AZIONE LEGALE PER IL RIMBORSO DEI CIP6 RUBATI CON LA BOLLETTA ELETTRICA
Tutela dei cittadini meno abbienti ed efficienza energetica.
Diffida per Inadempimento da parte dell'amministrazione di San Giorgio del Sannio all'art.46 bis della legge n. 222 del 2007
Il Comune di San Giorgio del Sannio deve richiedere i fondi da esigere dai concessionari della distribuzione del gas
Se non lo fa andremo noi in Tribunale, scrive il Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia con Rosanna Carpentieri
La coordinatrice del Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia, Rosanna Carpentieri (foto), ha annunciato di aver diffidato il sindaco e la Giunta comunale di San Giorgio del Sannio affinché gli stessi richiedano i fondi da esigere dai concessionari della distribuzione del gas.
Nel caso in cui l'Ente dovesse essere ritardatario oppure inadempiente sarà lo stesso Comitato, ha spiegato il sodalizio, a sostituirsi all'Amministrazione, mediante l'esercizio, dinanzi al Tribunale, dell'azione popolare prevista.
"Fino a 323 milioni di euro l'anno - si legge nella nota - e 1,2 miliardi di arretrati per il periodo 2008-2011 potrebbero essere a disposizione dei Comuni per far risparmiare sul gas le fasce più deboli, per esempio attivando programmi di efficientamento delle case popolari o anche solo mettendo a disposizione fondi per aiutare chi non ce la fa a pagare.
I gestori della rete gas sarebbero obbligati a erogarli, ma le Amministrazioni comunali non ne fanno richiesta formale.
Il Comune di San Giorgio del Sannio non fa eccezione, è inadempiente dal 2007, anno di entrata in vigore della legge che consente all'Amministrazione comunale, la facoltà di incrementare il canone della concessione di distribuzione gas.
Parliamo dunque, di fondi che la municipalità sangiorgese potrebbe esigere dai concessionari della distribuzione del gas, cioè da chi gestisce la rete, ma che appunto, nella più colpevole incuria ed ignoranza, non sta richiedendo.
A questi pagamenti il Comune ha diritto dal 2008, ma negli anni scorsi non ne ha fatto richiesta e per l'anno in corso ha omesso di adottare entro il 15 ottobre scorso la delibera per far valere questo diritto, che ha risvolti diretti sulle tasche dei cittadini sangiorgesi.
Con la conseguenza che i soldi non richiesti anche per il 2012 vanno a far parte della quota dal 2008 non redistribuita e non richiesta, per recuperare la quale l'Ente deve affrontare una causa civile.
Il Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia diffida pertanto il sindaco e la Giunta comunale affinché intraprendano, senza ulteriore indugio, tutte le doverose azioni legali per il recupero per gli anni pregressi e la rideterminazione del canone di concessione del servizio di distribuzione del gas naturale.
Con l'avvertenza che in caso di ulteriore ritardo ed inadempimento da parte dell'Amministrazione comunale, saranno i cittadini, il presente Comitato civico e le associazioni a sostituirsi alla stessa, con spese a totale carico dell'Ente, mediante l'esercizio dinanzi al Tribunale dell'azione popolare prevista".
"In quella occasione - conclude la nota - chiederemo la destituzione ad horas del sindaco Ricci e l'azzeramento di Giunta e Consiglio per manifesta incapacità di amministrare".
Da Gazzetta di Benevento comunicato n.50869
Al Sindaco di San Giorgio del Sannio
Al Consiglio Comunale
Ai gruppi di Opposizione Consiliare
e p.c. Alla Procura della Repubblica
presso il Tribunale di Benevento
Oggetto: Tutela dei cittadini meno abbienti ed efficienza energetica. Diffida per Inadempimento da parte dell'amministrazione di San Giorgio del Sannio all'art.46 bis della legge n. 222 del 2007
Fino a 323 milioni di euro l'anno e 1,2 miliardi di arretrati per il periodo 2008-2011 potrebbero essere a disposizione dei Comuni per far risparmiare sul gas le fasce più deboli, per esempio attivando programmi di efficientamento delle case popolari o anche solo mettendo a disposizione fondi per aiutare chi non ce la fa a pagare. I gestori della rete gas sarebbero obbligati a erogarli, ma le Amministrazioni comunali non ne fanno richiesta formale.
Il Comune di San Giorgio del Sannio non fa eccezione, è inadempiente dal 2007, anno di entrata in vigore della legge (l’art. 46 bis del d.l. 1° ottobre 2007, n. 159 introdotto, in sede di conversione, dalla legge 29 novembre 2007, n.222) che consente all’Amministrazione Comunale, la facoltà di incrementare il canone della concessione di distribuzione gas.
Parliamo dunque, di fondi che la municipalità sangiorgese potrebbe esigere dai concessionari della distribuzione del gas, cioè da chi gestisce la rete, ma che appunto - nella più colpevole incuria e ignoranza - non sta richiedendo: a questi pagamenti il Comune ha diritto dal 2008 ma negli anni scorsi non ne ha fatto richiesta e per l'anno in corso ha omesso di adottare entro il 15 ottobre u.s. la delibera per far valere questo diritto, che ha risvolti diretti sulle tasche dei cittadini sangiorgesi.
Con la conseguenza che i soldi non richiesti anche per il 2012 vanno a far parte della quota dal 2008 non redistribuita e non richiesta, per recuperare la quale l'Ente deve affrontare una causa civile.
Ciò premesso, il Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia DIFFIDA il Sindaco e la Giunta Comunale affinchè intraprendano senza ulteriore indugio tutte le doverose azioni legali per il RECUPERO per gli anni pregressi e la RIDETERMINAZIONE DEL CANONE DI CONCESSIONE DEL SERVIZIO DI DISTRIBUZIONE DEL GAS NATURALE .
Con l'avvertenza che in caso di ulteriore ritardo e inadempimento da parte dell'amministrazione comunale, saranno i cittadini, il presente comitato civico e le associazioni a sostituirsi alla stessa, con spese a totale carico dell'Ente, mediante l'esercizio dinanzi al Tribunale dell'AZIONE POPOLARE prevista dal D.Lgvo n.267/2000 (Legge sulle autonomie locali) all'art. 70.
In quella occasione chiederemo la destituzione ad horas del Sindaco Ricci e l'azzeramento di Giunta e Consiglio per manifesta incapacità di amministrare.
Cosa si faccia per il bene della comunità , nel "parlamentino" di San Giorgio del Sannio, oltre ad accordi ai limiti della legalità col privato Barletta titolare dell'iper (vedasi ordinanza n. 32/2012 , sistema di videosorveglianza dell'iper a carico dei cittadini, etc.) e la dispendiosa sagra annuale della salsiccia, non è dato sapere.
La municipalità di San Giorgio è praticamente inesistente e da terzo mondo per il nauseante nulla in tema di servizi alla persona e agli anziani, aiuti alle famiglie, sostegno al non reddito degli inoccupati, diritto allo studio e ai buoni libro scolastici, accesso agevolato al credito, tutela della salute, etc.
Ricordo in proposito che in applicazione dell'articolo 9 del Tuel, ciascun elettore può far valere in giudizio le azioni o i ricorsi che spettano all'ente locale (comune) nel caso che l'ente locale non si muova a fare causa, procurando un danno all'ente e, conseguentemente, ai cittadini. Perché il cittadino possa sostituirsi all'amministrazione inerte devono sussistere due presupposti. Il primo è l'esistenza di un diritto che il comune può far valere solamente rivolgendosi ad un giudice, in quanto non può avvalersi di poteri autoritativi. Il secondo presupposto è l'inerzia del comune nel promuovere una causa per esercitare i propri diritti.
Un'azione popolare ad hoc è prevista poi in materia di danni alla salute e all'ambiente ed i recenti scandali sull'inquinamento da diossine post incendio capannone Barletta e sulla dispersone di amianto a seguito della demolizione dell'edificio ex Poste, legittimano a tanto la comunità sangiorgese.
Ci riserviamo di tornare - con apposito "comunicato-denuncia" - sulla TARSU che il Comune continua ad applicare malgrado l' assenza di qualunque presupposto legislativo sin dal 2009 !
In conclusione, la democrazia rappresentativa è miseramente fallita a San Giorgio del Sannio (checchè ne pensi "l'amica di Beppe Grillo" Santaniello!). E' ora di passare all'autogoverno e alla democrazia diretta dei cittadini !
La coordinatrice del comitato - Rosanna Carpentieri
P.S. Si richiede la comunicazione del numero di protocollo con cui viene eseguita l'acquisizione agli atti del Comune la presente diffida.
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