente di iniziative analoghe intraprese dal sindaco di San Giorgio del Sannio, per caso ?

Qui, dove ci stiamo battendo per il bilancio partecipato e non se ne può più della malagestione della cosa pubblica e della carenza dei servizi a fronte di una pesante tassazione, abbiamo sentito dire dal sindaco Ricci, nel presunto "confronto con la cittadinanza" del 14 dicembre c.a. (in realtà un monologo autoelogiativo su tasse e perequazione urbanistica, in cui  le voci di domanda o di critica, provenienti dal pubblico sono state sonoramente redarguite e scoraggiate !):
"Le mie tasse sono le più basse.Non lo dice il vostro sindaco ma andate a verificare su internet confrontando il nostro con altri comuni !". Oppure:
"Per il 2015 pagherete di meno se pagherete tutti !" etc.etc.
Insomma, a meno di due giorni dalla famigerata e iniqua scadenza fiscale del versamento a saldo della IUC 2014 , il sindaco ha chiarito la sua posizione: austerity sul modello dei diktat della troika europea e tasse "intoccabili", in quanto emanazione del governo Renzi , non importa se conformi o meno al principio della capacità contributiva che è la base costituzionale di ogni tassazione!
Intanto, sindaco e giunta decidono cosa fare e i sudditi devono partecipare consenzienti: è questa -non altra- la sua opinabile idea di trasparenza e democrazia partecipata! 
Salvo poi scomodare il codice penale per tentare di imbavagliare critiche e dissenso, come è puntualmente accaduto con la denuncia ambientale inoltrata da un comitato civico a seguito dello scempio o scorretta e inopportuna capitozzatura perpetrati in danno di due alberate storiche, unico polmone verde rimasto dopo le colate di cemento elevate a sistema.
E poi, con un semaforo che lampeggia da anni 24 h su 24 senza assolvere alla sua funzione, quando per ripristinarne la piena funzionalità basterebbe l'irrisoria cifra di poco più di 4500 euro ma di quale opera pubblica  vuole seriamente parlare il nostro sindaco ??? 
Dell'ennesimo spreco (su cui si guarda bene dal  chiedere "confronti" con i cittadini), dell'inutile Giro d'Italia o della stucchevole edizione a venire della Notte della Salsiccia ? Oppure del mutuo ventennale di 250.000 euro per palazzo Bocchini e un altro indebitamento dell'Ente (cioè la cittadinanza tutta) per la presunta "nuova" villa comunale (la vecchia dov'e di grazia?) per la quale si vanta e si autoelogia di avere acquisito l'area con l'istituto della perequazione urbanistica ?


Da internet e dalla moderna agorà dell'antica Grecia (il social network facebook) ben altro apprendiamo circa altri Comuni ed altri sindaci.
Matteo Camiciottoli, coraggioso Sindaco del Comune di Pontinvrea, si è apertamente schierato al fianco della Costituzione.
Dalla sua pagina Facebook un annuncio importantissimo :
“Il Comune di Pontinvrea già nel 2012 non ha applicato l’imu sulla prima casa, ritenendola una vera e propria rapina di stato  in un momento di crisi per le famiglie come quello che stiamo attraversando in Italia.
Il 20 ottobre 2014 il Consiglio Comunale di Pontinvrea ha dato mandato all’avvocato Marco Mori di ricorrere in giudizio per far dichiarare incostituzionale la legge sulla tassazione sulla casa, per manifesta violazione degli articoli 2; 42; 47; 53 della Costituzione. È un’iniziativa politica forte se messa in campo da un’istituzione come un Sindaco e un Consiglio Comunale.
Fermo restando che convintamente andrò avanti, credo sia ora che gli italiani debbano diventare parte attiva del loro futuro ed è per questo che lanceremo con chi ci vorrà stare una serie di gazebo per raccogliere adesioni, cioè chiederemo agli italiani di costituirsi con noi convinti come siamo che più saremo e più potremmo lanciare il messaggio ai giudici che saranno chiamati a giudicare che l’Italia se desta.
Tutti coloro che vogliono partecipare possono richiedermi il materiale per la raccolta delle adesioni, a me personalmente per messaggio privato o scrivermi all’indirizzo mail ripartiamoinsieme@libero.it.
Io ci metto la faccia ma vorrei che girandomi non vedessi il vuoto ma migliaia di persone da tutta Italia che grida basta.
NOI SIAMO ATTIVAMENTE  CON IL SINDACO DI PONTINVREA, NON CON IL SINDACO DI SAN GIORGIO DEL SANNIO (BN) !


“La semplice idea di tassare il risparmio in nome di un’asserita falsa emergenza è assolutamente contraria alla nostra Costituzione che impone che la contabilità dello Stato sia in deficit nel lungo periodo al fine di consentire la creazione di un risparmio diffuso altrimenti impossibile. In particolare non si vede come sia possibile legittimare un’imposizione sui beni immobili che costituiscono per definizione la principale forma di risparmio dei cittadini italiani. L’imposizione di una tassa sul risparmio è in chiara antitesi con la tutela ad esso riconosciuta (in tutte le sue forme) dalla Costituzione – art. 47″.
L’Imu, la famigerata imposta unica comunale, è«semplicemente» anticostituzionale. E il Comune di Pontinvrea, su iniziativa del sindaco Matteo Camiciottoli – che già da un paio d’anni si batte a fondo contro l’iniqua forma di tassazione e, intanto, l’ha abolita per i suoi concittadini – ha deciso di citare lo Stato in giudizio, in quanto – spiega l’avvocato Marco Mori, legale dell’amministrazione comunale – l’imposta è lesiva dei diritti sanciti dagli articoli 2, 42, 47 e 53 della Costituzione italiana. In particolare, aggiunge Mori, a calpestare il diritto e il buon senso è la violazione di quanto sta scritto nell’articolo 47 della Carta, che tutela il risparmio,e il 53 che fa riferimento alla capacità contributiva. 
Prima udienza il 31 marzo, davanti al Tribunale di Genova: «Il Comune di Pontinvrea -sottolinea ancora l’avvocato Mori – non avrebbe potuto agire in giudizio, in quanto questa possibilità è riservata solo a livello individuale.
Pertanto si è inserito (ed è questa la prima volta in Italia) nella causa analoga intentata da un cittadino di Rapallo». In questo senso, la procedura è stata accolta regolarmente. In particolare, il cittadino ricorrente, con atto di citazione 10 novembre 2014, «conveniva in giudizio la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed il Ministero degli Interni al fine di accertare» la violazione dei «propri diritti costituzionalmente tutelati, ovvero l’inviolabilità della persona (art. 2 Cost.), la proprietà (art. 42 Cost.), il risparmio in tutte le sue forme (art. 47 Cost.) nonché il principio della capacità contributiva (art. 53 Cost.) e conseguentemente condannare, eventualmente anche in solido tra loro, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dell’Interno a risarcire il danno non patrimoniale». In relazione, il Comune di Pontinvrea, che «da anni si batte contro le ingiuste ed inique imposte sulla casa, stante il fondamentale valore economico e sociale dell’abitazione, ha conferito mandato all’Avv. Marco Mori al fine di formulare intervento adesivo in vertenza che abbia ad oggetto l’accertamento
dell’incostituzionalità delle imposte sulla casa».
La semplice idea – è la tesi del Comune di Pontinvrea – di tassare il risparmio in nome di un’asserita falsa emergenza è assolutamente contraria alla nostra Costituzione che impone che la contabilità dello Stato sia in deficit nel lungo periodo al fine di consentire la creazione di un risparmio diffuso altrimenti impossibile. In particolare non si vede come sia possibile legittimare un’imposizione sui beni immobili che costituiscono per definizione la principale forma di risparmio dei cittadini italiani e dunque anche di quello dei cittadini di Pontinvrea. L’imposizione di tasse sui risparmi è la chiara antitesi della tutela del risparmio in tutte le sue forme prevista in Costituzione, l’imposta sulla casa è una tassa sul risparmio. Questo dunque vale non solo per la prima casa che gode di una tutela rafforzata anche nel secondo comma del citato art. 47 Cost. «Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione».
Ancora in merito, infine, alla violazione degli artt. 2, 42 e 53 della Costituzione, «la normativa di legge non solo crea un’imposta regressiva che colpisce ovviamente maggiormente i poveri rispetto ai ricchi ma altresì non prevede alcuna correlazione concreta con la capacità contributiva dei cittadini. Se ad esempio, con una vita di sacrifici, un italiano compra un immobile ma poi, sfortunatamente, perde il lavoro, lo Stato pretenderà da esso la corresponsione di imposte nonostante non abbia alcun tipo di reddito, imponendo addirittura ai Comuni il recupero delle somme».
Insomma, ce n’è abbastanza per ritenere più che fondate le motivazioni alla base del giudizio. E non solo i cittadini di Pontinvrea, ma tutti gli italiani attenderanno con ansia la pronuncia del tribunale.
Rosanna Carpentieri
Coordinatrice del Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia

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