domenica 28 settembre 2014

IL COMUNE QUALE DESTINAZIONE INTENDE DARE ALL'AREA INCENDIATA DEL CLAN FAMILISTICO BARLETTA ?

In paese, sanno tutti (è un segreto di Pulcinella e parlano anche i cartelli di cantiere) che Mario Pepe è il principale "garante" del Fuenti Barletta in via Manzoni, per cui altri ma non certo l'ex parlamentare hanno sporto denuncia al Tribunale di Benevento e per il quale sono in corso indagini da parte della magistratura .
Precisato questo particolare di non poco conto (salvo atti concludenti di smentita), siamo d'accordo e lo denunciamo quotidianamente, che il territorio a San Giorgio è sotto stupro, i cittadini non sanno più quale sia il loro spazio vitale-territoriale, le proprie coordinate spaziali sono sotto le spade di damocle dell'arbitrio più assoluto, intere contrade residenziali  di grande interesse storico testimoniale (come quella Cerzone) sono state violentate e sottoposte ad una inqualificabile lottizzazione p.i.p. da quarto mondo, senza fognature e senza infrastrutture viarie.


Ma ciò che più conta è il continuo stravolgimento del p.u.c. con atti contrari allo stesso e manipolazioni diuturne e notturne, aggiuntive e soppressive dell'UTC, per fare commercio di concessioni edilizie, in aree destinate a tutt'altro.
 

A seguito dell'incendio del capannone Barletta nel 2009 non è stato (ancora?) compiuta nessuna delle prescrizioni Arpac da parte dei titolari Barletta e qualche giorno fa (il 25 settembre u.s.) l'U.T.C., per la precisione, l'ing.Fonzo del Settore Ricostruzione assieme all'assessore alla Urbanistica  Barricella, si sono scomodati in pompa magna per accedere al sito incendiato (sopralluogo informale? Come quello di Fusco in corso di incendio ?) non  dall'ingresso -precluso e ospitante una discarica di cessi, oltre a coppie dedite di notte ad atti osceni - ma dalla proprietà del sign.Sacchetta Fiore, per dare imprecisate disposizioni  tra cui - a quanto pare - un "rilievo planimetrico", immediatamente effettuato il giorno dopo. 


PER FARE COSA ? 

IL COMUNE QUALE DESTINAZIONE INTENDE DARE ALL'AREA INCENDIATA E ABBANDONATA A SE STESSA SENZA ESSERE MAI STATA BONIFICATA DALLE DIOSSINE ?
Il problema dell'ex onorevole del piddì Mario Pepe è la sua inaffidabilità e totale incoerenza tra i proclami-investimento e le azioni legali.

Che significa "appellarsi" alle autorità competenti se non ci risulta che abbia mai  formalizzato una denuncia con prove e controprove ?

E poi, ricordatelo, sul maxi incendio nel 2009 del clan familistico Barletta fa specie che non abbia mai fatto un solo cenno in vita sua, nonostante l'emergenza ambientale , i danni alla salute dei residenti tenuti in ostaggio delle esalazioni tossiche e la latitanza di istituzioni quali il Comune guidato dal suo cortigiano Giorgio Nardone.
Eh già: "quella famiglia mi aveva dato troppe noie". Meglio lasciarla morire. (http://www.scribd.com/doc/119738871/Il-sindaco-Nardone-in-passato-quella-famiglia-mi-aveva-dato-noie).


Persistono ragionevoli dubbi che quell'incendio sia stato un atto criminale della peggiore specie: un incendio autodoloso per sottrarsi ai controlli dei NAS, lucrare con frode l'assicurazione, il tutto anche a costo di fare vittime umane nella dirimpettaia famiglia Carpentieri, grave ostacolo e macigno umano e civile alle conclamate prassi di illegalità di quell'azienda.
In rapporto a questa ipotesi molto verosimile, fa ridere quella per "eventuale estorsione" poi archiviata condotta dal sostituto Tartaglia Polcini.

Riportiamo il comunicato stampa di Mario Pepe, pubblicato da BMagazine il 15 novembre 2013, dal titolo: "Appello su speculazioni edilizie a San Giorgio del Sannio ".


"Mi sono reso conto che la moral suasion, le sollecitazioni e il richiamo alla responsabilità, l'invito ad azzerare il quadro amministrativo modificato a San Giorgio del Sannio – essendo modificata la platea elettorale – non servono più. La situazione è così grave che occorrono azioni forti.
Devo constatare che si stanno commettendo atti di brigantaggio sul territorio che continua a perdere la sua configurazione geomorfologica, il suo valore di spazio vitale, i parametri dell'equilibrio ecologico, determinando:


un PUC ( Piano Urbanistico Comunale) che si stravolge "in itinere" modificando le sue iniziali previsioni;
la nascita di nuove "Coree insulari" che si moltiplicano in maniera ipertrofica negli insediamenti, nelle volumetrie, nella mancanza di servizi essenziali, in un contesto urbano ormai sempre più povero di aree verdi fruibili per bambini e anziani;
la carenza di adozione degli strumenti attuativi e di salvaguardia delle norme generali del PUC.


Per quanto sopra mi appello alle Autorità competenti perché i cittadini siano tutelati nell'equilibrio territorio-insediamenti evitando quelle dazioni di spazi finalizzati al voto compensativo e a strane esuberanze di fondi di investimento.
Sono convinto che le Forze dell'Ordine potranno avviare uno screening dettagliato del territorio e delle plusvalenze che si verificano sapendo che la micro criminalità è ben povera cosa rispetto all'illegalità maior."

Mario Pepe

sabato 27 settembre 2014

In una lettera aperta al sindaco di San Giorgio del Sannio il comitato chiede che venga rispettato l’articolo 8 della legge 267/2000 “senza se e senza ma‏”

 LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI PER LEGGE, 
NON C'E' PEGGIO SORDO DI CHI NON VUOL SENTIRE





18 dicembre 2011

«Egregio Signor Sindaco Ricci, il nostro obiettivo sarà sempre quello di rimuovere tutti quegli ostacoli che impediscono, a tutt’oggi, la presa di coscienza dei diritti e dei doveri che regolano e tutelano lo svolgimento della vita sociale nella comunità.
Noi, “povera gente” secondo le sue estemporanee ed arroganti dichiarazioni, ci siamo accorti che la maggioranza dei cittadini sangiorgesi ignora che c’è una legge che prevede la partecipazione attiva delle associazioni e dei cittadini e che, nel caso non venga applicata, un qualsiasi cittadino può far decadere il sindaco. In particolare l’art. 70 contempla che i cittadini possono pretendere che i sindaci decadono se non attuano l’art. 8 della legge 267/2000. L’applicazione di questa legge, ignota a tutti, consentirebbe di poter partecipare attivamente alla vita del proprio Comune, a settori strategici della vita di una comunità come scelte energetiche, tarsu, ici, rifiuti, scelte e reati ambientali, cementificazioni, “fuenti”, speculazioni… settori dove il solito gruppetto di predatori affaristi si muove nell’ombra e in maniera sotterranea, e soprattutto evitare che decisioni importanti le prendano in pochi a discapito di molti soprattutto in settori cardine della vita di una comunità.
L’oscuramento delle regole democratiche è il primo passo verso la criminalizzazione delle regole amministrative verso cui ha dimostrato di essere ostico, poi viene il resto. I soliti noti e i soliti ignoti che controllano tutto e tutti. Lei certamente conoscerà l’art. 8 succitato e, sulla partecipazione popolare, si dice che i Comuni valorizzano le libere forme associative e promuovono organismi di partecipazione popolare all’amministrazione locale.
I rapporti di tali forme associative sono disciplinati dallo statuto. Nel procedimento relativo all’adozione di atti che incidono su situazioni giuridiche soggettive devono essere previste forme di partecipazione degli interessati secondo le modalità stabilite dallo statuto, nell’osservanza dei principi stabiliti dalla legge 7 agosto 1990, n. 241. Nello statuto devono essere previste forme di consultazione della popolazione nonché procedure per l’ammissione di istanze, petizioni e proposte di cittadini singoli o associati, dirette a promuovere interventi per la migliore tutela di interessi collettivi e devono essere, altresì, determinate le garanzie per il loro tempestivo esame.
Possono essere anche previsti referendum su richiesta di un adeguato numero di cittadini. Le consultazioni e i referendum di cui al presente articolo devono riguardare materie di esclusiva competenza locale e non possono avere luogo in coincidenza con operazioni elettorali provinciali, comunali e circoscrizionali.
Lo statuto, ispirandosi ai principi di cui alla legge 8 marzo 1994, n. 203, e al decreto legislativo 25 luglio 1999, n. 286, promuove forme di partecipazione alla vita pubblica locale dei cittadini dell’Unione Europea e degli stranieri regolarmente soggiornanti. Noi pensiamo che ora bisogna pretendere che i Comuni inseriscano nei regolamenti e negli statuti gli strumenti di attuazione dell’ art. 8:
- per promuovere le libere forme associative;
- per promuovere alla gestione del Comune la partecipazione diretta dei cittadini;
- prevedere le procedure per l’ammissione di proposte, petizioni e istanze da parte dei cittadini;
- consentire i controlli e l’accesso agli atti da parte dei cittadini (sull'amianto alle ex poste avete scelto la strada illegale della secretazione di documenti decisivi per la responsabilità dell'ente);
- prevedere regole per referendum consultivi, deliberativi, abrogativi;
- prevedere i tempi per le petizioni e le istanze, con sanzioni in caso di inadempimento.
Relativamente alla applicazione di tale art. 8 non ci sembra che il nostro è fra quei comuni dove questo articolo è applicato. Lo statuto infatti di San Giorgio del Sannio contiene tra le forme di partecipazione popolare un riferimento all'istituto del difensore civico (di nomina non popolare, ma espressione della maggioranza consiliare in carica e come tale non garantistico e non super partes) e a quello del referendum consultivo.
In relazione a quest'ultimo non ci risulta che l'Ente abbia ancora adottato apposito Regolamento di attuazione e tuttavia esso appare completamente snaturato nella sua finalità dal momento che, come si legge dal successivo art.44 dello statuto, si escludono dalla potestà referendaria materie come Piano Regolatore generale e strumenti urbanistici attuativi, lo statuto comunale e regolamento del consiglio comunale, le espropriazioni per pubblica utilità e tutti quegli oggetti su cui siano già state assunte DELIBERE con conseguenti impegni finanziari .
Riservandoci un'analisi compiuta dello statuto comunale (la legge 267 del 2000 stabilisce che il Comune deve dotarsi di regolamenti attuativi degli organismi di partecipazione e se un Comune oggi, nel 2010, dopo 20 anni, non ha ancora il regolamento attuativo dei referendum, è inadempiente tout court  davanti alla legge e il cittadino può denunciare gli amministratori alla magistratura!) e del drastico ridimensionamento con esso perpetrato dei diritti di partecipazione voluti dal legislatore, non possiamo non sorridere con amaro sarcasmo al pleonastico e risibile fumo negli occhi gettato dall'attuale statuto nel momento in cui sancisce che il Comune intende assicurare la partecipazione di tutti i cittadini, come singoli o in forma associata, alla "organizzazione sportiva" (sic!) del proprio territorio, ed i diritti di partecipazione attiva attraverso "mostre, convegni, rassegne… e pubbliche informazioni".
Pertanto la diffidiamo a prendere atto della sua inadempienza e a rendere quanto prima conforme al dettato della legge e lo statuto con relativi regolamenti attuativi e la libera esplicazione della democrazia dal basso nel nostro paese. Auspichiamo anche che ci faccia pervenire immediatamente la sua posizione a riguardo per consentirci, così, di analizzare la situazione a livello locale onde poter procedere alla mappatura della situazione della democrazia incompiuta anche a livello nazionale.
Certi che collaborerà a questa nostra richiesta, restiamo in attesa di un Suo gradito riscontro e La salutiamo distintamente.»
Rosanna Carpentieri
Coordinatrice del Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia

A San Giorgio del Sannio, tassazione alle stelle e zero servizi. Lettera aperta al sindaco Ricci e le istanze del comitato civico.

Da Infosannio del 26 settembre 2014

Gregario sindaco Ricci,  – scrive Rosanna Carpentieri per  il Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia – la tassazione nel suo feudo sta diventando insostenibile e, fatto più grave, viola uno dei principi cardine costituzionalmente sanciti, quali la capacità contributiva !

                     

Cosa ha il bellissimo comune di Positano in meno rispetto a quello di San Giorgio in cui non v’è traccia di tasse e imposizioni fiscali che si commutino in visibili e fruibili servizi essenziali al decoro, alla dignità, ai bisogni della cittadinanza ?


Non riuscite neppure a farvi valere con Poste s.p.a. per garantire il funzionamento dell’unico sportello postale di prelievo bancomat del paese; non viene effettuato a cadenze regolari, quanto meno lo spazzamento a scopi igienici di TUTTE le strade principali delle contrade di Cesine e San Giovanni che sono in condizioni di incuria e totale abbandono igienico-sanitario.


La sua amministrazione ha registrato il fallimento più clamoroso, quello della raccolta differenziata, vale a dire una tra le più eclatanti violazione degli obblighi di legge ma avete il coraggio di sedere ancora tutti irresponsabilmente sulle vostre poltrone a deliberare tasse, come se foste fuori dal mondo, con l’impunità garantita dall’alto dei cieli, appiattiti sul contingente e l’adorazione del dio danaro e tagliati fuori dall’esercizio dell’intelligenza che serve per capire che contrasta con la norma dell’art.53 della Costituzione ogni tributo la cui misura applicata in concreto sia tale da incidere sul minimo vitale !
Continuate a fare finta di non capire che il sacrificio patrimoniale imposto ai contribuenti deve essere rapportato alla idoneità che il singolo cittadino mostra di potersi privare di una parte dei propri beni per metterla a disposizione della collettivita`,ma solo dopo aver soddisfatto i suoi bisogni fondamentali.
 

Con la Tari 2014 lei e la sua Giunta vi siete superati in violazioni e falsa applicazione della legge : come lo scorso anno, non avete previsto nessuna esenzione o riduzione, violando la legge di stabilità che invece ha previsto ampi poteri ai comuni sulle agevolazioni fiscali per il nuovo tributo sui rifiuti.
Infatti, secondo la legge i Comuni hanno il potere di concedere con regolamento riduzioni tariffarie, senza limiti, ed esenzioni anche legate al reddito familiare. Le agevolazioni Tari possono essere collegate alla capacità contributiva dei contribuenti, desunta dagli indicatori della situazione economica (Isee).
Queste previsioni non sono una nostra invenzione ma se vi foste applicati nello studio (hic opus, hic labor !) avreste appreso che sono contenute nell’articolo 1, commi 659 – 682, della legge di Stabilità (legge n. 147/2013).
Il comma 659 consente anche di andare oltre le agevolazioni, fino ad arrivare al riconoscimento delle esenzioni, mentre normalmente, in linea generale, le riduzioni della tassa per il servizio di smaltimento vengono riconosciute in presenza di determinate situazioni in cui si presume che vi sia una minore capacità di produzione di rifiuti.
Nulla di tutto questo nel suo feudo dove non si possono usufruire di riduzioni neppure in caso di mancato conferimento al servizio della frazione organica trattenuta dai nuclei familiari per autocompostaggio domestico.
E’ il caso di chi scrive.


E sappiamo benissimo che dalla legge di stabilità non è imposto di finanziare riduzioni ed esenzioni previste dalla legge con l’iscrizione in bilancio delle relative somme come autorizzazioni di spesa. No ! Con regolamento possono essere deliberate riduzioni tariffarie, che a differenza della vecchia Tares , non sono più soggette alla soglia massima del 30%, o esenzioni per particolari situazioni espressamente individuate dalla legge.


Ma vi è di più. Il consiglio comunale, addirittura, può decidere di far ricadere anche il costo delle ulteriori agevolazioni atipiche, vale a dire quelle non contemplate dalle norme di legge, sull’intera platea dei contribuenti purché non eccedano il limite del 7% del costo complessivo del servizio rifiuti. Le spese non coperte sono a carico della collettività e vanno finanziate attraverso la fiscalità generale.


A fronte delle violazioni di legge poste in essere dalla sua amministrazione in carica e le assicuro che non finisce qui ma andremo oltre per il ripristino della legalità (!), dobbiamo pure sentire qualcuno della opposizione consiliare che, ad estorsione avvenuta, dopo le recenti ESENZIONI DELLA TASI IN PROVINCIA esclama:”Occorreva più tempo per studiare le imposte” ?

Inefficienti consiglieri di opposizione, sappiate che la democrazia prevede che le cosiddette “opposizioni”, anzichè blaterare con i giornalisti per avere un attimo di notorietà, e poi scomparire nel NULLA, compiano ogni atto possibile per verificare, correggere e, se del caso, denunciare i comportamenti illegittimi della cosiddetta maggioranza. Care opposizioni di facciata, sappiate che i comportamenti omissivi e abusivi (per gli atti non emessi e per quelli illegali) ricade sui consiglieri tutti e consente al singolo cittadino o a una pubblica assemblea (comitato o associazione) di accedere ai vari livelli e ordini di giudizio , anche europei, per ottenere condanne per il danno derivato che ricade su TUTTI I CONSIGLIERI e il loro patrimonio.


Quindi, dovreste sapere cosa fare per essere indenni da responsabilità :svegliatevi con spirito mattinale , se ne siete capaci, e rispettate la legalità e quella comunità che a parole cianciate di rappresentare !


Ma torniamo a Positano, gregario Sindaco !


Eh sì, perchè a titolo di mero esempio mentre la sua Giunta e chi l’ha preceduta, per fare cassa e sotto-porre a tassazione , fa i salti mortali sul trapezio circense della illegalità, depennando (sic!) un insediamento abitativo per includere abusivamente in una lottizzazione p.i.p. il relativo terreno già edificato dagli inizi del secolo, per giunta …(vedasi: lotto n. 12- lottizzazione p.i.p.), il Comune di Positano ha addirittura soppresso la TASI, prendendo – sovranamente – posizione contro i diktat della troika centrale e ribadendo “l’assoluta contrarietà a questo nuovo balzello imposto dal Governo centrale”. La Tasi, si legge in una nota di quella Amministrazione comunale, “altro non è che lo strumento fornito ai Comuni per introitare, sotto altro nome, l’Imu sulle prime abitazioni. Il Governo del nostro Paese, attraverso slogan e rèclame, sta semplicemente ingannando e gettando fumo negli occhi dei cittadini italiani.Noi abbiamo preso una posizione forte, che speriamo prenderanno anche altri sindaci, per costringere lo Stato a rivedere la politica sugli enti locali. Per questo “Positano va decisamente controcorrente e, rifiutando l’applicazione della Tasi, si schiera come sempre e in maniera trasparente e decisa dalla parte dei cittadini”. La strada giusta, conclude il sindaco De Lucia, “non è quella di soffocare i cittadini di tasse.” La prima casa rappresenta un bene intangibile, coessenziale alla dignità umana e pertanto -anche secondo noi – non va tassato.


Siamo lontani Sindaco Ricci anni luce dalla sua pessima amministrazione connotata da pesanti tassazioni quasi con cadenza mensile ormai e da correlativo sperpero di danaro pubblico (ed altro…) nell’arco di qualche ora della famigerata Notte depravata di/per porci allo sballo.


Con Positano abbiamo l’esempio di un ente locale che intende rivendicare ed esercitare la propria sovranità, piuttosto che fare il servo-gerarca del governo centrale che “rinomina le imposte”, in danno dei propri cittadini. In linea col paese della costiera amalfitana anche il comune di San Lorenzo del Vallo (Cosenza) che ha deciso di sopprimere questa imposta.


La verità gregario Sindaco è che il Comune è l’ultimo baluardo delle istituzioni sul territorio e sindaci onesti e coraggiosi dovrebbero essere il primo riferimento per una liberazione-obiezione di coscienza.


Il Sindaco Sovrano adotta, in tutti i casi necessari alla tutela ed al rispetto della centralità dell’uomo, della supremazia della famiglia e della dignità umana sull’economia e sulla finanza, la disobbedienza, ovvero pratica la Politica come Obiezione di Coscienza quale modello culturale, etico, politico di riferimento.


Siamo consapevoli che è un discorso molto alto e di gran lunga superiore alla sua pancia o al suo ombelico: perciò, per il bene comune, torniamo nuovamente ad esigere le sue dimissioni .


Alla civica assise chiediamo invece categoricamente l’adozione in autotutela di una nuova delibera per la rideterminazione delle tariffe Tari e TASI, con lo scomputo definitivo del saldo finale ancora da versare e la previsione con regolamento ad hoc di agevolazioni comprendenti sia riduzioni in basse alla capacitò contributiva sia esenzioni sulla base dello stesso principio costituzionale.


E’ vero che senza abolire un bel niente ci hanno tolto la democrazia per eleggere rappresentanti a livello provinciale. E’ vero che ci toglieranno la democrazia, a breve, anche per l’elezione del Senato e, sempre, senza abolire un bel niente.


Ma, si ricordi che prossimamente in Campania i cittadini saranno chiamati alle elezioni regionali.


Pensa che siamo ancora disposti a sentire le fanfaronate, il blablabla bugiardo e ipocrita dei soliti personaggi (nel 90% dei casi, impresentabili !), per segnare una x in loro favore ? NO!


Non siamo nè cretini nè analfabeti come sotto il regime della Diccì.


Come comitato e come singoli lotteremo per una Regione anch’essa sovrana autogestita dai cittadini. I governanti di una regione sovrana sono quelli disposti ad una disobbedienza verso le politiche criminali del governo centrale, che prende il nome di obiezione di coscienza.Se le regioni diventano sovrane e autonome opponendosi a queste politiche imposte al governo nazionale dai golpisti sovranazionali allora possono cominciare un reciproco scambio di prodotti e servizi ed una reciproca collaborazione contro il nemico comune ed allora sì, che ci potrebbe darsi finalmente anche l’Unità d’Italia come non c’è mai stata in 150 anni.


Concludiamo rivolgendoci stavolta al suo tanto rancoroso quanto vuoto interlocutore a mezzo di megamanifesti (alias, il sig. Mario Pepe del “bilancio vatteloapesca”, per intendersi senza equivoci…) :


“La cultura che non si traduce in AZIONE/SOLUZIONE è decadente manierismo, noioso qualunquismo, fumo negli occhi, senza indicazione dell’uscita d’emergenza.”


Ne tenga conto lei, la sua giunta e l’innominabile tribuno che quando non era in crisi di astinenza, condivideva il suo potere con i cortigiani, come d’altronde ha fatto nella storia d’Italia il berluska nazionale.


Per il Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia


Rosanna Carpentieri

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Esternazioni di Pepe sulla Notte Bianca profferite senza alcuna vergogna,
quanto meno quella che deriverebbe dal ricordare che qualche anno fa, forte della sua corte clientelare e della sua appartenenza alla cupola mafio-massonica sangiorgese .... 
addirittura elogiava la Notte bianca asserendo:
"San Giorgio del Sannio è attraverso questa kermesse che si conferma una "comunità ricca di finezza e intuito culturale, coraggiosa e lungimirante, animata da forte passione civile". (sic!)
Quale finezza? Quale intuito culturale? Quale coraggio? Quale lungimiranza? E soprattutto... quale passione civile? "

COMMENTI ALL'ARTICOLO:
axilo ha detto:

E’ di incommensurabile importanza leggere questo articolo e quasi in concomitanza apprendere che a Napoli c’è stato un “blitz” nella sede del Banco di Napoli in via Toledo per dire «no» al vertice della Bce e ai suoi protagonisti. Esponenti di una rete di associazioni e comitati “no euro” hanno inscenato, nella sede dell’istituto bancario, una insolita conferenza stampa, indossando maschere di Mario Draghi, della cancelliere Merkel e del premier Renzi, esponendo uno striscione «Contro la dittatura della troika, delle banche e dei profitti. Difendiamo i nostri diritti! Napoli, 2 ottobre».
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2014/25-settembre-2014/anticipi-block-bce-movimentioccupano-banco-napoli-assassini-230204344564.shtml
Mi sembra più che giusto allora ricordare che la denuncia alla Procura di Roma per gravi crimini contro lo Stato per i quali viene comminato l’ergastolo è a buon punto.
Il 16 ottobre ci sarà l’udienza davanti al g.i.p.
La denuncia presentata da Rosanna Carpentieri e da altri numerosi cittadini (http://www.scribd.com/doc/240672305/Atto-Di-Opposizione-a-richiesta-di-archiviazione-per-una-Norimberga-Italiana) dopo la sentenza della Corte Cost. che ha dichiarato INCOSTITUZIONALE IL PORCELLUM, è l’unica fino ad ora, perché è l’unica davvero fatta con competenza e buona fede, che è riuscita ad aprire a fine febbraio le indagini preliminari presso la Procura di Roma per gravi reati contro lo Stato, contro tutta la classe politica e dirigente degli ultimi 20 anni.
Sarà una vera Norimberga Italiana!
Stiamo organizzando una manifestazione a Roma per Sabato 11 ottobre 2014 al fine di dare sostegno al proseguimento delle indagini ed all’apertura del processo. E rammentare alla Magistratura che essa esercita la giustizia “in nome del popolo italiano” al quale spetta la sovranità rubata con l’artificio e con l’inganno.
La pagina dell’evento Sabato 11 Ottobre 2014 – Norimberga Italiana: tutti a Roma per l’apertura delle storiche indagini (https://www.facebook.com/events/1461273227456355/?fref=ts)
Il 16 OTTOBRE 2014 E’ UNA DATA STORICA.
SARA’ IL GIORNO DELLA VERITA’ E DELLA GIUSTIZIA PER TUTTI GLI ITALIANI VITTIME DELLA GUERRA ECONOMICA E DELLA DITTATURA EUROPEA

::::::::::::::::: SABATO 11 OTTOBRE 2014 :::::::::::::::::::::::::
INVENTIAMO ASSIEME LA MOBILITAZIONE!
****************** TUTTI A ROMA !!!! ********************
Movimenti e comitati per la difesa dell’ambiente, dei diritti alla casa e sociali, associazioni che lottano contro le mafie e per l’eguaglianza e la pace, vittime dei disastri ecologici e dei suicidi economici, dei fallimenti delle imprese, dell’usura di Stato di Equitalia e della tassazione suicidaria, disoccupati, studenti ed operai in lotta, giovani, disabili, anziani, disoccupati, come ormai 1 italiano su 7

MANIFESTIAMO
PER FAR APRIRE IL PROCESSO
CONTRO LE CENTINAIA DI POLITICI CORROTTI degli ultimi 20 anni per ATTENTATO AI DIRITTI POLITICI DEI CITTADINI (art. 294 cp) ed USURPAZIONE DI POTERE POLITICO (art. 287 cp), con pene dai 6 anni all’ergastolo, perché non ci fanno votare da 8 anni e non sciolgono le Camere neanche dopo la sentenza sul Porcellum.

SPETTA AI CITTADINI FAR SENTIRE IL PROPRIO INDISPENSABILE RUOLO NELLA STRATEGIA
SIATE CONSAPEVOLI CHE LA DEMOCRAZIA VA DIFESA OGNI GIORNO DA OGNI SINGOLO CITTADINO, CON IMPEGNO, DAL BASSO, TRAMITE IL CONTROLLO E LA PRESSIONE COSTANTE SU CHI COMANDA E DECIDE, NON CERTO ASPETTANDO LA PROPRIA SALVEZZA DA QUESTO O QUEL LEADER O POLITICO (GRULLO NAZIONALE COMPRESO)
… TROPPO FACILE, MA MOLTO ILLUSORIO ED INGANNEVOLE, E SOPRATTUTTO : TRISTEMENTE SINTOMO DI UNA MENTALITA’ ANCORA DA SUDDITI.
Wake up !

  Si legga anche:

http://www.informatoresannita.it/archives/65977

S. Giorgio del Sannio. Il Comitato per la Trasparenza e la Democrazia denuncia il degrado cittadino

Esposto - denuncia alla la Procura Regionale della Corte dei Conti nei confronti del Comune di San Giorgio del Sannio per danno erariale a causa del mancato raggiungimento delle percentuali di differenziata stabilite per legge

E' ormai da mesi che leggiamo sui quotidiani locali le elucubrazioni della strana coppia Ricci - Saccavino sulla raccolta differenziata, dall' arzigogolata idea a secondo la quale ad agosto la percentuale di differenziata non sale perché i turisti e gli emigrati che tornano a casa a trovare i parenti non la fanno bene agli accorati appelli ai cittadini "ostili" alla differenziata affinché si redimano e tornino sulla retta via della corretta differenziazione dei rifiuti.
Abbiamo sentito parlare di inutili compostiere per le aree rurali, abbiamo letto calendari per la raccolta malfatti e che inducono in errore i cittadini, ma quello che non abbiamo letto mai, chissà perché, è una, anche parziale, ammissione di corresponsabilità nel mancato raggiungimento delle percentuali previste dalla legge per la raccolta differenziata.

Il Sindaco Ricci e l'Assessore Saccavino, infatti, nelle loro fantasiose esternazioni, omettono sempre di rilevare che la gestione della raccolta differenziata durante i primi 4 anni circa del loro mandato è stata pressoché fallimentare.
E non lo diciamo noi attivisti del MoVimento 5 Stelle, da sempre inascoltati sui temi ambientali, sulla sostenibilità, sulla sicurezza dei nostri territori, ma lo dicono i numeri dell'Osservatorio Regionale sui Rifiuti.
Infatti, premesso che, in base all'art. 205, comma 1 del D.Lgs. n. 152/2006 e dall'art. 1 comma 1108, della legge n. 296/2006, le percentuali fissate sono del 50% entro il 31 dicembre 2009, del 60% entro il 31 dicembre 2011 e del 65% entro il 31 dicembre 2012, il Comune di San Giorgio del Sannio ha raggiunto le seguenti percentuali:




  • anno - % raggiunta - % stabilita

  • 2010 - 51,29% - 60%

  • 2011 - 54,00% - 65%

  • 2012 - 52,06 - 65%
Segue , poi, un deludentissimo 2013 in cui si è raggiunto appena il 49,87%. Ora, poiché l'art. 24 del D. Lgs. n. 22/1997, prescrive che è affidato ai Comuni il compito di stabilire "le modalità del conferimento, della raccolta differenziata e del trasporto dei rifiuti urbani, al fine di garantire una distinta gestione delle diverse frazioni di rifiuti e promuovere il recupero degli stessi" (artt. 21, comma 1°, lettera c, e 23, co. 3) e l'art. 205, comma 3, del D.Lgs. n. 152/2006, al fine di penalizzare il conferimento in discarica dei rifiuti e di rafforzare i previsti obblighi di raccolta differenziata, decreta che, in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi minimi fissati dalla legge, è fissata un'addizionale del 20% al tributo dovuto per il conferimento, da applicarsi nei confronti dell'A.T.O. (ambito territoriale ottimale) con successiva ripartizione dell'onere tra quei Comuni del territorio che non abbiano raggiunto le prescritte percentuali minime, appare evidente che il mancato rispetto delle percentuali fissate per legge ha comportato a carico del Comune di San Giorgio del Sannio il pagamento di oneri aggiuntivi per il conferimento in discarica del materiale che avrebbe dovuto, invece, essere destinato proficuamente alla raccolta differenziata ed ha, pertanto, arrecato al Comune un danno patrimoniale conseguente.
Per questo motivo, considerato anche che in primo luogo compete al Sindaco, quale organo responsabile dell'amministrazione del Comune, attivare i poteri di indirizzo, di vigilanza e di controllo sull'attività degli assessori e delle strutture gestionali esecutive, per assicurare la realizzazione degli obiettivi legislativamente indicati in materia di raccolta differenziata, gli attivisti del MeetUp Amici di Beppe Grillo di San Giorgio del Sanno, su sollecitazione dei cittadini, hanno provveduto a protocollare presso la Procura Regionale della Corte dei Conti un esposto - denuncia in cui si chiede di accertare la sussistenza di profili di illegittimità degli atti amministrativi e/o eventuali ipotesi di responsabilità erariale e il relativo danno con la conseguente condanna del responsabile e/o dei responsabili in favore del Comune di San Giorgio del Sannio e dell'erario del danno accertato, del mancato introito nonché per danno all'immagine dello stesso comune che tale inadempienza ha comportato.
Tutto questo significa, in parole povere, che la Procura Regionale della Corte dei Conti indagherà su eventuali responsabilità di Sindaco, Assessore all'ambiente e funzionari comunali che hanno curato la raccolta differenziata nel periodo 2010 - 2012, quantificherà economicamente il danno apportato dalle suddette figure istituzionali al Comune e, di conseguenza, alle tasche dei cittadini, e condannerà gli eventuali responsabili alla restituzione.
A San Giorgio del Sannio i cittadini sono stufi di pagare errori e carenze di un sistema che ancora una volta si dimostra fallimentare e di assecondare le approssimazioni e la superficialità amministrativa della maggioranza da un lato e l'inerzia e l'inadeguatezza dell'opposizione dall'altro!

A questo proposito, ricordiamo che è stato proprio il PD, partito di riferimento del Sindaco Ricci, e del sottosegretario De Caro, cui Ricci fa capo, a far approvare il ddl collegato alla legge di stabilità del precedente Governo Letta con la quale, a partire dal 2014, le percentuali di raccolta differenziata da rispettare si abbassano invece che alzarsi, per cui bisognerà raggiungere almeno il 35% entro il 31 dicembre 2014, almeno il 45% entro il 31 dicembre 2015 e almeno il 65% entro il 31 dicembre 2016.
In questo modo, i sindaci dei comuni che mantengono percentuali di differenziata inferiore al 65% fino al 2014 ma superiori al 35% non potranno più essere denunciati per danno erariale e tutti le multe per i maggiori conferimenti in discarica continueranno ad essere pagate dai cittadini attraverso i rincari sulle tasse relative allo smaltimento dei rifiuti!

Pertanto,  il PD sta dalla parte degli amministratori inadempienti !

Sangiorgiodelsannioacinquestelle 
24.03.2014

venerdì 26 settembre 2014

Demolizione edificio ex poste .Pericolo ed eventuale danno procurato alla salute e all’ambiente per dispersione di AMIANTO ! Istanza di accesso agli atti ex lege n. 241/90

Lettera aperta di ROSANNA CARPENTIERI
 

Al Prefetto di Benevento
Alla cortese attenzione della dr.ssa NUZZOLO Elvira


Agli organi di informazione

Io sottoscritta ROSANNA CARPENTIERI,
in proprio e nella qualità di coordinatrice del Comitato sangiorgese
Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia, inoltro per la dovuta
conoscenza al Prefetto di Benevento l’istanza di accesso agli atti ai
sensi della legge n.241/90 indirizzata al sindaco e ai dirigenti dell’Ufficio
Tecnico del Comune di San Giorgio del Sannio e resa già disponibile agli
organi di informazione in data venerdì 23 settembre 2011 relativa al
pericolo di dispersione di microfibrille di amianto in via A. De Gasperi, a
seguito della demolizione dell’edificio dell’ex Poste intrapresa il
giorno precedente, in data 22 settembre 2011.
Nella mattinata del 23 settembre la scrivente si è recata sul posto per
documentare lo stato dei lavori di demolizione e constatava un edificio
smembrato con presenza di notevoli polveri di abbattimento, un cantiere non
identificabile, privo della cartellonistica informativa e di sicurezza
obbligatoria per legge, sulla cui vigilanza è competente la Polizia
Municipale.
Dal colloquio con gli ufficiali della centrale operativa del NOE apprendeva
che frattanto era stata disposta dal Luogotenente della locale Caserma
Carabinieri la sospensione dei lavori di abbattimento per la conclamata
presenza di amianto, segnalata da molti cittadini, notoria da anni e a
livello nazionale per quella tipologia di prefabbricati delle Poste
dismessi proprio per la loro insalubrità dovuta a presenza di asbesto (si veda in proposito causa di servizio per prepensionamento degli addetti postali) e
confermata dalla dott.ssa Barricella dell’A.R.P.A. Campania e dal dott.
Zucaro del Dipartimento di Prevenzione collettiva della locale A.S.L.
Di lì a poco intervenivano sul posto il dirigente dell’UTC Arch. Mario
FUSCO assieme a responsabili della ditta demolitrice i quali accedevano al
cantiere, non ancora interdetto e sottoposto sotto sequestro penale, e
sostenevano che non ci fosse amianto esibendo accertamenti
“negativi” dell’Arpac e non tutta la dcumentazione Arpac succedutasi negli anni
sulla cui base “non è posiblile escludere la presenza della fibra minerale,
in particolre nelle tubature e nella pensilina” .
E tuttavia, tra le 19,30 e le 20,30 dello stesso giorno 23.09.2011, mentre
la popolazione era impegnata in piazza in celebrazioni religiose, veniva
apposto all’interno del sito e sulla parte rimanente dell’edificio
parzialmente abbattutto delle Poste un cartello recante la seguente
dicitura: Attenzione, pericolo AMIANTO.
Cartello ridicolo se si considera che un danno immane alla salute e
all’ambiente già è stato arrecato a causa dell’avventata
demolizione che ha innescato una bomba ad orologeria ed ha creato la macabra realtà di un edificio contenente amianto sventrato con una demolizione criminale e alla chetichella e poi lasciato lì a disperdere amianto nei polmoni dei cittadini…(!), e se si pensa che un solo centimetro lineare puo’
contenere 335.000 fibrille di amianto che se esposte al vento sono estremamente dispersibili nell’aria ed altamente inalabili se si considera che le
fibre di amianto sono molto addensate ed estremamente sottili. 

Infatti se in un centimetro lineare è possibile disporre affiancati 250 capelli, oppure 500 fibre di lana, oppure 1.300 fibre di nylon, nello stesso centimetro è anche possibile disporre ben 335.000 fibre di amianto.
Ergo, non c’è mascherina che tenga! Ora purtroppo siamo sotto la spada
di Damocle delle malattie provocate dall’asbesto e dei loro tempi di
latenza e pertanto, bisogna urgentemente intervenire sulla struttura per metterla in sicurezza e bonificarla dal materiale killer.
Ci chiediamo perciò perchè i Carabinieri di San Giorgio, minimizzando il
problema, non abbiano provveduto a mettere sotto sequestro l’area dopo
le numerose telefonate che i cittadini hanno fatto al NOE…
Se consideriamo che i carabinieri hanno interpellato l’ASL e
successivamente il comune ha ritenuto di mettere il cartello indicante il pericolo
confermando la presenza di amianto, perchè l’area non è stata ancora
posta sotto sequestro penale preventivo a disposizione dell’Autorità
Giudiziaria PER INOSSERVANZA ALLA NORMATIVA AMBIENTALE ?
Conosciamo purtroppo ” l’inerziale tendenza alla minimizzazione
della polizia giudiziaria territoriale” per le emergenze ambientali di San
Giorgio del Sannio, tra cui la pregressa dispersione di diossine a causa
dell’incendio del capannone Barletta del 2009 e, ne conosciamo – sulla
nostra pelle – le attuali conseguenze in termini di perdita irreversibile
del nostro stato di salute !
Ci corre obbligo segnalare anche un’altra grave anomalia in corso: oggi
27 settembre è giorno di mercato cittadino a San Giorgio del Sannio e non ci
risulta che via Alcide De Gasperi sia stata interdetta al mercato, ai
venditori e al pubblico nonostante ad un metro dal marciapiede insista
l’edificio sventrato interessato dall’asbesto.


Chiediamo l’immediata attivazione e della Prefettura e della
Magistratura in quanto, se il danno alla salute già è stato inferto, non possiamo di certo mettere in conto di dover impattare il vicolo cieco di una malattia
incurabile e letale come il cancro della pleura senza individuare
responsabili e assicurarli alla giustizia.

 
Di seguito si riporta l’istanza di accesso agli atti del 23.09.11. 
Si allega documentazione fotografica del 23 settembre 2011.
Con osservanza
 

Rosanna Carpentieri

 

"Ma si può essere incompetenti e criminali fino a questo punto??? E giocare
con la salute pubblica e l’ambiente ? Conoscete il principio di
precauzione? Ma quale tecnico e amministratore comunale ha disposto, assumendosene ogni responsabilità, l’abbattimento di una struttura in cui è verosimilmente presente amianto, come da denuncia del gruppo di opposizione consiliare Nuova San Giorgio e da dichiarazioni informali, acquisite
nell’immediatezza, di personale dell’Arpac e dell’ A.S.L., senza incaricare una ditta specializzata nello smaltimento di rifiuti speciali ??? 

Vogliamo saperlo e ne abbiamo il diritto !
Tutto ciò è semplicemente vergognoso e illegale !!!
Con quale criterio normativo e quale gara di evidenza pubblica (conoscete
oppure ignorate, nel feudo sangiorgese, anche il codice dei contratti della
pubblica amministrazione ?) avete conferito l’incarico di dispersione
eventuale del micidiale asbesto ad una ditta, prescelta senza i necessari
requisiti ?

I cittadini alla luce di tutto ciò chiedono ai sensi della legge n. 241/90
il rilascio immediato entro e non oltre le prossime 24 h, di copia
integrale dei seguenti atti:

-pratica edilizia inerente la costruzione dell’edificio aperto al
pubblico da parte di Poste Italiane s.p.a. comprensiva di tutti gli allegati;
-rapporti tecnico – scientifici di sopralluogo e di prova dell’Agenzia
Regionale Protezione Ambientale inviati all’Ente nel 2002, nel 2004 e
in anni successivi
, attestanti la presenza di amianto particolarmente nella
pensilina e nelle tubature dell’immobile ;

-delibera di giunta o altro atto provvedimentale con cui è stato conferito l’incarico di demolizione della struttura ad una ditta non specializzata nella rimozione e nello smaltimento di rifiuti tossici speciali .
Contestualmente si richiede di sapere con comunicazione tempestiva in forma
scritta da inoltrare alla coordinatrice del comitato civico che si firma in
calce alla presente:

-le motivazioni a causa delle quali il cantiere non è stato neppure
opportunamente allestito in vista della demolizione e non è stata osservata
l’esposizione della cartellonistica di cantiere con tutte le
indicazioni obbligatorie per legge (comittente, ditta, inizio e fine lavori, etc.) ;

-le motivazioni per cui il sito potenzialmente pericoloso non è stato
interdetto al pubblico e/o non si è data pubblicità sul sito stesso alla
interdizione per il pericolo asbesto con cartelloni recanti la diicitura:
“pericolo amianto”;

-le motivazioni per cui sul sito, malgrado l’attuale sospensione dei
lavori, non vi è ancora traccia dei provvedimenti dell’autorità di polizia o
dell’Autorità Giudiziaria, con cui è stata ieri 22.09.2011 ordinata la immediata
sospensione della pericolosa demolizione.

Con la più ampia riserva.
San Giorgio del Sannio, 23.09.2011, h 19.30
La coordinatrice del Comitato Cittadini per La Trasparenza e la Democrazia
Rosanna Carpentieri

IL SEGUITO: DISTRIBUTORE D'ACQUA E GIOCHI PER BAMBINI SUL SITO CONTAMINATO !


 

IL VERGOGNOSO EPILOGO GIUDIZIARIO:





mercoledì 10 settembre 2014

Proposta Di Progetto a Medio Termine di Giorgio Napolitano

Abbiamo anticipato la novità editoriale, rendendone partecipi l'ex parlamentare PD Mario Pepe poi defenestrato alle Primarie e al delbassiano Claudio Ricci, sindaco di San Giorgio del Sannio (BN), e presidente della Provincia in pectore, secondo la recente quotidiana quanto disgustosa kermesse politico-locale.

Nel ribadire quanto già scritto, invitiamo tutti alla lettura, imprescindibile per chi ha il coraggio della verità oppure per chi, più modestamente, vuole farsi una idea compiuta del Comunismo in genere e di quello italiano in particolare, del tutto confacente al pensiero in merito di tale ... David Rockfeller.




 Il "comunismo italiano": 40 anni di inganno al popolo per servire ossequiosamente il Fondo Monetario Internazionale.
Se l'italidiota sedicente "di sinistra" si informasse una buona volta !
Avrebbe saputo tutto fin dal 1977 (NON dal 1993 !), quando, presi gli "ORDINI" dagli amerikani, tutto il PCI si mise al servizio della mafia............e poi "CREO' il proprio " deus ex machina, Berlusconi.........!!!!
Il peso dell'ignoranza si paga !
Se qualche "disgraziato" ex comunista, che si sentisse offeso per aver partecipato (a sua insaputa???) per decenni ad una associazione mafiosa (PCI/Mafia siciliana), volesse conoscere i nomi di chi erano i "boss" della cosca, non ha che da sfogliare il libro:PROPOSTA DI PROGETTO A MEDIO TERMINE (ma nelle sedi del PCI c'è mai stato? e che ne è dell'"invito al più schietto e serrato dibattito" ? ) e legge questi nomi...a pag. 12.
Perchè specifichiamo "mafia siciliana" ? Perchè quella calabrese è sempre stata collegata al PSI........
E la DC, si chiederà qualcuno, con chi era collegata ??
Ma che domanda "geniale"........ovvio, con la "prima mafia mondiale" !!
Dunque, Rigore e Sacrifici per superare la "crisi".............si legge a pag. 8 della prefazione a firma Giorgio NAPOLITANO, (il "primo comunista italiano" ricevuto con tutti gli onori in USA, come titolò a tutta pagina il Corriere....)
Detto, fatto !
Al ritorno di Napolitano in Italia, il comunista/capitalista/internazionalista diede corso ai due step cui era stato "preparato" nelle visite all'American Enterprise Institute.
1) Fondazione della corrente "MIGLIORISTA" all'interno del PCI allo scopo di migliorare dall'interno il PCI attraverso l'accettazione del capitalismo con una serie di graduali riforme che non si oppongano ai diktat del capitalismo prossimo venturo (speculativo finanziario) di cui gli hanno dato conto in USA.
2) Costruzione di un gruppo di lavoro, un comitato, che rediga il progetto e realizzi un volume, una sorta di bibbia che fissi i contorni "folli" del progetto, ingannando le migliaia, se non milioni, di persone che vedono nel comunismo (senza averne mai capito nulla!) una luce per il loro futuro. Questo gruppo di lavoro deve realizzare il volume il cui titolo, indicato da Heinz Alfred Kissinghen, altrimenti noto come Henry Kissingher, è "PROPOSTA DI PROGETTO A MEDIO TERMINE".
Era il 9 luglio del 1977 quando il CORRIERE annunciava la presentazione dell'opera.
L'editore, come da norma, era: EDITORI RIUNITI.
In questo libro, che nessun comunista "vero" ha mai letto (altrimenti avrebbe ucciso immediatamente l'autore e la commissione di collaboratori) vengono fissati tutti quei passi successivi attraverso i quali la nazione Italia doveva essere condotta allo stato di "contenimento e sofferenza" attuali.Così, si può leggere di argomenti oggi -in tempi di sovrannazionalismo e di troika della dittatura europea - all'ordine del giorno e che Napolitano e i "suoi" collaboratori conoscevano bene già dalla data del suo ritorno dagli USA !
A pag. 122, campeggia l' "inchino rispettoso" al Fondo Monetario Internazionale...............non si può fare alcun commento.Nella IV di copertina, la ripetizione di quanto annunciato in prima di copertina: CON L'INTENTO DI SUSCITARE IL PIU' AMPIO DIBATTITO !!
Che vergogna !
Mai un popolo, una massa di milioni di persone fiduciose in un partito, è stata ingannata per tanto tempo in questo modo........
Libro fondamentale e introvabile per capire il "vero" comunismo italiano e la grande finanza speculativa che uccide i popoli, in stretta e sinergica alleanza, mentre qualche disinformato "sinistro" giocava a fare il rivoluzionario. Leggete e traetene profitto: il Comunista italiano novantenne Giorgio Napolitano è la controfigura in Italia di David. David chi? David Rockfeller, capitalista americano, anche lui ultranovantenne.
David, al momento opportuno disse: "le grandi società multinazionali, la Chiesa cattolica e i PARTITI COMUNISTI dimostrano che il sovrannazionalismo non è un mito, ma è una realtà e con la collaborazione di questi domineremo il mondo" 24 giugno 1971- NYT


David ROCKFELLER dava ordini al governo americano da quando fu eletto presidente la prima volta (poi fu rieletto altre 3 volte) F.D.Roosvelt, suo cugino.
A seguito di quella frase, e dunque seguendone il disegno, "ordinò" al presidente americano Nixon, di invitare e ricevere negli USA Giorgio NAPOLITANO (il "primo comunista italiano" ricevuto con tutti gli onori in USA, come titolò a tutta pagina il Corriere....)
Detto, fatto !
Al ritorno di Napolitano in Italia, il comunista/capitalista/internazionalista diede corso ai due step cui era stato "preparato" nelle visite all'American Enterprise Institute...


Il ruolo del pupazzo Berlusconi per il PCI italiano? 

La prossima puntata.Grazie per l'attenzione.

Rosanna Carpentieri
Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia 




martedì 9 settembre 2014

San Giorgio del Sannio (BN) , la legalità (e chi dovrebbe farla rispettare). Abbiamo forse scoperto l'arcano ? Partecipate al sondaggio, grazie.

SONDAGGIO ON LINE. PARTECIPATE ATTRAVERSO I COMMENTI, GRAZIE.
QUESITO:
Secondo voi perchè il comune di San Giorgio del Sannio (a differenza di quello vicinissimo di Calvi) non è nelle attenzioni di legalità della magistratura beneventana ?
Vi va di azzardare delle possibili ipotesi?
Un comitato di cittadini ha denunciato la cupola mafio-clientelare che fa da padrona in questo Comune. Ma nulla si è mosso. Le inchieste contro il clan Barletta vengono archiviate. Le intercettazioni telefoniche tra l'impenditore Barletta e l'ex sindaco di San Giorgio, Giorgio NARDONE con cui questi istigava a delinquere il suo "figlioccio" non hanno avuto alcun seguito, neppure di approfondimento sulla prostituzione della funzione pubblica a interessi privatistici clientelari e al sistema tangentizio sottostante. L'indagine per incendio doloso (23 maggio 2009) non è stata neppure aperta, malgrado la truffa assicurativa e gli indizi "gravi, precisi e concordanti": era imminente un controllo dei NAS ai capannoni di Via Cesine del mercante Barletta....! Archiviata pure la denuncia per inquinamento ambientale da amianto causata dalla demolizione dell'edificio in amianto delle Poste di A.De Gasperi ad opera del Comune. Sono solo esempi, potremmo continuare all'infinito per concludere - a ragione e senz'ombra di smentita - che, in fatto di legalità e di chi dovrebbe farla rispettare, cioè in fatto di controllo giudiziario, il feudo di San Giorgio del Sannio è "zona franca".  Perchè ?
 
Informazione preliminare necessaria (forse sgamiamo l'arcano ?)
Il procuratore capo del Tribunale di Benevento G.Maddalena , secondo quanto appare (e la forma, l'apparenza è anche sostanza in fatto di magistratura!) è -secondo voi- terzo ed imparziale oppure "vicino" in senso lato alla sinistra, anche quella sangiorgese del delbassiano Claudio Ricci , sindaco di San Giorgio (BN),  la cui candidatura è stata fortemente sostenuta dall'ex parlamentare PD Mario Pepe ? 
Per concludere questi brevi schizzi informativi: Segnaliamo e sottoponiamo alla Vostra attenzione il commento di un lettore nella Sezione Giustizia Beneventana del nostro blog Altravocedelsannio 1.
Il lettore ci chiede :
Pensilina-capannone Barletta
Arturo | 07.09.2014


Ma dove si trova questo plateale abuso edilizio di cui alla Vostra galleria fotografica () ?
E perchè quel lapidario commento a margine:"Mai Clemente fu più clemente"?
Vi riferite al Procuratore della Repubblica Antonio Clemente ora felicemente trasferitosi a Roma?
Cosa intendete esattamente?
Grazie per i chiarimenti.
Sono certo che mi saranno confermate le "strane voces populi" circolanti in provincia al riguardo.





La coordinatrice del Comitato Civico e del Comitato Spontaneo contro la Malagiustizia beneventana



Rosanna Carpentieri



e mail: altravocedelsannio@gmail.com

lunedì 1 settembre 2014

Mario Pepe, cronaca di un declino (delirio) irreversibile

Del tribuno-dittatore sangiorgese ne abbiamo piene le tasche, per non dire altro.
Incita a denunce e tesse elogi sull'autorevolezza della magistratura beneventana ma si guarda bene dallo sporgere lui stesso denuncia.

Sinora, nell'arco della sua veneranda età, non ne avrà fatto neppure una, a differenza di chi scrive...
Bella coerenza ! Ai limiti dell'inganno e perchè no , della demenza senile.
Quali saranno i reali motivi e i retroscena della rottura con altro illustre personaggio sangiorgese proprio dal Venerabile sostenuto alle scorse elezioni, ovvero l'attuale sindaco del feudo di San Giorgio del Sannio ?

Lo scopriremo...
Rosanna Carpentieri

Mario Pepe, cronaca di un declino irreversibile

di Teresa Ferragamo

mariopepe 

C‘è una cosa che è tipica di certi politici italiani: la resistenza all’oblio, quel sentimento di non rassegnazione che li assale quando le luci del proscenio stanno per spegnersi, quando la parabola della vita – anche di quella politica – va giù in picchiata. E’ come se ci fosse un diritto acquisito alla rilevanza politica, finché morte non sopraggiunga.
Così accade che Mario Pepe, ex democristiano, ex sindaco di San Giorgio Del Sannio, ex assessore regionale negli anni 90, ex deputato (per tre legislature), ex Ppi, ex Margherita, ex Pd, insomma ex tutto, viene riacciuffato, riportato a galla proprio mentre sta per affogare nel vasto mare dell’irrilevanza, ripescato perché dica la sua sulla nuova Provincia o meglio sul candidato presidente scelto – all’unanimità – dalla direzione del Partito democratico. 
Mentre non se lo fila più nessuno sul teatro politico e neppure sulla stampa locale, ecco riapparire il Venerabile che anziché rifiutare l’invito e dimostrare buon senso, lascia traboccare la lava della rabbia e della frustrazione.
Il vulcanico Mario Pepe esagera nel tentativo di travolgere Claudio Ricci, sindaco di San Giorgio Del Sannio, presidente in pectore della nuova Provincia. Che effetto fa la sua catilinaria? Onestamente? Onestamente, nessuno.
Perché? Perché dei Mario Pepe non importa più niente a nessuno. Semplicemente non fa più notizia cosa pensi dei processi politici in corso, con nuovi protagonisti che magari egli avversa, un ex tutto bocciato sonoramente alle ultime parlamentarie del Pd, quando contro tutti, in solitudine, tentò una riconferma in Parlamento. 
E quel che è peggio è che quando il verso per lui cambiò in peggio, tentò la riscossa politica aggrappandosi ad altri partiti: alle Politiche del 2013 non sostenne il Pd ma votò e invitò a votare l’Udc commissionando ai suoi pochi sodali perfino l’apertura di una sede del partito di Casini nella sua ex roccaforte, San Giorgio del Sannio.
Quando però anche da quelle parti le cose si misero male si sperticò in lodi a Monti; ma caduta in disgrazie Scelta Civica, alle ultime Europee è salito sull’ultima scialuppa di salvataggio rimasta a galla, Forza Italia.
Non proprio paradigma di buona politica, come da un ex preside di liceo ci saremmo aspettati.
Semmai un esempio di decadenza mal riuscita, una storia finita in cui si annidano i germi dell’antipolitica. 
Mario Pepe ha provato con tutte le sue residue energie a ribellarsi alla legge della democrazia, quella secondo cui prima o poi, quando il voto ti è ostile, bisogna passare il testimone.
Parlamentare non ci nasci, ci diventi grazie ai voti degli italiani e quando gli elettori non ne possono più non resta che accettare serenamente il ritorno a casa (che quasi mai è di 50 metri quadri servizi compresi). 
Dopo 50 anni trascorsi a vagare nelle stanze dei bottoni, senza che nessuno in questa provincia riesca a cogliere il segno di quel passaggio, a 73 anni suonati si potrebbe anche optare per una bella passeggiata – nipotini al seguito – lungo il sentiero del tramonto magari a godersi ( e non capita a molti) le tre ‘pensioni’ accumulate in tanti anni di vita professionale e politica. 
Quei rivoli di indignazione e collera, persino di acredine, nei confronti di un ex collega di partito e anche del Pd che pure gli ha dato migliaia di voti non si addicono a un ex parlamentare della Repubblica.
Bisognerebbe far capire a Mario Pepe – ma magari lo scoprirà da solo se ne avrà voglia – che la condizione di declino è irreversibile,  non resterebbe che dare ad essa magari un esito più conclusivo e più dignitoso.

Mario Pepe, esempio di trasformismo pataccaro

news_foto_301_mario_pepe 

Ora il tradimento è ufficiale. Da oggi Mario Pepe è ufficialmente un uomo di destra.
Insieme a dirigenti storici della destra sannita ha partecipato al summit  convocato per costruire l’alternativa a Claudio Ricci, come candidato presidente della Provincia.
Ma non deve essere stata una decisione ‘sofferta’, perché in fondo Pepe aveva da tempo manifestato la volontà di ‘ammazzare’ il Pd, sua casa politica fino alle scorse parlamentarie. L’ex deputato defenestrato dal popolo delle primarie del Partito democratico ha preso i voti del Pd, o per essere più precisi, del centrosinistra, fin quando ha potuto. Poi quando il sipario sulla sua carriera politica stava per calare – come è naturale accada a un certo punto del cammino – ha consumato il tradimento e si è consegnato alla destra pur di tentare di ritornare a galla.
Per come sono andate le cose, dovremmo arrivare a pensare che quei voti al popolo del centrosinistra, Mario Pepe, li abbia presi con la menzogna e l’imbroglio, se gli è stato tanto facile cambiar casacca solo perché la sua storia andava in un’altra direzione.
Ma la politica non è un mestiere, è passione, e i politici dovrebbero essere come lo yogurt: avere la scadenza.
Invece, Pepe è ossessionato dal potere, quello fine a se stesso, ovviamente, e cede un pugno di consiglieri comunali – tra questi il genero – al centrodestra per poter stare dentro un’elezione, quella per la nuova Provincia, che per Forza Italia e compagni è persa in partenza.
Pazienza. Anzi, meglio così. Senza di lui il Pd è più forte ma soprattutto più credibile tra la sua gente.
Tradire partito ed elettori non è una cosa bella, è roba da imbroglioni. E se fossimo in  loro non stapperemmo champagne. 
Immaginiamo come sia andata la riunione di oggi, tutti con amuleti alla mano o ben nascosti; o chi non è stato sufficientemente previdente tutto il tempo con le mani in tasca o pronto a toccar ferro.  Perché i traditori portano sfiga sempre, perché chi tradisce una volta tradirà sempre, e poi perché il loro cartello politico di destra per le Provinciali è già più di là che di qua per affari suoi.
Mario Pepe è uno avvezzo ad avvelenare i pozzi, pensa di essere il più furbo di tutti. La verità è che non ha ne mai azzeccata una (è arrivato perfino a sostenere Monti e poi Casini e ancora Mastella a distanza di sei mesi l’uno dall’altro).  
Meno male che non sono imminenti le urne, quelle vere, altrimenti la verità verrebbe a galla e gli elettori emetterebbero fulmini e saette. Che senso ha tirarsi dentro la barca già di per sé precaria un bollito come lui, in libera uscita, per imbastire un’operazione con poche chance di successo? Il sospetto è che venga utilizzato come l’ennesimo utile idiota (utile?) funzionale a un disegno anti-Pd.
Da Giuda in poi tradire il padre non ha mai portato bene. 
Pepe – lo sappiano i suoi nuovi amici – è solo animato da sete di potere; ogni sua azione è mossa da rancore e da narcisismo personale, da delirio di onnipotenza, da attaccamento alla poltrona qualunque questa possa essere
Nessuno sano di mente affiderebbe ideali, libertà e vite a uno capace di vendersi per briciole, che, per giunta, finiranno prestissimo.
L’antipolitica e il grillismo si nutrono proprio di questi cattivi esempi di trasformismo politico. In nome dell’occupazione ossessiva del potere  dimostra un’agibilità inattesa per l’età. Perfino Tarzan sarebbe invidioso di lui, i partiti di destra – una volta questo, un’altra quello – sono liane su cui aggrapparsi nella speranza di evitare il fatale tonfo.
Mario Pepe si è auto-eletto a simbolo della peggiore politica decadente, quella che tiene lontani i giovani dalle urne. Specializzato in salto della quaglia, campione di trasformismo, anche questa volta il suo tentativo di riemergere dalle ceneri sarà un flop.
Questo tradimento sarà l’ultima patacca che si porterà nella tomba. 
01 settembre 2014           Teresa Ferragamo

 



 

 

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