domenica 31 marzo 2013

Grillo se non è scemo è COLLUSO ! Cosa altro deve fare il Presidente della Repubblica per essere messo in STATO D'ACCUSA ?

Allora, cominciamo con il chiamare con il loro vero nome le cose: “l’operatività del Governo tuttora in carica, benché dimissionario e peraltro non sfiduciato dal Parlamento”, nonché l’istituzione di “due gruppi ristretti di personalità tra loro diverse per collocazione e per competenze” a cui chiedere di “formulare - su essenziali temi di carattere istituzionale e di carattere economico-sociale ed europeo - precise proposte programmatiche”, rappresentano un grave atto eversivo di commissariamento del Parlamento di cui ieri si è macchiato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.


Riguardo ai due comitati di saggi, è sin troppo evidente il forte valore simbolico che gli si è voluto attribuire.
Il Presidente ha infatti comunicato al Paese che ritiene inutile rivolgersi al Parlamento, ma che è anzi necessario fare affidamento alla capacità di uomini (in tutti i sensi, vista la mancata presenza di una donna) che lui, poco importa cosa hanno deciso gli elettori, avrà cura di selezionare. Un atto gravissimo, di svilimento delle prerogative del Parlamento, compiuto non alla fine di una legislatura difficile, bensì al suo nascere.

Vi è poi da fare chiarezza sull’ampiezza del senso da attribuire all’inciso, riferito al Governo Monti, che “benché dimissionario non è sfiduciato dal Parlamento”.
A quale Parlamento si riferisce, di grazia, il Presidente Napolitano?
Non di certo l’attuale, quello appena eletto, visto che non ha ancora avuto la possibilità di accordare o revocare la fiducia così come previsto dall’art. 94 della Costituzione.
Anzi, è proprio a causa dell’omissione compiuta dal Presidente Napolitano, con la mancata nomina di un Presidente del Consiglio, che oggi non vi è la possibilità, per il Parlamento, di far valere il rapporto fiduciario che lega le sorti del Governo ai voleri del Parlamento.
 
Si dirà che il Presidente non aveva altre possibilità visti i difficili equilibri presenti al Senato.
Ma può bastare un unico tentativo per arrivare ad una conclusione che, vista peraltro l’impossibilità di sciogliere le Camere in pieno semestre bianco, automaticamente comporta il nulla? O meglio, che automaticamente comporta il “mantenimento dell’operatività” di un Governo al quale il nuovo Parlamento non ha mai accordato la fiducia?
 
Proviamo soltanto ad immaginare cosa potrebbe succedere nel caso che anche il prossimo Presidente possa ritenere di omettere, a proprio piacimento, la ricerca di una soluzione di Governo così come la Costituzione impone. E che, per motivi di opportunità, decida pure di omettere di sciogliere le Camere.
Che si fa, ci si tiene il Governo Monti prorogato in eterno? E si continuerà con un Parlamento al quale con facilità si può impedire di esercitare una delle sue funzioni principali, cioè esprimere, attraverso il rapporto fiduciario, un Governo?
 
Certo, al momento si tratta soltanto un’ipotesi di scuola. Ma se tanto ci dà tanto, laddove si accettasse senza battere ciglio l’omissione eversiva compiuta ieri dal Presidente Napolitano, ciò che oggi potrebbe sembrare un’ipotesi scarsamente realizzabile, domani potrebbe divenire una drammatica realtà.
Rimanere pertanto immobili e limitarsi a guardare, potrebbe farci ritrovare, a breve, in una crisi istituzionale ben più grave e dagli strascichi imprevedibili.
Ma è proprio per questo che la Costituzione italiana, per frenare le eccessive pulsioni presidenzialiste, ha in sé gli anticorpi necessari per impedire il dilagare di comportamenti lesivi del Parlamento.
 
Il Presidente Napolitano non è la prima volta che utilizza in maniera impropria le prerogative costituzionali per imporre un “suo” Governo.
Lo ha già fatto nel novembre del 2011, con esiti peraltro disastrosi per la tenuta politico-economica del Paese. Così come anche fece durante il Governo Prodi, imponendo continui e sfiancanti passaggi parlamentari sulle questioni di politica estera, in ossequio al principio non costituzionale dell’autosufficienza della maggioranza parlamentare uscita vincitrice dalle elezioni, sino a determinarne, in buona misura, la fine prematura.
Ce n’è quindi abbastanza per decidere di attivare gli anticorpi previsti dall’art. 90 della Costituzione: “Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione.
In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta comune, a maggioranza assoluta dei suoi membri.
Si tratterebbe, a fine mandato, di un gesto più che altro simbolico, se riferito allo specifico della persona; ma fortemente significativo per i Presidenti a venire.

Franco Ragusa

Cosa altro deve fare Napolitano per essere messo in stato d'accusa?
Ha firmato il legittimo impedimento.
Ha firmato il Lodo Alfano.
Ha firmato la legge salva-liste del Pdl (Regionali Lazio).
Ha firmato la finanziaria che raddoppiava l’Iva a Sky.
Ha firmato lo scudo fiscale.
Ha firmato le norme razziali e anti-rom di Maroni.
Ha permesso a B., nel 2010 (durante la prima crisi), di ricompattare la maggioranza attraverso la compravendita di parlamentari.
Ha impedito il ritorno al voto nel 2011.
Ha nominato un presidente del Consiglio imposto dall'Europa, avvallando tutte le sue contro-riforme sociali.
Ha prorogato il mandato di un presidente del Consiglio mai eletto.
Ha azzerato l'esito delle elezioni.
Ha affidato il Paese a 10 «saggi», nominando (in barba alla democrazia) personaggi come Violante, Quagliariello e il ciellino Mauro.
QUANDO VIENE MESSO IN STATO DI ACCUSA ?


Intanto...Grillo ammanta di autorevolezza Morpheus col seguente comunicato:"Il presidente Napolitano ha confermato ieri le nostre posizioni su Parlamento e Governo. In sostanza ha affermato che un governo (mai sfiduciato...) è in carica, sebbene limitato agli affari correnti, e sta operando in collaborazione con il Parlamento, anzi solo previo consenso del Parlamento. " 
Governo vecchio con parlamento nuovo. Che assurdità !
Ma la Costituzione che fine ha fatto Grillo ? Perchè i tuoi non mettono in stato d'accusa Napolitano?



IL PROGETTO EVERSIVO E REAZIONARIO CHE STA AFFONDANDO DEFINITIVAMENTE QUESTA DEMOCRAZIA

Come volevasi dimostrare, dopo aver forzato la mano al presidente della Repubblica spingendolo a una doppia forzatura istituzionale (riconferma di Monti senza un voto di fiducia e istituzione della commissione dei saggi), oggi il capogruppo M5S al Senato Vito Crimi scarica bellamente Napolitano lasciandolo con il cerino in mano a fare da bersaglio nel buio dove si trova oggi la nostra Repubblica. Avevano già insultato e svuotato il parlamento con il loro improduttivo atteggiamento di commissari del popolo. Avevano cercato (utilizzando anche il giornale e il commentatore più vicini a loro, Il Fatto e Travaglio) di sputtanare in tutti i modi la seconda e la terza carica dello Stato. Avevano di fatto imposto, facendo finta di appoggiarla, la soluzione di prorogatio di Monti e rasentando in questo modo la violazione della Costituzione. E alla fine delle vacanze pasquali hanno dato il colpo di grazia a Napolitano. Con cinica irresponsabilità.
E le parole di Napolitano pubblicate oggi dal Corriere della Sera assumono un nuovo significato: ‘Dopo sette anni sto finendo il mio mandato in un modo surreale, trovandomi oggetto di assurde reazioni di sospetto e dietrologie incomprensibili, tra il geniale e il demente…”.
Il progetto del M5S (parlo di Grillo Casaleggio e dei fedelissimi selezionati in anni di epurazioni in gran parte sconosciute) è ogni minuto più chiaro. Smantellamento dell’assetto e dei poteri e dei contrappesi sui quali si fonda lo Stato e svuotamento della costituzione. Usando come grimaldello quel 25% ottenuto grazie a un voto di protesta anche di tanto (troppo) voto di sinistra.
Davanti a un così sfacciato piano eversivo/reazionario (reazionario perché svuotando la Costituzione si rischia una deriva autoritaria) la reazione è il nulla. Da parte dei paludati e miopi commentatori della stampa nazionale. Da parte della politica e soprattutto della sinistra. L’attuale classe politica rimane inerme, dopo vent’anni di lotte interne, delegittimazioni, svuotamento morale, accordi sottobanco, guerre fra correnti, scissioni, ambizioni innominabili, sottovalutazione criminale dello stato del paese. Berlusconi ha la quota più rilevante di responsabilità, come del resto i presunti centristi Monti e bocconiani in testa. Ma il centro sinistra è profondente responsabile di questa situazione. Prima ha cercato di normalizzare Berlusconi aprendo spiragli di interlocuzione, altrettanto ha cercato di fare con Grillo & co.
Il risultato è lo sbeffeggianento e svuotamento del ruolo di garanzia del presidente della Repubblica e una forzatura istituzionale (sull’esecutivo) che crea un precedente pericolosissimo per la tenuta della Cistituzione.
E Grillo capitalizza. E mostra la sua vera faccia. Tattica, menzogna, autoritarismo.
E la politica sembra non accorgersene. Almeno quella italiana. Marine Le Pen invece se n’è accorta benissimo e chiede un incontro a Grillo in chiave anti euro. Per iniziare.
***
Scriveva Leonardo Sciascia ne Il Giorno Della Civetta: “E questa è forse la ragione per cui in Sicilia – pensava il capitano – ci sono tanti fascisti: non è che loro abbiano visto il fascismo solo come una pagliacciata e noi, dopo l’otto settembre, l’abbiamo sofferto come un tragedia, non è soltanto questo; è che nello stato in cui si trovavano una sola libertà gli bastava, e delle altre non sapeva che farsene”. Quante analogie fra quella Sicilia e questa Italia possiamo trovare? Un’infinità.
Pietro Orsatti

Il clown GRILLO e re GIORGIO anestetizzano la Repubblica Parlamentare


 

TRA AGNELLI E COSTITUZIONE,BUONA PASQUA DI SANGUE !!!
Tecnicamente, con la scelta di ammettere la prorogatio di Mario Monti, Giorgio Napolitano ha fatto la più grande riforma istituzionale di sempre: ha modificato la Forma di Governo. La crisi del parlamentarismo (che attanaglia il nostro paese da almeno dieci anni, come è evidente dalla trasformazione della pratica della decretazione d'urgenza in iniziativa legislativa preponderante) e l'impossibilità di formare un nuovo governo per via della fine del bipolarismo, ha creato le condizioni per cui il Capo dello Stato non è stato in grado di conferire un nuovo incarico con una base parlamentare certa.
La prorogatio, suggerita a Grillo dal professor Becchi e che inizialmente sembrava una boutade e conteneva (e continua a contenere) in sé medesima evidenti aspetti di incostituzionalità (il governo presieduto da Mario Monti è dimissionario, non è mai stato sfiduciato ma ha ricevuto la fiducia dal Parlamento nella scorsa legislatura e pertanto necessiterebbe di un passaggio parlamentare, anche solo per affrontare le iniziative legislative dettate dalle urgenze economiche), sospende il rapporto fiduciario fra esecutivo e legislativo producendo di fatto le condizioni proprie di una Repubblica Presidenziale. Infatti, solo nelle Repubbliche Presidenziali i governi non sono retti dal rapporto fiduciario e sono diretta emanazione del Presidente (che ad onor del vero è eletto con forme dirette o semi-dirette). Nel semipresidenzialismo francese il rapporto di fiducia è addirittura raddoppiato: il governo riceve il sostegno sia del Presidente, che ne ha deciso la composizione e ne revoca la nomina, sia del Parlamento, senza il quale il governo non può insediarsi.
Tutto ciò accade mentre il Presidente vede ridursi il proprio potere -  non può sciogliere le Camere - in quanto alla fine del suo mandato (cosiddetto semestre bianco).
Chi ha un minimo di conoscenza della Storia del Diritto Costituzionale, sa che queste derive della Costituzione materiale rispetto alla Costituzione formale sono l'anticamera di modifiche del dettato costituzionale. Così accadde in Francia, con il passaggio dalla Quarta alla Quinta Repubblica. De Gaulle approfittò della crisi algerina per imporre un nuovo governo in cui la figura del Presidente avesse molti più poteri che in precedenza. Prima venne la pratica del potere, poi vennero le modifiche costituzionali, infine il referendum popolare, che era assolutamente strumentale a fornire allo stravolgimento del parlamentarismo della Quarta Repubblica un quadro di legittimità che non aveva avuto.
Nel nostro caso, è fin troppo chiaro che Napolitano ha accettato giocoforza la soluzione della prorogatio, ma facendolo ha esercitato un potere nei confronti del Parlamento che costituzionalmente non è prescritto. 
Dovesse persistere questo stallo, la via della riforma presidenzialista è già stata imboccata. E forse si tratta di una strada senza ritorno.

La coerenza del GRILLO e del Movimento 5 $talle : svegliatevi !






Prima delle elezioni il governo Monti era da mandare a casa.

Poi se Grillo nel resto del post del 31 marzo 2013, per far digerire che, con il M5S, hanno plaudito al mantenimento (incostituzionale!!!) in operatività piena del Governo MONTI, racconta e scrive bufale prendetene atto, una volta per tutte ! 
NAPOLITANO ha detto testuali parole: "“Elemento di concreta certezza nell'attuale situazione del nostro Paese è rappresentato dall'operatività del Governo tutt'ora in carica e peraltro non sfiduciato dal Parlamento”. 
E' stato chiarissimo, il Governo è nelle sue piene funzioni! 

E se qualcuno avesse un dubbio sul fatto che la soluzione di Napolitano, applaudita dal M5S, sia che il Governo Monti resta pienamente in carica nelle sue funzioni, ecco l'intervento integrale di Napolitano (e mi spiace per quelli che hanno creduto alla "burla" di Grillo sul Governo senza poteri):
http://video.sky.it/news/politica/napolitano_esercitero_fino_allultimo_giorno_mio_mandato/v155048.vid

Non ci può essere cambiamento di una società se prima non c'è un cambiamento nella mentalità dei singoli e, conseguentemente, un ritorno ad una dimensione collettiva, di comunità. 
Per questo non serve un "capo", un leader o un "salvatore" da seguire, serve una "liberazione della coscienza" di ciascuno e quindi dei più, e tale liberazione (che è prima di tutto recupero della capacità critica, di analisi e di progetto) viene meno nel momento stesso in cui ci si affida ad un "capo", un leader o ad un "salvatore"... perché, così, non c'è corresponsabilità al cambiamento, c'è solo fideismo, accettazione di quello che altri hanno valutato e pensato. 
Viene a crearsi una sensazione (apparente) di cambiamento che in realtà è solo l'affidarsi ad un nuovo "oppressore" che dirà cosa bisogna pensare, credere e come si deve agire. Si arriva ad essere "catturati" dall'entusiasmo che riconduce e rinchiude in precisi e vecchi steccati la "liberazione della coscienza" e quindi frena una libera analisi ed una libera scelta...
N.B. E' ciò che dice Cristo (ma è ben diverso da ciò che le varie chiese hanno sempre praticato) !!!

Rosanna  Carpentieri

Si è ancora nel solco della Costituzione ???


Il Governo – che detiene il Potere Esecutivo - deve avere la fiducia delle Camere (art. 94 Costituzione), ovvero dal Parlamento che detiene il Potere Legislativo. Il Presidente della Repubblica, che nomina il Governo, può sciogliere le Camere (o anche solo una di queste) dopo aver sentito i loro Presidenti (art. 88 Costituzione).

Nella storia della Repubblica le Camere sono state sciolte SOLO quando, venuta meno la fiducia al Governo in carica, non vi erano possibili Maggioranze in grado di esprime fiducia ad un nuovo Governo. In altre parole, secondo la dottrina costituzionale, il Presidente della Repubblica può sciogliere le Camere (o una di essa) solo quando vi è un “blocco del sistema”. 
  In alternativa, ovvero se il Presidente della Repubblica sciogliesse le Camere (o una di essa) quando queste operano e, con una legittima maggioranza, reggono l'azione del Governo, essendo indiscutibile, per il nostro ordinamento, la centralità del Parlamento, espressione del voto popolare, l'atto di scioglimento sarebbe un attentato alla Costituzione.
Non è infatti anomalo nella storia della Repubblica che i Presidenti della Repubblica, davanti a crisi di Governo, abbiano ripetutamente tentato di individuare se esistesse una nuova possibile maggioranza a sostegno di un altro, nuovo, Governo, prima di ricorrere allo scioglimento anticipato delle Camere. In tale ottica si è ricorso, sempre più spesso, ai cosiddetti “governi tecnici”, in grado di individuare una Maggioranza che altrimenti non era possibile comporre nell'ambito parlamentare. 

Il GOVERNO MONTI è stato l'ultimo “governo tecnico”, entrato in carica a seguito delle dimissioni del Governo Berlusconi.
L'incarico di formare il Governo venne assegnato a Monti dal Presidente della Repubblica Napolitano che, sulla base della Maggioranza Parlamentare creatasi attorno all'incarico a Monti, ha nominato quindi il Governo. Il Governo Monti ha quindi ottenuto la “fiducia” delle Camere ed è entrato, quindi, nelle sue piene funzioni.

Una delle componenti della Maggioranza parlamentare che aveva espresso la “fiducia” al Governo Monti, ovvero il PDL, ha dichiarato il ritiro della propria “fiducia”, direttamente al Presidente della Repubblica. Senza alcun passaggio formale in Parlamento.

A seguito di tale decisione, non essendo possibile alcuna alternativa Maggioranza parlamentare a sosteno del Governo in carica, sono state presentate al Presidente della Repubblica “dimissioni irrevocabili” del Governo, dal Presidente del Consiglio Monti.

Il Presidente della Repubblica ha quindi accolto le dimissioni del Governo Monti che rimaneva in carica per l'ordinaria amministrazione e, conseguentemente, sentiti i Presidenti delle Camere, ha proceduto allo scioglimento anticipato delle Camere.

Sussiste senza alcun dubbio un primo elemento “critico”: l'assenza del passaggio in Parlamento della crisi, ovvero il non voto di alcuna sfiducia al Governo in carica.Tale fatto ha caratterizzato, come già avveniva nella c.d. “Prima Repubblica” una crisi extraparlamentare.

Sono state indette le elezioni per il rinnovo della Camera e del Senato.

Il nuovo Parlamento è quindi entrato nelle sue funzioni, con l'elezione dei Presidenti e degli Uffici di Presidenza.

Nell'ambito delle “consultazioni” del Presidente della Repubblica, nonché del mandato esplorativo a Bersani (che poteva contare su una Maggioranza assoluta alla Camera dei Deputati, ma soltanto su una Maggioranza relativa al Senato, insufficiente ad ottenere la “fiducia” di questo ramo del Parlamento), si è verificata l'impossibilità di formare una Maggioranza parlamentare, in entrambe le Camere, che possa esprimere la fiducia ad un Governo.

Il Presidente della Repubblica, essendo nel “semestre bianco” non può procedere allo scioglimento delle Camere (o di una di esse).

La soluzione adottata da Napolitano è stata quindi quella di dichiarare pienamente in carica, non essendo stato sfiduciato dalle Camere, il GOVERNO MONTI (“Elemento di concreta certezza nell'attuale situazione del nostro Paese è rappresentato dall'operatività del Governo tutt'ora in carica e peraltro non sfiduciato dal Parlamento”), ed in parallelo ha deciso di formare “due gruppi ristretti di personalità, tra loro diverse per collocazione e per competenze, di formulare su essenziali temi di carattere economico, sociale ed europeo, precise proposte programmatiche che possano divenire in varie forme oggetto di condivisione da parte delle forze politiche”. 
  
La decisione assunta da Napolitano, rispetto al Governo in carica (“Elemento di concreta certezza nell'attuale situazione del nostro Paese è rappresentato dall'operatività del Governo tutt'ora in carica e peraltro non sfiduciato dal Parlamento”) appare in palese contrasto (se non in totale violazione)dell'Art. 96 della Costituzione.
Non solo lo stesso Napolitano, sciogliendo le Camere, ha di fatto dichiarato l'assenza di una Maggioranza parlamentare (nella precedente Legislatura) a sostegno del Governo Monti, ma con l'insediamento delle nuove Camere, così composte a seguito delle nuove elezioni, queste NON HANNO MAI espresso “fiducia” al Governo Monti.
Quindi se Napolitano intende il Governo attualmente in carica (privo di una Maggioranza parlamentare e privo della “fiducia” delle Camere) nel pieno delle sue funzioni si è palesemente in contrasto all'Art. 96 della Costituzione. 
Infatti se è indubbio che "formalmente" le vecchie Camere non hanno votato la sfiducia al Governo, è palese che le nuove Camere non hanno mai dato fiducia al Governo in carica.Se invece intende l'attuale Governo in carica per la sola “ordinaria amministrazione”, appare evidente che si sia in presenza di un vuoto di potere, in quanto non esiste, al momento, l'organismo titolare del Potere Esecutivo, ovvero un Governo con una sua Maggioranza parlamentare. 

 Anche rispetto alla seconda parte delle decisioni assunte dal Presidente della Repubblica (ovvero di formare “due gruppi ristretti di personalità, tra loro diverse per collocazione e per competenze, di formulare su essenziali temi di carattere economico, sociale ed europeo, precise proposte programmatiche che possano divenire in varie forme oggetto di condivisione da parte delle forze politiche”) appare in palese contrasto con i precisi compiti e limiti che la Costituzione assegna al Presidente della Repubblica.
Infatti il Presidente della Repubblica ha certamente un ruolo di stimolo verso le Camere così come verso le forze politiche in esse rappresentate affinché trovino un'intesa utile alla formazione di una Maggioranza parlamentare e quindi di esprimere una “fiducia” ad un Governo, ma deve – per il carattere di garanzia che gli compete – restare estraneo alla determinazione dell'indirizzo politico, e quindi non può e non deve condizionare nel merito dei contenuti la costituzione di una Maggioranza parlamentare e quindi di “fiducia” ad un Governo

Queste riflessioni per dire che non vorremmo che nell'anno 2013, in Italia, si sia scelto di non sacrificare l'agnello, bensì la Costituzione! 

P.S. 
Checchè se ne dica in ITALIA non esiste, secondo Costituzione, alcun "GOVERNO DEL PRESIDENTE"... anche se è una definizione che a molti pare piaccia. Anzi non è proprio contemplato (ma per nulla proprio!!!) nella nostra Costituzione... così come nemmeno si può evitare di avere un Governo nelle sue piene funzioni, come dicono alcuni, facendo l'esempio del Belgio.  Perché, a differenza del Belgio, in Italia il "Potere Esecutivo" lo ha il Governo, in Belgio il RE... e noi il RE non ce l'abbiamo! 
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mercoledì 27 marzo 2013

Santaniello ci vuole parlare della sua esperienza politica, del suo iter di attivismo 5$ ?


Grillo ha scritto:
"In gioco non c'è Grasso, ma il rispetto delle regole del M5S.Nel "Codice di comportamento eletti MoVimento 5 Stelle in Parlamento" sottoscritto liberamente da tutti i 
candidati, al punto Trasparenza è citato:- Votazioni in aula decise a maggioranza dei parlamentari del M5S.-Non si può disattendere un contratto. Chi lo ha firmato deve mantenere la parola data per una questione di coerenza 
e di rispetto verso gli elettori." 
L'organizer del meetup sangiorgese ha adulato in tempi record il piddì locale e nazionale, attribuendogli meriti 
che sono contrari al più elementare senso di verità e di decenza.... (http://www.scribd.com/doc/123287021/Il-meet-
up-di-San-Giorgio-BN-feudi-del-PD-LECCA-IL-DERETANO-AL-PD-nazionale-e-LOCALE-SIC) 
Ora è chiaro a tutti perchè la Santaniello (organizer del meetup sangiorgese) ha fatto i salti mortali per fare ricorso alla censura e, al di fuori della legalità, alle diffamazioni gratuite nei miei riguardi quando la 
sottoscritta ha criticato, com'era doveroso, le sue leccate di culo al PD ??? 
http://www.scribd.com%2Fdoc%2F126530277%2FL-organizer-del-meetup-pentastellato-di-San-Giorgio-del-Sannio-e-il-
coraggio-della-LEGALITA&h=MAQFO7P2T



Adesso la Santaniello scrive sul suo blog:"signori miei non si diventa attivisti a 5 stelle da un giorno all'altro, 
non si diventa "grillini" per folgorazione!!!"
Ma lei, la Santaniello, con un curriculum prima di piddina navigata, 
poi di candidata con Nuova San Giorgio alle Comunali,
in virtu' di quale folgorazione è diventata "attivista grillina" ed ora con quale coraggio fa la dispensatrice a destra e manca di patenti di attivismo ???
Ci vuole parlare della sua esperienza politica, del suo iter di attivismo signora Santaniello  ?

Crede davvero di avere il pregio della linearità?

Questa domanda era stata già a lei personalmente posta dall'utente fb Brigantessa  Cigarsmoker Senza Bavaglio  sul gruppo fb Sannio 5 stelle, ma è stata bannata senza motivo e senza risposta.

Aggiungi didascalia
Lettera minatoria e diffamatoria di SANTANIELLO ELVIRA

martedì 26 marzo 2013

Grillini sangiorgesi e amministrazione comunale: pappa e ciccia


Secondo i grillini del meetup di San Giorgio del Sannio (BN), il PD locale e nazionale tutela i lavoratori, anche a costo di CENSURARE e IMBAVAGLIARE la verità contraria! (sic!)

In Gran Bretagna, a partire dai 18 anni, chi non ha un lavoro percepisce l'income-based jobseeker's allowance, pari a circa 350 euro al mese. In Germania, a partire dal 2005 (prima era ancora più generosa), tra i 16 e i 65 anni chi ne ha diritto percepisce l'arbeitslosengeld ovvero, 345 euro al mese più i costi dell'affitto e del riscaldamento. In più ci sono tutta una serie di integrazioni per le coppie con figli.
In Francia compiuti i 25 anni (prima dei 25 se si hanno figli) si ha diritto al revenu minimun d'insertion (rmi) di 425,40 euro al mese. In Belgio si chiama minimax e ammonta a 650 euro al mese. In Lussemburgo c'è il revenue minimum guaranti, è definito legge universale, un riconoscimento individuale "fino al raggiungimento di una migliore condizione personale", l'importo è di 1.100 euro mensili. In Norvegia c'è lo Stonad til livsopphold, il "reddito di esistenza", con un importo mensile di oltre 500 euro e la copertura delle spese dell'alloggio ed elettricità. In Italia zero di tutto questo. Solo clientelismo e corruzione per un posto di lavoro e solo qualche briciola in periodo di elezioni!
Eppure dobbiamo sentirci dire da un meetup e - si noti bene - lo dovremmo fare senza possibilità di replica e col rischio della censura di fascistiana memoria, secondo gli intenti di chi lo dice - che il Pd locale e nazionale "non ha mai fatto mancare il suo appoggio ai disoccupati, agli inoccupati, ai cassintegrati, alle fasce deboli della popolazione".
Oppure, dovremmo assistere inermi ai voti di scambio delle squadre di attacchini abusivi :"Il discorso manifesti verrebbe evitato da tutti i candidati se non fosse che esiste nella nostra città una grandissima attesa da parte di centinaia di persone (ragazzi e meno giovani) che vedono nel periodo elettorale un momento di guadagno". 
Così la moglie del sindaco di Benevento Fausto Pepe, del PD naturalmente! 

Le piaccia o no signor Grillo...il meet up di San Giorgio-BN (feudi del PD) strizza l'occhio (lecca il deretano) al PD nazionale e locale. Sic!


Piaccia o no, in questa competizione elettorale Grillo e i suoi adepti dominano la scena . Ma come la mettiamo con i riciclati? Piaccia o no, finora i "ragazzi del 5 stelle" per chi e che cosa hanno votato? Piaccia o no, i sudditi e i buffoni di corte non diventano cittadini dalla sera al mattino!
Piaccia o no a Grillo e a qualche altro...il meet up di San Giorgio-BN (feudi del PD) strizza l'occhio al piddì! Proprio così.


Ecco cosa sostiene il meetup "Amiche di Beppe Grillo" di San Giorgio del Sannio (prov.di Benevento, entrambi feudi del PD) a proposito del diniego alla misera "proposta" di rendere le elezioni - in mancanza di qualunque politica di sostegno al reddito nella municipalità sangiorgese - una opportunità di elemosinare delle briciole per qualche disoccupato del feudo ovvero di "introduzione dello stato di disoccupazione come titolo di preferenza" per l'assolvimento del pubblico ufficio di scrutatore alle prossime elezioni. (Ma per sostenere le fasce deboli non abbiamo già gli attacchini abusivi ?)

"A dire il vero - sostiene il meetup e lo fa con toni che sembrano il frutto di un attento studio - anzi, ci meraviglia che tale valutazione negativa venga da un illustre esponente del PD sannita, proprio di quel PD che, a livello nazionale e locale, non ha mai fatto mancare il suo appoggio ai cassintegrati, ai  senza lavoro e alle fasce deboli della popolazione..." (!?)

Ma quando mai??? E' il caso di chiedere alla "portavoce", da oltre un anno ormai, del Movimento stellato sangiorgese! Alla faccia degli incarichi temporanei e a rotazione e della revocabilità ad nutum degli eletti come una democrazia diretta esigerebbe in primis! A noi non risulta che il PD, a livello nazionale e locale, "non abbia mai fatto mancare il suo appoggio ai senza lavoro e alle fasce deboli della popolazione".

A noi risulta invece che, a livello nazionale, il PD ha sostenuto in tutto il governo Monti e la peggiore dittatura dei banksters, ha detto a titolo esemplificativo e non esaustivo, sì al MES, ovvero a 45 miliardi di pizzo per le banche, sì alla tassazione IMU palesemente incostituzionale sulla prima casa,
anche per inoccupati, terremotati e anziani negli ospizi, ma non per i sindacati, i partiti, le banche, lo stato extracomunitario della chiesa, sì agli esodati, sì all'iva al 22%, sì ai privilegi e alle pensioni d'oro della casta, sì al TAV, no alla sovranità monetaria. Ha bocciato la patrimoniale. Ha detto
che non ripristinerà l’art. 18. Ha creato la precarietà con Treu, l’ha difesa durante il governo Prodi ed infine l’ha aumentata con il governo Monti. E la nascita delle agenzie interinali (i.e. caporalato legalizzato) nate sotto il governo D'Alema ?

A livello locale, la situazione è ancora più squallida. Di quale appoggio alle fasce deboli si ciarla se il piddì ha saputo contraddistinguersi solo per parassitismo, carrozzoni clientelari, abusi, malversazioni, favoritismi?
E' stata già dimenticata la malgestione della vicenda dei licenziati Telsey a San Giorgio del Sannio? E il peculato del presidente della provincia beneventana? E l’esplosione dell’inchiesta giudiziaria significativamente chiamata dalla Procura della Repubblica “Mani sulla città” che ha coinvolto Palazzo Mosti, il bunker del PD sannita, e che vede indagati e destinatari di misure cautelari amministratori, a cominciare dal sindaco, ed ex assessori, dirigenti e funzionari municipali, imprenditori e altri, per reati vergognosi ipotizzati a vario titolo, quali la concussione elettorale, corruzione, truffa, turbativa d’asta, il falso, per citarne solo alcuni?

Invitiamo chiunque convenga con le nostre perplessità e nell'esclusio interesse della verità prima di tutto, a commentare l'infelice post di questo strano meetup che ormai con intolleranza totalitaria e acritica pratica in tutti i modi la censura (anche sull'informazione!) e diffonde notizie diffamatorie, false e tendenziose sui "dissidenti" e i "liberamente pensanti".
D'altronde i personaggi che ora militano nel grillo fascio o tengono autoritariamente e con bullismo mediatico le redini dei meeup non hanno da tempo pericolosamente abiurato il discorso sulla "legalità" e sul rispetto delle regole (Costituzionali e democratiche ) se nel sottobosco dell'omertà ricorrono a mezzi, mezzucci e stratagemmi vecchi come il mondo per diffamare l'avversario sgradito ed eliminarlo con olio di ricino e manganello mediatici ? Ecco la conferma.
Soprattutto lo faccia sapere al pifferaio di Genova per conoscere cosa il capo e il padrone del movimento pensa a riguardo di simili genuflessioni propagandistiche a un marcio partito della casta! A nostro parere, l'esagerazione di quelle lodi, del tutto ingiustificate, fantasiose e inveritiere, al PD locale e nazionale, e all'illustre esponente del PD sannita, è figlia di una cultura di indecorosa sottomissione e servilismo al potere. 
L'attenuante potrebbe essere quella di una "leccata di deretano" a mo' di "captatio
benevolentiae"? Resta il fatto gravissimo che per le "amiche di Grillo" di San Giorgio del Sannio e, in particolare per la portavoce organizer del meet up e responsabile del blog omonimo, approdata con disinvoltura acrobatica al movimento stellato tra irrisolte e pesanti ambiguità e contraddizioni (si cfr. anche questo post in cui, inutilmente, si cercherà un filo logico e consequenziale: http://sangiorgioacinquestelle.blog... oppure quest'altro post del 2012 rivelatore della sostanziale equivalenza degli "ovili" e in aperta discrasia verbo nazigrilloide. ), sarà difficile, se non impossibile, ritrarsi dalla presente sviolinata, con cui il Sindaco di San Giorgio potrà demolire ogni loro futura seria critica al comportamento mafioclientelare che caratterizza tutti i partiti del centrodestrasinistra!
I cittadini (segnatamente i 13 gatti del meetup sangiorgese) leggano e agiscano di conseguenza: "Ci meraviglia che tale valutazione negativa venga da un illustre esponente del PD sannita, proprio di quel PD che, a livello nazionale e locale, non ha mai fatto mancare il suo appoggio ai cassintegrati, ai senza lavoro e alle fasce deboli della popolazione..." ??!! Incredibile! Come fate a non accorgervi che le ghiande propinate dal meetup sangiorgese sono opache e confusionarie ? E voi sareste i risvegliati dal torpore e il nuovo che avanza? Quelli col quoziente intellettivo più alto?
Avvertenza:
La passione per la divulgazione dell'informazione che si vorrebbe censurare non ha prezzo. Chi si permetterà di usare mezzucci per imbavagliare come la vile censura e l'olio di ricino e il manganello mediatico o di offendere soprattutto con diffamazioni, parolacce o insulti o illazioni gratuite di varia natura sarà deferito alla Magistratura. 
E chi si comporterà come influencer su facebook contravvenendo alle regole interne del social network verrà segnalato ed eliminato.
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Rosanna Carpentieri
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