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sabato 27 settembre 2014

Esposto - denuncia alla la Procura Regionale della Corte dei Conti nei confronti del Comune di San Giorgio del Sannio per danno erariale a causa del mancato raggiungimento delle percentuali di differenziata stabilite per legge

E' ormai da mesi che leggiamo sui quotidiani locali le elucubrazioni della strana coppia Ricci - Saccavino sulla raccolta differenziata, dall' arzigogolata idea a secondo la quale ad agosto la percentuale di differenziata non sale perché i turisti e gli emigrati che tornano a casa a trovare i parenti non la fanno bene agli accorati appelli ai cittadini "ostili" alla differenziata affinché si redimano e tornino sulla retta via della corretta differenziazione dei rifiuti.
Abbiamo sentito parlare di inutili compostiere per le aree rurali, abbiamo letto calendari per la raccolta malfatti e che inducono in errore i cittadini, ma quello che non abbiamo letto mai, chissà perché, è una, anche parziale, ammissione di corresponsabilità nel mancato raggiungimento delle percentuali previste dalla legge per la raccolta differenziata.

Il Sindaco Ricci e l'Assessore Saccavino, infatti, nelle loro fantasiose esternazioni, omettono sempre di rilevare che la gestione della raccolta differenziata durante i primi 4 anni circa del loro mandato è stata pressoché fallimentare.
E non lo diciamo noi attivisti del MoVimento 5 Stelle, da sempre inascoltati sui temi ambientali, sulla sostenibilità, sulla sicurezza dei nostri territori, ma lo dicono i numeri dell'Osservatorio Regionale sui Rifiuti.
Infatti, premesso che, in base all'art. 205, comma 1 del D.Lgs. n. 152/2006 e dall'art. 1 comma 1108, della legge n. 296/2006, le percentuali fissate sono del 50% entro il 31 dicembre 2009, del 60% entro il 31 dicembre 2011 e del 65% entro il 31 dicembre 2012, il Comune di San Giorgio del Sannio ha raggiunto le seguenti percentuali:




  • anno - % raggiunta - % stabilita

  • 2010 - 51,29% - 60%

  • 2011 - 54,00% - 65%

  • 2012 - 52,06 - 65%
Segue , poi, un deludentissimo 2013 in cui si è raggiunto appena il 49,87%. Ora, poiché l'art. 24 del D. Lgs. n. 22/1997, prescrive che è affidato ai Comuni il compito di stabilire "le modalità del conferimento, della raccolta differenziata e del trasporto dei rifiuti urbani, al fine di garantire una distinta gestione delle diverse frazioni di rifiuti e promuovere il recupero degli stessi" (artt. 21, comma 1°, lettera c, e 23, co. 3) e l'art. 205, comma 3, del D.Lgs. n. 152/2006, al fine di penalizzare il conferimento in discarica dei rifiuti e di rafforzare i previsti obblighi di raccolta differenziata, decreta che, in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi minimi fissati dalla legge, è fissata un'addizionale del 20% al tributo dovuto per il conferimento, da applicarsi nei confronti dell'A.T.O. (ambito territoriale ottimale) con successiva ripartizione dell'onere tra quei Comuni del territorio che non abbiano raggiunto le prescritte percentuali minime, appare evidente che il mancato rispetto delle percentuali fissate per legge ha comportato a carico del Comune di San Giorgio del Sannio il pagamento di oneri aggiuntivi per il conferimento in discarica del materiale che avrebbe dovuto, invece, essere destinato proficuamente alla raccolta differenziata ed ha, pertanto, arrecato al Comune un danno patrimoniale conseguente.
Per questo motivo, considerato anche che in primo luogo compete al Sindaco, quale organo responsabile dell'amministrazione del Comune, attivare i poteri di indirizzo, di vigilanza e di controllo sull'attività degli assessori e delle strutture gestionali esecutive, per assicurare la realizzazione degli obiettivi legislativamente indicati in materia di raccolta differenziata, gli attivisti del MeetUp Amici di Beppe Grillo di San Giorgio del Sanno, su sollecitazione dei cittadini, hanno provveduto a protocollare presso la Procura Regionale della Corte dei Conti un esposto - denuncia in cui si chiede di accertare la sussistenza di profili di illegittimità degli atti amministrativi e/o eventuali ipotesi di responsabilità erariale e il relativo danno con la conseguente condanna del responsabile e/o dei responsabili in favore del Comune di San Giorgio del Sannio e dell'erario del danno accertato, del mancato introito nonché per danno all'immagine dello stesso comune che tale inadempienza ha comportato.
Tutto questo significa, in parole povere, che la Procura Regionale della Corte dei Conti indagherà su eventuali responsabilità di Sindaco, Assessore all'ambiente e funzionari comunali che hanno curato la raccolta differenziata nel periodo 2010 - 2012, quantificherà economicamente il danno apportato dalle suddette figure istituzionali al Comune e, di conseguenza, alle tasche dei cittadini, e condannerà gli eventuali responsabili alla restituzione.
A San Giorgio del Sannio i cittadini sono stufi di pagare errori e carenze di un sistema che ancora una volta si dimostra fallimentare e di assecondare le approssimazioni e la superficialità amministrativa della maggioranza da un lato e l'inerzia e l'inadeguatezza dell'opposizione dall'altro!

A questo proposito, ricordiamo che è stato proprio il PD, partito di riferimento del Sindaco Ricci, e del sottosegretario De Caro, cui Ricci fa capo, a far approvare il ddl collegato alla legge di stabilità del precedente Governo Letta con la quale, a partire dal 2014, le percentuali di raccolta differenziata da rispettare si abbassano invece che alzarsi, per cui bisognerà raggiungere almeno il 35% entro il 31 dicembre 2014, almeno il 45% entro il 31 dicembre 2015 e almeno il 65% entro il 31 dicembre 2016.
In questo modo, i sindaci dei comuni che mantengono percentuali di differenziata inferiore al 65% fino al 2014 ma superiori al 35% non potranno più essere denunciati per danno erariale e tutti le multe per i maggiori conferimenti in discarica continueranno ad essere pagate dai cittadini attraverso i rincari sulle tasse relative allo smaltimento dei rifiuti!

Pertanto,  il PD sta dalla parte degli amministratori inadempienti !

Sangiorgiodelsannioacinquestelle 
24.03.2014

mercoledì 14 maggio 2014

Fallimento della raccolta differenziata e violazioni di legge. A San Giorgio (BN) mancano iniziative persino per ridurre la frazione organica ! Lettera aperta all'assessore Saccavino.

LETTERA APERTA ALL'ASSESSORE ALLA IGIENE URBANA, SACCAVINO
Comune francese  regala galline agli abitanti per
ridurre l'organico.A San Giorgio, il Comune omette di rispondere ai cittadini che non conferendo la frazione organica hanno chiesto a norma di legge un'equa riduzione della tariffa.
L'assessore Saccavino stavolta risponderà ?

Una nuova forma di gestione del rifiuto organico che può essere adottata ovunque , a Parigi sono in voga pollai da balcone: le galline ovaiole, al posto delle compostiere

Barsac è un paesino di 2.100 abitanti della Gironda e il suo sindaco ha avuto un’idea geniale per la riduzione dei rifiuti organici. Invece di dotare i suoi cittadini di compostiera, il sindaco, Philippe Meynard, ha donato una coppia di galline a circa 150 famiglie. Questa scelta nasce da un calcolo sulla riduzione dei rifiuti organici: in un anno ogni coppia di volatili utilizza circa 300 kg di rifiuti alimentari domestici (pane secco, scarti di frutta e verdura, etc…), produce 400 uova e 20 kg di pollina, ottimo concime per gli orti familiari.
Le famiglie che hanno ricevuto in dono  la coppia di galline si sono impegnate a tenerle per due anni, a curarle e a non introdurre galli nel loro pollaio. In cambio hanno ricevuto il permesso per vendere le uova in eccedenza al mercato locale creando una sorta di filiera informale cortissima.
L’idea è stata già copiata da diversi sindaci della zona e di altre aree rurali francesi. L’amministrazione comunale di Podensac, un altro paese della Gironda, ha calcolato che distribuendo 1.000 galline si eviterebbe lo smaltimento di 150 tonnellate di rifiuti alimentari con un risparmio per le casse comunali di 15.000€. 
In Italia ci sarà qualche sindaco che ha il coraggio di sfidare la cultura dominante della green economy affaristica e tecnologica? 
Ne dubitiamo fortemente. Almeno, di questo sindaco virtuoso e lungimirante non c'è neppure l'ombra a San Giorgio del Sannio (BN) ; qui, nè compostiere nè galline da balcone come avevamo suggerito. Ma vi è di più. Nel paese che annovera ben due zone a vocazione spiccatamente rurale (Cesine e San Giovanni) e detiene - vergognosamente- il primato del maggiore rifiuto organico prodotto in centro, da bar , ristoranti e utenze familiari,
il Comune da mesi omette di rispondere , violando la legge, a quei cittadini-nuclei familiari che hanno rappresentato di praticare l'autocompostaggio domestico e, quindi, di non avvalersi del servizio rifiuti per il conferimento della frazione organica dei rifiuti, chiedendo consequenzialmente una equa riduzione della relativa tariffa. A titolo esemplificativo, risalgono al lontano 29 ottobre 2013 (Prot. Comune nn. 19813 e 10814 ) delle istanze indirizzate all'Ufficio Tributi dell'Ente per la riduzione della TARSU a norma dell'art.17 del D.L. 201/2011 conv. in Legge.214/2011 e in conformità della Delibera Giunta Regione Campania n.384 del 31/07/2012. Ad oggi, ancora nessuna risposta da parte della sign.ra Chiavelli responsabile dell'Ufficio preposto, pertanto ci rivolgiamo pubblicamente all'assessore all'Igiene Urbana, Saccavino, diffidandolo ad un immediato riscontro. 
A quest'ultimo ci preme ricordare che non è con demenziali e costosi  manifesti oppure con i recenti slogan disinformativi ("la Tari sarà più leggera per i cittadini" ) che si prende atto e si provvede a livello sia politico che amministrativo in merito al conclamato fallimento della raccolta differenziata porta a porta nel nostro Comune !
In verità l'assessore più volte non ha saputo rispondere alla basilare quanto elementare domanda: "Assessore chi controlla la ditta L'Igiene Urbana s.r.l. ovvero il soggetto gestore del ciclo rifiuti urbani ?". 
Di conseguenza, l'assessore non ha saputo o voluto rispondere neppure in merito alla anomala preferenza della ditta nella raccolta della frazione indifferenziata, a discapito del multimateriale destinato al recupero e al riciclo, e lasciato per giorni e giorni non prelevato dinanzi alle residenze! 
In tutto questo c'è qualcosa che non ci torna, egregio assessore. 
Evidentemente la frazione differenziata e riciclabile non viene prelevata regolarmente perchè "non si sa che farsene" e ci risparmi per cortesia l'offesa alla nostra intelligenza col suo "girarci attorno".
Ciò fa tutt'uno col suo reiterato e assordante silenzio in merito ad altra nostra legittima istanza pubblica che reiteriamochiarire alla cittadinanza e una volta per tutte il CICLO DEI RIFIUTI ! Io -in uno col comitato civico che rappresento- esigo di sapere a quali discariche viene avviata la frazione non differenziata e con quali costi a carico della collettività, e a quali impianti di recupero viene conferita la scarna frazione differenziata riciclabile e con quale risparmio per la collettività.
E' con la trasparenza , l'informazione veritiera, la verifica tangibile dei risultati e il concreto risparmio in bolletta, non certo con risibili manifesti, che si raggiunge l'ottemperanza ad obblighi di legge (differenziare e riciclare sono obblighi di legge!) e la cittadinanza è messa nelle condizioni di valutare e toccare con mano la convenienza e virtuosità elementare della differenziazione dei rifiuti e il superamento culturale della nozione stessa di rifiuto, da concepirsi correttamente come "nuova materia". Il sistema sangiorgese dei rifiuti è estremamente opaco, assessore Saccavino ! 
Noi non vogliamo conoscere solo dati numerici, ma vogliamo che ci siano svelati TUTTI i dati che riguardano il recupero e lo smaltimento della materia conferita, cioè TUTTO IL CICLO DEI NOSTRI RIFIUTI: discariche, impiantistica, soggetti proprietari o aziende (pubbliche o private) che si occupano DOPO IL PRELIEVO dalle nostre residenze, del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti.
I cittadini non sanno che farsene dei suoi manifesti e delle sue trovate demagogiche, vogliono garanzie certe e conoscenza , perchè -Le sia chiaro- non si fidano più delle cd. istituzioni, spesso e volentieri colluse con le eco-mafie e "inquinate" da interessi privati, "troppo privati".
In mancanza dei dovuti chiarimenti nel senso richiesto, chi toglierà ai cittadini sangiorgesi la sensazione che venga loro richiesto di partecipare ad una farsa, quella della differenziata, su cui è ora che indaghi la Corte dei Conti ?
Un'ultima  cosa assessore: come più volte denunciato pubblicamente, in via Cesine ci sono discariche abusive a cielo aperto.

Cosa dobbiamo fare ? Tenercele a vita? Improvvisarci struzzi ? Aspettare le sue dimissioni ?
Ci dica, grazie.

Rosanna Carpentieri
in proprio e in nome e per conto del Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia

venerdì 7 marzo 2014

Differenziata flop e danno erariale: RICCI E SACCAVINO PAGHINO !

Dopo RECCO, già condannato, altri 9 comuni in Liguria (tra cui Sestri Levante) sono pronti ad essere mandati a giudizio !
Questo insegna ai cittadini (!?) che i sindaci e gli assessori all'ambiente producono il danno erariale per assecondare le "ECOMAFIE", la Corte dei Conti esamina i dati e sanziona. 

Ma la "POLITICA" prova sempre a  mettere una pezza di Arlecchino..............
Il cittadino-suddito (!!??) totalmente ubriacato di stronzate, tace. 

Tace e permette alla POLITICA di rubare ancora una volta !!!

E' quanto sta succedendo a San Giorgio del Sannio (BN) nella totale impunità (per ora) del sindaco Ricci e dell'assessore alla Igiene Urbana Saccavino che, malgrado il fallimento, nè rassegnano le più volte richieste dimissioni, nè vengono deferiti alla magistratura contabile per questo e per altri esosi danni erariali (vedasi: acquisizione, demolizione edificio ex poste in via De Gasperi, indebitamento del Comune per la "villa comunale degli gnomi"....) dalla locale stazione dei Carabinieri il cui Luogotenente -da oltre venti anni- avalla, ai limiti del favoreggiamento, gli illeciti della Pubblica Amministrazione sangiorgese. 





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