giovedì 5 settembre 2013

Entro il 30 settembre la CiVIT valuta la trasparenza delle Pubbliche Amministrazioni.Vedremo se è la volta buona per San Giorgio del Sannio

Con la delibera 71/2013 dello scorso 1° agosto la CiVIT ha previsto la pubblicazione, entro il 30 settembre, di alcune informazioni sui siti istituzionali, con relativa verifica degli OIV: nell’ottica di uno “spirito di gradualità”, la Commissione ha previsto che gli Organismi Interni di Valutazione (OIV) attestino (tramite pubblicazione sul sito istituzionale di un apposito Documento di Attestazione allegato alla delibera 71/2013) l’effettivo assolvimento dei seguenti obblighi di pubblicazione
a) dati relativi alle società partecipate dalle pubbliche amministrazioni;
b) pagamenti dei debiti scaduti della pubblica amministrazione maturati al 31 dicembre 2012;
c) procedimenti amministrativi (dati di cui all’art. 35, c. 1, lett. c), f), m) e d) del d.lgs. n. 33/2013);
d) servizi erogati agli utenti;
e) informazioni relative alla modalità di accesso civico.
Nella medesima delibera sono riportate le forme di controllo e vigilanza previste:
  • Attività diretta (verifica da parte di CiVIT della presenza dell’attestato e dell’effettiva veridicità dell’attestato stesso su un campione di amministrazioni, selezionato secondo criteri che la CiVIT renderà noti successivamente);
  • Attività indiretta (verifica da parte di CiVIT a seguito di eventuali segnalazioni ricevute da parte del Responsabile della trasparenza o da privati cittadini);
  • Controllo documentale (effettuato dalla Guardia di Finanza su un campione casuale di amministrazioni, che riscontrerà l’esattezza e l’accuratezza dei dati attestati dagli OIV).
Il controllo rappresenta la penultima fase del processo organizzativo previsto dalla normativa, che dovrebbe garantire l’effettiva osservanza degli obblighi di legge da parte delle amministrazioni. L’ultimo gradino dovrebbe essere rappresentato, in caso di inadempienza, dall’applicazione delle sanzioni previste.
Le forme di controllo sono differenti nelle modalità e negli attori che le attuano e dovrebbero fornire, nell’ottica della norma, un adeguato deterrente in grado di garantirne la sua effettiva osservanza.
Fra gli obblighi previsti per il prossimo 30 settembre il più gravoso è sicuramente quello della pubblicazione delle informazioni relative ai procedimenti amministrativi: oltre ai dati del responsabile del procedimento e delle tempistiche procedimentali, si prevede un controllo sui relativi atti e documenti da presentare in caso di istanza di parte.
La mappatura dei procedimenti di un ente è un compito molto impegnativo, che coinvolge tutti gli uffici e richiede molto tempo. La richiesta della CiVIT e dello stesso D. Lgs. 33/2013 non è comunque improvvisa o sorprendente: tale obbligo era già sancito nell’art. 54 del Codice dell’Amministrazione Digitale dopo la sua revisione attuata con il D. Lgs. 159/2006. 
L’articolo è stato poi modificato proprio dal D. Lgs. 33/2013, che ha attuato il riordino degli obblighi di pubblicazione.

mercoledì 4 settembre 2013

Raccolta differenziata a San Giorgio del Sannio: flop o farsa-truffa ai danni dei cittadini ? Il comitato civico guidato da Carpentieri denuncia il Comune in persona dei vertici politico amministrativi

Da News Campania del 04 settembre 2013



AL SINDACO DI SAN GIORGIO DEL SANNIO
ALL'ASSESSORE ALL'IGIENE URBANA
AI GRUPPI DI OPPOSIZIONE CONSILIARE "NUOVA SAN GIORGIO" E "LIBERAMENTE"

Oggetto:DENUNCIA.  
             Raccolta differenziata a San Giorgio del Sannio. Ditta                                    Igiene Urbana s.r.l..
             Appalto, inadempienze e ...omissis 
             Smaltimento illegale di rifiuti riciclabili differenziati.  
PREMESSA
Apprendiamo dalla stampa che l'impresa che si occupa della raccolta rifiuti a San Giorgio del Sannio dopo essere stata coinvolta in un'inchiesta della Procura di Torre Annunziata per Durc fasulli , truffa a Inps e Inail, turbativa d'asta negli appalti per la raccolta dei rifiuti, varie infrazioni alla normativa ambientale è stata colpita da una richiesta di interdizione a lavorare con enti pubblici. Nonostante ciò, non solo l'impresa ha continuato a lavorare nel settore dei rifiuti, ma ha l'appalto per la raccolta ed il trasporto rifiuti nel comune di San Giorgio del Sannio, con inefficienze indescrivibili per quanto riguarda le frazioni di differenziata da destinare al recupero (multimateriale, plastica, alluminio, vetro, carta). 
Trattasi di IGIENE URBANA s.r.l., impresa di Sant'Antonio Abate (NA), con attuale sede legale in via Leonardo da Vinci 14, 84018 SCAFATI (SA). 
Il Prefetto di Napoli sollevò sempre nel 2012 consistenti sospetti sugli amministratori della stessa, che divenne oggetto di una informativa "atipica", di una comunicazione di allerta inoltrata al comune di Scafati, invitandolo a decidere se continuare il rapporto di lavoro con la società abatese.
Ciò premesso e viste le eclatanti inadempienze de L'Igiene Urbana s.r.l. nel prelevare - secondo il calendario contrattuale - dalle abitazioni sangiorgesi, nel recuperare e nello smaltire il multi materiale (molto probabilmente e con ragionevole dubbio inviato in discarica o in qualche termocancrovalorizzatore anzichè essere destinato effettivamente al riciclo...[!?] con la conseguenza del mancato raggiungimento delle percentuali minime fissate dalla legge per la raccolta differenziata ed un notevole danno erariale a  carico dei cittadini),
chiediamo :
al sindaco Claudio Ricci e all'assessore all'Igiene G.Saccavino:
perchè il Comune di San Giorgio del Sannio NON REVOCA ad horas l'appalto alla ditta Igiene Urbana s.r.l. ?
perchè non vigila sui disservizi, le inefficienze e i disservizi dell'impresa?
Verso quale centro di raccolta o impianto di recupero vengono avviati da Igiene Urbana s.r.l.dopo il prelievo i rifiuti riciclabili differenziati ?
Verso quale inceneritore o discarica è trasportata la frazione in-differenziata ?
Perchè alla cittadinanza non vengono offerte informazioni dettagliate non solo sulle quantità di raccolta differenziata, irrisorie rispetto alle percentuali minime fissate dalle norme vigenti ratione temporis per il periodo dal 2003 al 2012, ma anche sulla tracciabilità e l'intero ciclo dei rifiuti prodotti, dalla raccolta sino allo smaltimento , al recupero e le aziende pubbliche o private che si occupano di trattamento e di smaltimento dei rifiuti solidi urbani del nostro comune ?
E' un segreto di stato?
Eppure la massima trasparenza possibile e la totale pubblicità del ciclo dei rifiuti è un atto dovuto e necessario in quanto riguarda dati sensibili che permetterebbero di dare garanzie di legalità ai cittadini e di consentire a costoro di valutare serenamente ed in modo trasparente sia i costi/benefici che gli impatti ambientali derivanti da alcune scelte rispetto ad altre, ma soprattutto di avviare un percorso "virtuoso" dei rifiuti e della "nuova materia" in cui si trasformano.
Per-tanto, chiediamo di conoscere ai sensi e per gli effetti della L. 241/90 e succ.modif. e integr.,tutto quanto sinora ci avete artatamente e illegalmente occultato ed è quindi rimasto sconosciuto.
Perchè la percentuale di raccolta differenziata è estremamente bassa in relazione  alle specificità territoriali che presentano una impronta ecologica particolarmente dannosa per il sistema ambientale ?
Perchè non è stato elaborato un qualsivoglia progetto di avvicinamento ai valori stabiliti dalle norme, dimostrato dall'inefficienza del sistema di raccolta differenziata effettuato dall'impresa Igiene Urbana, implementato ingiustificatamente dal Comune in persona dei vertici politico-amministrativi?
Perchè non si persegue ma al contrario si fa finta di non vedere la deturpazione del paesaggio derivata da discariche abusive in aree verdi, aree pubbliche e-finanche-in aree private residenziali ? Tra le tante, segnaliamo la discarica abusiva in via Cesine all'altezza e sul lato del centro commerciale Barletta, prescelto per la raccolta dei rifiuti tessili e affini, e quella nella zona residenziale satura di interesse storico nella contrada Cerzone di via Cesine, tristemente nota per il maxi incendio di un capannone commerciale abusivo, sempre di Barletta, nel 2009.
In merito alla Delibera di Giunta Regionale n. 384/2012, perchè l'ente non ha mai adeguatamente informato i cittadini ?
Cosa intende fare per quanti non intendono conferire la frazione umida differenziata, ma vogliono trattenerla per praticare il compostaggio domestico?
Perchè l'Ente versa in un vergognoso ritardo nell'adottare il Regolamento per l'attuazione della succitata delibera regionale nè ha pubblicato sul sito istituzionale la convenzione che ciascun cittadino è facultato a sottoscrivere con il Comune, ottenendo il diritto ad una riduzione della Tarsu?
In base a quali criteri pubblici e trasparenti, comunque non portati a conoscenza dei cittadini, è stata allora, determinata la Tares in acconto e a saldo ?
Si richiede risposta immediata da rendere pubblica a mezzo stampa, data l'importanza e l'interesse dell'intera collettività ai quesiti posti.
Con la più ampia riserva.
(omississegue denuncia alle autorità competenti)
Comitato "Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia"
La Coordinatrice
Rosanna Carpentieri

N.B.
Lo avevamo già preannunciato (http://www.informatoresannita.it/archives/30952), ora la denuncia è pronta.
Aspettiamo che le autorità competenti compiano il compito cui sono preposte.



Si legga anche Altravocedelsannio.



Il problema è annoso ma il Comune per giustificarsi dell'inerzia ANNOSA cosa fa?
Si appiglia ad una recentissima delibera regionale del 5 luglio scorso: avrebbe le mani legate (sic!).
Il prossimo 27 novembre scade l'appalto quinquennale del disservizio rifiuti e l'assessore all'igiene e il sindaco non sanno cosa fare stante "il divieto di indire nuove gare e/o procedure di affidamento"...
Così lo scaricabarile è servito.

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