sabato 7 luglio 2012

VERGOGNOSO IL SILENZIO SUL REFERENDUM ANTICASTA, IL SITO DEL COMUNE NON NE DA' IL MINIMO AVVISO

Cosa vi viene in mente se diciamo REFERENDUM ? Attimi di suspance...Niente per ora! E difatti, non c'è da meravigliarsi, visto che nessuno ( o quasi ), tranne qualche piccola voce "controcorrente" sul social network facebook, sta parlando dell'opportunità di tagliare gli stipendi d'oro dei parlamentari italiani. E' un vero e proprio scandalo che un'occasione così importante per cambiare le sorti dell' Italia non venga neanche citata dai maggiori canali informativi nazionali.

E questo già fa comprendere il viscido modo in cui nel nostro Malpaese tv, radio e giornali siano "pilotati" e "soggiogati" da una politica sporca e corrotta che decide, mazzette alla mano, quali informazioni siano meritevoli di passare al popolo e quali non conviene diffondere. E si badi che invece, in periodo elettorale, questi stessi parassiti sono capaci di bussare sino alla porta di casa vostra per garantirsi il voto di preferenza, mentre invece, quando si tratta di tutelare le tasche dei cittadini loro rappresentati, salvaguardando la situazione economico-finanziaria nazionale, nessuno sa niente e tutti restano in silenzio. Quindi innanzitutto, un piccolo elogio va a quei pochissimi giornalisti sparsi in tutta Italia, (ma a livello locale non ne abbiamo visto neanche il simulacro), i quali sfidando capo redattori schiavi dei politici papponi, conducono una sana e veritiera informazione, denunciando "magagne e misfatti" che troppo spesso restano dietro le quinte e non vengono raccontate alla cittadinanza, che senza di loro, resterebbe all' oscuro di tutto e “beota” fra le nuvole.

Dunque, dal 12 maggio fino al 26 Luglio, TUTTI gli italiani avranno tempo per recarsi al Comune e firmare a favore di un REFERENDUM abrogativo parziale sulla Legge per le Indennità Parlamentari. Bastano solo 500mila firme per richiedere il referendum, e una volta raggiunte toccherà a noi cittadini andare alle urne per decidere se i 5.000 euro mensili di indennità parlamentare potranno essere cancellati (tale importo netto scende a circa € 4.750 per i deputati che invece svolgono un'altra attività lavorativa). Nonostante la riduzione del 10% sia valida anche per il prossimo anno, i mega stipendi dei parlamentari sono un'offesa alla crisi e alla povertà che colpisce un numero sempre più elevato di cittadini.
Allora perché non abrogare l'art. 2 della legge 1261 del 1965 che disciplina le indennità spettanti ai membri del Parlamento? Forse non sapete che ogni parlamentare riceve una somma pari a 3.500 euro mensili solo per il soggiorno a Roma, anche quelli che a Roma sono residenti ?
Non è questo un vero e proprio furto a danno di noi contribuenti?
Ma la prima battaglia da vincere, prima ancora di firmare, è quella del silenzio.
Tale REFERENDUM è vergognosamente partito in sordina poichè ostacolato continuamente dai vertici di partito nazionali i quali, per ovvie ragioni di difesa dei privilegi castali, hanno cercato in tutti i modi di isolare e sopprimere l'iniziativa, facendo pressioni sui mass media affinchè non si sapesse nulla. Numerosi i tentativi di boicottaggio da parte di quelle testate giornalistiche che non permettono ai propri dipendenti di dare spazio all' evento poichè ricattati dai partiti di non ricevere più i finanziamenti pubblici alla stampa. 
L' aspetto più osceno è che a parte qualche sindaco eletto da liste civiche come il Movimento 5 Stelle, nessun politico ha ancora sottoscritto la petizione o rilasciato dichiarazioni favorevoli al progetto, nemmeno i leader di PD, SEL e IDV !
Alcuni Comuni poi, hanno cercato di raggirare artatamente quei pochi che sapevano, asserendo che gli uffici preposti non avevano ricevuto alcuna modulistica per la raccolta firme . Altri invece non hanno nemmeno riportato l'informazione sui siti istituzionali dell' Ente. 
E difatti, a mò di esempio, il sindaco Ricci di San Giorgio cosa ha fatto? Niente! E come potrebbe, si dirà? 
Potrebbe mai pubblicizzare una raccolta firme che diminuirebbe lo stipendio, sia pur minimamente, dei suoi colleghi (o del suo collega...) di Parlamento? Certo che NO!
Tuttavia questo progetto se realizzato riuscirebbe a far risparmiare agli italiani quasi 50.000 € annui per ogni parlamentare ovvero 500 milioni di euro per legislatura. Di certo ciò non abbatterà il debito pubblico ma questa iniziativa ha un forte significato politico: in tempi di crisi chi comanda deve dare l’esempio !
Dunque, c'è tempo solo fino al 26 luglio. Che aspettiamo? Andiamo tutti a firmare e facciamo girare il più possibile l'informazione!
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