lunedì 28 maggio 2012

Osservazioni, istanze, richieste a seguito del Consiglio Comunale del 27.04.2012 . Censimento patrimonio edilizio esistente. IMU sulla prima casa.

Ad integrazione della nostra precedente del 25 maggio c. a., inviamo all’attenzione dell’Amministrazione Comunale le seguenti ulteriori osservazioni e proposte.

§1. CENSIMENTO PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE E STOP AL CONSUMO DI TERRITORIO
Ci permettiamo di suggerire un’ulteriore azione, sollecitata da una parte della minoranza consiliare nell’ultimo consiglio comunale, ma già giacente come invito del Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio, in chissà quale cassetto di chissà quale ufficio del Comune di San Giorgio: si tratta del CENSIMENTO NON DEGLI IMMOBILI AFFITTATI E IN CUI SOTTO PRESTANOME SI PRATICHEREBBERO ATTIVITA' ILLECITE (per cui vanno intensificati  i controlli dell'Autorità Di Pubblica Sicurezza),MA SOPRATTUTTO DEL CENSIMENTO DEGLI IMMOBILI SFITTI ESISTENTI SUL TERRITORIO COMUNALE.
Ci risulta, dal momento che il nostro Forum Civico ha costituito un Comitato Locale del Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio, che al Comune di San Giorgio del Sannio sia stata già da tempo inviata la scheda (elaborata da amministratori, architetti, urbanisti e professionisti del settore) che l’ente locale è chiamato a compilare entro 6 mesi, al fine di fornire dati utili per l’elaborazione di una proposta di legge d’iniziativa popolare per assicurarsi che il metodo di pianificazione del territorio individuato dal Forum diventi un criterio unico da adottare in tutti i comuni italiani.
E’ questa un’occasione importante offertaci dal Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio, dal momento che costituisce il primo e fondamentale passo per scongiurare piani urbanistici lontani dai bisogni effettivi delle comunità locali, che prevedano sviluppi edilizi inutili,  eccessivi, per meri fini speculativi e di  consumo di suolo, data l’ampia disponibilità di edifici già esistenti e per un’urbanistica a crescita zero.
San Giorgio del Sannio, non ha sicuramente bisogno della costruzione di altri edifici né in centro né in periferia, nè a maggior ragione di scempiare suolo fertile e produttivo della contrada di San Giovanni, ha bisogno bensì di un’attenta e scrupolosa analisi dell’esistente e di una programmazione territoriale intelligente e realmente basata sugli effettivi bisogni della comunità.

§2. IMU SULLA PRIMA CASA
Infine, un ‘ultima proposta, ultima in ordine di elenco ma non d’importanza, vista la crisi economica che ci attanaglia: SCHIERARSI A FAVORE DI UNA RIELABORAZIONE E MODIFICA IMMEDIATA DELL’IMU, tassa che, così come è stata pensata, è a forte rischio di incostituzionalità e non porterà alcun vantaggio economico nelle casse comunali.
Tale osservazione si basa sul contrasto dell’IMU con gli articoli 47 e 53 della Costituzione: il primo dove si afferma che la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; il secondo quando stabilisce che tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Nonché con l’art. 23, così come osservato dall’ufficio studi di Montecitorio, secondo cui «nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge».
Il sistema per il pagamento dell’IMU, invece, rinvia a un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (che palazzo Chigi dovrà emanare entro il 10 dicembre) la modifica definitiva delle aliquote e delle detrazioni sull’abitazione principale. E lo stesso dicasi per i fabbricati rurali e i terreni, per i quali le modifiche introdotte dalle commissioni bilancio e finanze del Senato e confluite nel maxiemendamento prevedono che sempre con dpcm vengano fissate le aliquote in modo da garantire che il gettito complessivo dell’IMU rurale non superi per il 2012 le stime del Ministero dell’Economia.           
Nel frattempo i Comuni in vista dell’approvazione dei bilanci da chiudere entro il 30 giugno iscriveranno nei preventivi le entrate da IMU sulla base degli importi predeterminati dal Ministero dell’Economia per ciascun ente attraverso il meccanismo contabile dell’ «accertamento convenzionale».
Entro il 30 settembre i sindaci, sulla base dei primi dati di gettito che inizieranno ad affluire a fine luglio, potranno modificare aliquote e detrazioni. Infine, entro il 10 dicembre, con uno o più dpcm su proposta del Ministero dell’Economia, il governo provvederà a ritoccare le aliquote e le detrazioni oggi stabilite per l’abitazione principale (200 euro più 50 euro per ogni figlio di età non superiore a 26 anni, fino a un massimo di 600 euro complessivi di detrazione). La revisione è finalizzata ad assicurare l’ammontare del gettito complessivo previsto per il 2012.
Ma anche in questo caso valgono gli stessi rilievi visti prima: una prestazione patrimoniale non può essere imposta con dpcm. E la necessità di tenere aperta una seconda chance una volta determinato il reale gettito dell’IMU non costituisce una valida ragione per demandare a una fonte di rango secondario (o «subprimario») la fissazione delle aliquote definitive. Tanto più che, osserva l’ufficio studi di Montecitorio, il decreto Salva-Italia «non aveva esplicitamente quantificato il gettito atteso dalla norma, che trova la propria quantificazione nella sola relazione tecnica».
L’IMU, inoltre, così come osservato dall’ANCI (che evidenzierà tutta la sua contrarietà alla tassa con una campagna di mobilitazione dei sindaci che durerà fino al 24 maggio) non è dei comuni, e fa sì che i cittadini siano più tassati e i comuni più poveri.
Dati alla mano, infatti, l’Anci, in una conferenza stampa tenutasi a Roma nei giorni scorsi ha dimostrato come l’IMU sia molto più onerosa per gli italiani e che, rispetto alla vecchia ICI, i comuni perdono, con l’IMU, circa il 30% delle loro entrate. Nel 2011, infatti, l’ICI ha pesato sui contribuenti per 9,2 miliardi; l’IMU quest’anno dovrebbe portare 21,4 miliardi di entrate (una cifra sovrastimata, secondo l’Anci). In pratica, le imposte sulla casa nel 2012 aumenteranno, per i cittadini, del 133%. Per quanto riguarda invece i comuni, con l’introduzione dell’IMU, questi dovrebbero ricevere 3,2 miliardi, ma a causa dei tagli previsti, pari a 5,7 miliardi, i comuni perderanno 2,5 miliardi dunque il 27% della vecchia Ici. 
E’ necessario, se non indispensabile, quindi, che gli Enti Locali chiedano modifiche immediate all’IMU, in modo che diventi per davvero una tassa municipale. Si potrebbe, ad esempio, rinunciare a tutti i trasferimenti statali in modo proporzionale alle entrate dell’IMU, a patto, però, che queste entrate rimangano per intero sui territori: i cittadini, infatti, hanno diritto di poter vedere in modo oggettivo che fine fanno le loro tasse e su come si spendono i soldi ricavati dalle tasse gli amministratori devono essere giudicati. 
Questo in via generale.
In via particolare e specifica sulla "prima casa", non possiamo sottacere il fatto emergente dal pur inadeguato dato normativo che in base al decreto legge 221 del 6 dicembre 2011 i comuni possono disporre l’elevazione dell’importo della detrazione, fino a concorrenza dell’imposta dovuta, nel rispetto dell’equilibrio di bilancio :VALE A DIRE CHE I COMUNI POSSONO, ... SE VOGLIONO... NON FAR PAGARE L'IMU SULLA PRIMA CASA!!!
Fondamentale è l'art. 13 del decreto che al comma  10 stabilisce a lettere cubitali che: "I comuni possono disporre l’elevazione dell’importo della detrazione, fino a concorrenza dell’imposta dovuta, nel rispetto dell’equilibrio di bilancio. 
QUESTO E' IL PUNTO FONDAMENTALE: FINO A CONCORRENZA DELL'IMPOSTA DOVUTA !
Ne consegue che il Comune di San Giorgio del Sannio può se vuole, conformemente alle nostre richieste, non far pagare l'IMU sulla prima casa che è un diritto inalienabile della persona così come sancita dall'art.....della Costituzione.
Diverso il discorso per le seconde, le terze o le quarte case o quelle "a insaputa" che però riguardano esponenti della casta e non comuni mortali !

Diffidiamo dunque  il Comune di San Giorgio del Sannio a non applicare l’Imu sulla prima casa e a chiedere a gran voce una rimodulazione per quanto riguarda tutti gli altri obiettivi di una tassa ingiusta ed iniqua”. Chiediamo che si convochi apposito consiglio che decida all’unanimità - quale organo elettivo e non corporazione di nominati -insieme ai consiglieri di maggioranza e opposizione, di “ignorare” la tanto criticata batosta voluta dal governo Monti.
Basterebbe rendersi conto che tutto ciò è un “Doveroso atto di disobbedienza civile. e una doverosa astensione dall'essere il complice braccio armato di chi  induce al suicidio.

Con la più ampia riserva.

Per il MoVimento Verso San Giorgio a cinque stelle
Rosanna Carpentieri, Francesca Maio, Elvira Santaniello
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