domenica 25 novembre 2012

Differenziata farsa. Il comitato per la Trasparenza e la Democrazia annuncia una denuncia alla magistratura contabile

REATI AMBIENTALI - DIFFERENZIATA "FARSA" - DANNO PATRIMONIALE : UNA INNOVATIVA VISIONE GIUDIZIARIA !


COMITATO CITTADINI PER LA TRASPARENZA E LA DEMOCRAZIA
COMUNICATO STAMPA DEL 25.11.2012
REATI AMBIENTALI - DIFFERENZIATA "FARSA" - DANNO PATRIMONIALE : UNA INNOVATIVA VISIONE GIUDIZIARIA ! 
DIAMOCI DA FARE, PREPARIAMO FASCICOLI DI INDAGINE DA "METTERE IN MANO" ALLA PROCURA REGIONALE DELLA CORTE DEI CONTI LA QUALE POTRA' FAR PAGARE GLI AMMINISTRATORI PUBBLICI CON I LORO PERSONALI PATRIMONI !!!!!


Cosa è il contrario della trasparenza ? Come ci siamo comportati in questi mesi del 2012 quanto a raccolta  differenziata ?
Certe informazioni dovrebbero essere pubbliche per antonomasia.

Invece assistiamo al solito teatrino : notizie sottratte, rimandate, parzialmente comunicate, documenti approssimativi, spesso controversi, stampa reticente o assente; eppure, se l'argomento sono i rifiuti verrebbe da pensare che di segreti in questo campo non ce ne dovrebbero essere, considerato che a tale "filiera" si rivolge una particolare attenzione della criminalità organizzata. I rischi d’infiltrazione crescono con l’allungarsi della filiera e con la moltiplicazione dei soggetti che su essa insistono (appalti, subappalti, gare al ribasso.....e così via).
Eppure siamo qui ancora a chiedere, con il cappello in mano, pubblicità, trasparenza, indagini, attenzione giornalistica...perchè molto, troppo ancora manca in fatto di trasparenza e di libera circolazione delle informazioni.
Siamo a fine 2012, l'Unione Europea e l'art. 205 del D.Lgs. 3 aprile 2006 n.152hanno stabilito che al 31 dicembre di quest'anno la percentuale di Raccolta Differenziata dovrà essere ALMENO al 65% VERIFICATO.
Sul sito dell' OPR - Osservatorio Provinciale dei Rifiuti lo scenario d'analisi è inadeguato e 
non è dato sapere ancora nulla dei primi sei mesi del 2012. 

Per quanto riguarda il Comune di San Giorgio del Sannio, in particolare, siamo fermi all'anno 2011. 
Risultano ancora come referenti l'ex sindaco Giorgio Nardone e l'indefettibile Angelo Carolla tra l'altro, anche compilatore della "scheda rifiuti"...



Non solo : relativamente alla raccolta differenziata, i dati comunicati e certificati risalgono al 2008, con appena il 37,82% di frazione differenziata e il 62,68% di indifferenziata di cui la parte maggiore è costituita da RIFIUTI ORGANICI, umido insomma, prodotto principalmente da bar, ristoranti e fruttivendoli che crescono come funghi a San Giorgio, senza prevedere pratiche virtuose di compostaggio domestico o di quartiere !




















Noi vorremmo sapere,  ma in tempo reale, quali sono i numeri della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, quali le percentuali della differenziata, il rapporto tra secco e umido della frazione residua, e dove vanno a finire e a fare che cosa i nostri scarti.
E vorremmo andare anche oltre.
Non ci basta infatti conoscere la quantità, vogliamo sapere anche la qualità, la tipologia in base alla procedura per la corretta individuazione per tipologia dei codici CER da attribuire ai rifiuti.
Richiediamo un accesso agli atti completo !
L'indice di raccolta differenziata non significa nulla infatti, se non conosciamo il destino finale delle frazioni raccolte !
Oggi si indica questa tematica come “indice di riciclo” o “percentuale di purezza”.
Il consorzio nazionale che organizza e vigila sulle raccolte differenziate, il Conai, è l'organo introdotto dal decreto Ronchi del 1997 per provvedere anche al rimborso ai comuni delle quote spettanti per il riciclo dei materiali.
Ma si è scoperto di recente che non tutto quello che viene differenziato torna infine nei cicli produttivi, perché anche nella raccolta differenziata vi è uno scarto.
Se la Raccolta differenziata è organizzata e gestita male, se i cittadini sono stati informati in modo insufficiente, la qualità delle frazioni differenziate risulta scadente e presenta al suo interno frazioni estranee che vengono respinte dal sistema e portate a discarica o ad incenerimento.
Il Conai raccoglie oltre 7 milioni di tonnellate all'anno di rifiuti da imballaggio.
Stupisce che oltre 700mila tonnellate di plastica vengano avviate agli inceneritori, e stupisce ancora di più che si abbia il coraggio di considerarle come facenti parte del grande mondo del riciclo.
Se infatti guardiamo alle percentuali di riciclo rispetto ai quantitativi immessi al consumo, notiamo che la plastica raggiunge un misero 37% di riciclo contro l'80% della carta, il 74% dell'acciaio, il 790% del vetro.
Ma il Conai introduce il termine “recupero complessivo” in cui vengono messi insieme i materiali riciclati con quelli avviati all'incenerimento.
Sobbalziamo increduli leggendo che la plastica risulta così “recuperata” al 73%.
Ma bruciare vuole dire forse recuperare?
Perché la provincia, il comune, la regione, non pubblicano i dati sui rifiuti del 2012 ?
Perché il Comune di San Giorgio e l'osservatorio provinciale rifiuti non ci tengono aggiornati in tempo reale sulle "performance" del sistema di gestione dei rifiuti?

Noi a questo punto chiediamo con fermezza che il Procuratore Generale della Magistratura contabile indaghi ed apra una inchiesta sul flop della tanto sbandierata raccolta differenziata a San Giorgio del Sannio e in ambito provinciale.
Chiediamo troppo? Le farse e gli illeciti comportano un danno notevole alla comunità sia come perdita di risorse finanziarie che di ricchezze patrimoniali ambientali.
Che si parta quindi dalle anomalie della raccolta differenziata a San Giorgio del Sannio per verificare se Polizia Municipale, Carabinieri, A.S.L. facciano i loro controlli e se le negligenze delle amministrazioni comunale e provinciale coinvolte portino oltre che un danno da disservizio anche un danno all'ambiente.

E i sangiorgesi non stiano a guardare ma denuncino se sono dei veri cittadini e non dei sudditi proni al volere di ladri che fanno pagare servizi inesistenti. 
Ricordino e riflettano: i cittadini sono la vera opposizione, non quelli che che aspettano di diventare maggioranza al giro successivo.

Informazione sulla informazione:

Differenziata farsa denuncia il Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia di San Giorgio del Sannio


martedì 20 novembre 2012

L'ignavia della opposizione consiliare di San Giorgio del Sannio


"Nuova San Giorgio, gruppo consiliare di opposizione nella civica assise di San Giorgio del Sannio, propone una MOZIONE per  la ripresa audiovisiva delle sedute consiliari...bla bla bla." Che scoop!

Ce ne sarebbero di mozioni da presentare e sulla cui base addirittura sfiduciare l'attuale giunta in carica !
Perchè Nuova San Giorgio non presenta una mozione sul censimento del patrimonio edilizio esistente e degli immobili sfitti e inutilizzati, invitando l'amministrazione a compilare la scheda inviata dal Forum nazionale "Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori" - di cui il comitato che coordino è portavoce locale - per una corretta e sostenibile pianificazione urbanistica?
Perchè non presenta una mozione per un sito istituzionale dell'ente a norma di legge e veramente accessibile e trasparente, con la pubblicazione dei regolamenti di attuazione (se ci sono) dell'istituto referendario ? Lo sa Nuova San Giorgio che il rilascio di copia dello stesso regolamento viene subordinato al pagamento di una cifra con la quale acquisteremmo una Treccani ?("..la S.V. potrà ottenere le copie richieste esibendo la ricevuta di versamento di euro 25,46 unitamente a n.10 marche da bollo da euro 14,62 cadauno. F.to Il Segretario Generale": ma questa non è una estorsione ? Non è "copyright" occulto e anacronistico su atti amministrativi pubblici ?).
Perchè non presenta una mozione sull'IMU, in base alla Costituzione e alla legge (decreto legge 221 del 6 dicembre 2011) facendo presente che l'Ente se vuole, può disporre l’elevazione dell’importo della detrazione, fino a concorrenza dell’imposta dovuta, nel rispetto dell’equilibrio di bilancio e, QUESTO E' IL PUNTO FONDAMENTALE: "FINO A CONCORRENZA DELL'IMPOSTA DOVUTA" ??? 
VALE A DIRE CHE IL COMUNE POTREBBE ... SE SOLO VOLESSE... NON FAR PAGARE L'IMU SULLA PRIMA CASA !!!
Perchè non presenta una mozione affinchè siano pubblicate on line sul sito istituzionale dell'ente, tutte le concessioni edilizie e  le gare di appalto del Comune, nonchè REDDITI E  SITUAZIONE PATRIMONIALE DEGLI AMMINISTRATORI E DEI FUNZIONARI, così come  accade per i membri del Governo e per gli amministratori di numerosissime regioni e città in tutta Italia ?
Perchè non presenta una mozione sulla tassazione illegittima della TARSU che il comune continua dal 2009 ad applicare ai cittadini ?
Perchè non assume l'iniziativa di ricorrere alla Procura Generale presso la Corte dei Conti in quanto il Comune non ha raggiunto entro il 31 dicembre di quest'anno le percentuali di differenziata prescritte come obbligatorie dalla legge ( art. 205 D.Lgs. 0 aprile 2006, n. 152) , nel totale silenzio delle camarille fintambientaliste locali (WWF Sannio, Comitato No Luminosa etc. etc.) ?
Perchè non coltiva le scarne e poche denunce sull'abusivismo edilizio e le intercettazioni telefoniche tra Barletta e l'ex sindaco Nardone, inviate alla Procura in plico a mezzo posta, non potendo che esibire a riguardo un misero avviso di ricevimento ? 
Nuova San Giorgio, come vuole - se vuole  non prendere in giro la cittadinanza - esercitare un minimo di sindacato ispettivo e di controllo ? 
Come vuole combattere la mafia bianca, l'illegalità e il malaffare ? 
Intanto, il cornuto marmoreo è sempre lì, all'incrocio stradale a far da guardia ai trattori, i semafori sono guasti da una decina d'anni ma ci costano un occhio perchè lampeggiano 24 h su 24 h, le strade sono discariche abusive di rifiuti, la mafia s.p.a. delle discariche, dei termocancrovalorizzatori  prospera incontrastata dalle amministrazioni comunali colluse e voi a cosa pensate?
Alla videocrazia dei vostri deretani anche in consiglio comunale?

L'operazione "fiato sul collo" è dei cittadini, lasciatela a loro; a voi, un esame di coscienza, please!

Dell'altro sedicente gruppo di opposizione consiliare, lo sfiatatoio Libera...mente, meglio tacere. e ricordare soltanto l'ipocrita e calcolata gazzarre fondativa.

Rosanna Carpentieri

domenica 18 novembre 2012

Riprese audiovisive del consiglio comunale.Ma dove vive il gruppo consiliare di opposizione "Nuova San Giorgio" ?

Sulla stampa locale si legge in questi giorni: "Nuova San Giorgio propone le videoriprese del consiglio comunale di S. Giorgio del Sannio". 

E dov'è la novità della proposta ?

Replica la Santaniello del meet up unipersonale "Amici di Beppe Grillo di San Giorgio del Sannio", sostenendo che  <tali sedute sono state già riprese gratuitamente dagli attivisti del MoVimento 5 Stelle e sono on line sul canale YouTube "sangiorgioa5stelle"> e rivendicando che " Il M5S è l'unica forza politica sangiorgese che, pur non essendo presente nel consesso amministrativo, informa i cittadini sui propri diritti, scoperchia le pentole dei disservizi ed agisce gratuitamente per la popolazione fornendo loro opportunità gratuite per contribuire ad aumentare la partecipazione e la trasparenza."

Il Comitato "Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia" contesta sia l'inutilità della mozione di Nuova San Giorgio sia l'esclusiva rivendicata a torto dalla Santaniello, facendo notare ad entrambi che risale al 2009 l'istanza del comitato civico a firma della coordinatrice  Rosanna Carpentieri per la ripresa audiovisiva in diretta streaming ed archiviazione in formato podcast delle sedute consiliari.
La stessa, acquisita al protocollo comunale col n.19846 del 19 ottobre 2009, è indirizzata anche alla opposizione consiliare.

Allora dov'era il consigliere di opposizione Carpenella ? Su qualche altro pianeta ?

Sono occorsi tre anni al consigliere Carpenella per accorgersi che :“Così facendo le decisioni assunte dall'Amministrazione Comunale potranno essere conosciute da un pubblico sempre più vasto grazie alle nuove tecnologie, garantendo la piena conformità della macchina comunale ai nuovi standard di accessibilità per i cittadini. Trasparenza e partecipazione sono infatti e parole d'ordine della buona Amministrazione”???

Invitiamo Nuova San Giorgio a focalizzare ben altri emblematici disservizi dell'amministrazione di San Giorgio (per esempio, i nuovi orari di apertura al pubblico degli uffici del comune, che sono la negazione tout court dell'accessibilità e della trasparenza della macchina comunale ed una riconferma del feudalesimo cui è da mezzo secolo improntata), e, a proposito di "nuove tecnologie", a dotarsi di una piattaforma di comunicazione con la cittadinanza (il sito internet ed il profilo sul social network facebook di "Nuova San Giorgio"- creati in tempo di sbornia pre elettorale -  sono miseramente falliti per ignavia ed incoerenza), a mettere a disposizione quanto meno un indirizzo e mail di contatto pubblico !!!

Intanto, trovi il modo di pubblicare integralmente la mozione in oggetto, per consentire a tutti l'elaborazione di osservazioni con causae cognitio !

I fatti e le evidenze parlano più di qualunque sgomitata pubblicitaria: sinora Nuova San Giorgio non è riuscita a rendere effettivo neppure il diritto alla informazione dei cittadini tramite affissioni di manifesti e annunci sulla stampa circa le date di convocazione della civica assise.
Quanto al meet up unipersonale Amici di Grillo di San Giorgio del Sannio, basta consultare il relativo canale youtube (colonna a dx su questo sito) per rendersi conto della continuità con cui i fantomatici attivisti del M5S riprendono le sedute consiliari. 

Rosanna Carpentieri 


Istanza Del Comitato Per Riprese Audiovisive Del Consiglio Comunale

Imminente un ricorso alla Corte dei Conti per la "differenziata farsa" di San Giorgio del Sannio

COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO CITTADINI PER LA TRASPARENZA E LA DEMOCRAZIA
San Giorgio del Sannio, 16/11/2012

Dopo le diffide all'amministrazione comunale a salvaguardare le tasche dei cittadini, e attraverso un'azione legale di rimborso dei cip6 illecitamente prelevati in bolletta elettrica, e attraverso la rideterminazione e l'incremento del canone di concessione per la distribuzione del gas ai sensi dell'art.46 bis della legge n.222 del 2007, Rosanna Carpentieri coordinatrice del Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia rende noto che è imminente la preparazione e presentazione di un ricorso al Procuratore generale presso la Corte dei Conti contro sindaci ed assessori del comune di San Giorgio del Sannio ritenuti responsabili del danno erariale cagionato al comune  per il mancato raggiungimento, in relazione agli anni 2003-2010, delle percentuali di raccolta differenziata fissate dalla legislazione applicabile ratione temporis.

A San Giorgio del Sannio purtroppo non differenzia quasi nessuno e quei pochi che lo fanno correttamente si vedono aumentare (anzichè diminuire) dall'Ente la tarsu in maniera esorbitante.
Quasi tutta la spazzatura  è conferita 
indifferenziata al servizio raccolta (mai puntuale e assiduo e spesso incompetente nel riconoscimento dei materiali) dai sangiorgesi (imbecilli) nei sacchetti pubblicitari dell'iper mercato Barletta ! Vedasi video (http://www.youtube.com/watch?v=2FdKwDFk4OY) . 
Perchè il servizio raccolta li preleva visto che non trattasi dei sacchetti colorati distribuiti dal Comune ?
 

Il Comune di San Giorgio del Sannio è fuorilegge per due ordini di motivi eclatanti:
1°: non raggiunge i limiti di raccolta differenziata previsti dalla legge e il Sindaco Claudio Ricci e l'Assessore all'igiene Saccavino continuano ad omettere di assumere qualsivoglia iniziativa atta a ricondurre la gestione dei rifiuti nell'ambito della legge e a rispettare i limiti minimi di legge di raccolta differenziata;

2°:  continua ad applicare la "tassa" TARSU - che dal 2010 è divenuta illegittima e inapplicabile - anzichè la "tariffa" TIA.


Rende altresì noto che a Genova terminate le indagini  dei finanzieri della Sezione Accertamenti Danni Erariali del Nucleo di Polizia Tributaria , è arrivato finalmente il "tritacarne" per i politici collusi con le cosche che gestiscono i rifiuti (ecomafie). 
Proprio su REPUBBLICA DI OGGI le prime notizie: "Rifiuti, i sindaci pagano i danni !
Raccolta differenziata misera ? La Corte dei Conti chiede risarcimenti milionari. SINDACI, assessori e funzionari che non hanno fatto nulla per alzare la misera percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti, rischiano di tasca loro."
La notizia è importantissima in quanto non solo è stato contestato ai sindaci  il danno economico derivante da tributi e sanzioni per l'eccessivo conferimento in discarica, ma anche, ed è la prima volta in Italia, il danno ambientale.
A nulla sono valse le obiezioni difensive che anche gli amministratori sangiorgesi potrebbero in ipotesi di imminente ricorso, rispolverare, ma inutilmente :
la regolarità dell'appalto, la circostanza che la maggior parte dei comuni  locali siano fuorilegge, errata programmazione di Regione e Provincia, l'assenza di danno ambientale visto che la discarica è autorizzata, il costo maggiore della raccolta differenziata rispetto a quella indifferenziata (clamorosamente falso!) e addirittura..."lo scarso effetto  deterrente della cosiddetta ecotassa" (ossia l'addizionale del 20% per i rifiuti finiti in discarica «ove non siano conseguiti gli obiettivi minimi 
di raccolta differenziata previsti dalla legge» "PERCHE' TROPPO LIEVE" (sic!).
Sarebbe come sostenere  che se il ladro ruba è perché la pena per il furto è troppo bassa e dunque non sussiste la responsabilità del ladro.

Rosanna Carpentieri invita pertanto i cittadini sangiorgesi:
relativamente al punto 2 (illegittimità della TARSU applicata) a non pagare e ad impugnare 
eventuali tentativi di recupero da parte del Comune di San Giorgio mediante avvisi di 
accertamento e cartelle esattoriali per gli anni 2010 e 2011 ;
relativamente al punto 1, a DENUNCIARE OVUNQUE LE AMMINISTRAZIONI COLLUSE CON LE ECOMAFIE in quanto il procuratore della Corte dei Conti di Genova ha accolto l'impostazione secondo cui gli amministratori che non fanno la differenziata (anzi, peggio, la fanno "FINTA") oltre essere responsabili di danno erariale, sono, per la prima volta, responsabili di danno ambientale !!!! Questo significa poterli portare dentro un tribunale penale. 
Bisogna dunque diffondere quanto più possibile il principio sancito in ogni comune che come quello di San Giorgio del Sannio non raggiunge il traguardo del 65 % - VERIFICATO !!! - entro il prossimo 31/12/2012.
Rosanna Carpentieri
Leggi in proposito:
"...Sono almeno nove ANNI, non giorni…che la pattuglia degli amministratori sangiorgesi pagati dai cittadini (i sindaci Nardone e Ricci e l’immancabile Saccavino) sono inadempienti: conoscono il problema e se ne fregano altamente della salute pubblica producendo, CONSAPEVOLMENTE, un enorme danno ambientale!
Peccato per il sindaco Claudio Ricci: malgrado anche altrui responsabilità, sarà ricordato ai posteri come il primo sindaco cui viene addebitato il DANNO AMBIENTALE per il mancato raggiungimento della percentuale MINIMA prevista dalle norme.
E gli assessorati regionale e provinciale all’Ambiente cosa hanno fatto sinora?
I puttini incoscienti che scendono dalle nuvole?
Come se non conoscessimo il sistema mafioso dei rifiuti…" Continua su l'Informatore Sannita

 

venerdì 9 novembre 2012

Alcune istanze e petizioni dei cittadini di cui si chiede la discussione al prossimo consiglio comunale


AZIONE LEGALE PER IL RIMBORSO DEI CIP6 RUBATI CON LA BOLLETTA ELETTRICA

10.11.2012 03:49
Continuano le iniziative del Comitato civico "Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia" per sollecitare e pretendere dall'amministrazione comunale di San Giorgio del Sannio azioni di tutela delle tasche dei cittadini.
Non solo è possibile risparmiare sulla bolletta del gas attraverso il recupero e la rideterminaione dei canoni di distribuzione del gas naturale, ma anche sulla bolletta elettrica ponendo fine al furto illegale e immorale costituito dai Cip6 risalenti al 1992, attraverso cui si finanziano nostro malgrado ecomostri ambientali e termocancrovalorizzatori.
Un'amministrazione virtuosa non può limitarsi ad essere il braccio armato del potere centrale nell'eseguire passivamente prelievi fiscali coattivi e illegittimi, come l'IMU, ma in persona del sindaco, espressione dell'autonomia locale e legale rappresentante della comunità che lo ha eletto, ha l'obbligo di attivarsi per recepire le istanze che provengono dai cittadini.
L'imperativo è sempre quello dell'ampio e lungimirante respiro di pensare globalmente e di agire poi localmente , in maniera incisiva e determinata. 
La nostra amministrazione in "altri affari indaffarata" ha sinora sempre ignorato questo imperativo ed anzi, come continueremo a  denunciare, è essa stessa responsabile della lesione dei diritti dei cittadini. E' ora di alzare la testa, di prendere coscienza e rifiutare questo stato di cose, in cui è possibile solo vegetare come automi eterodiretti e non esplicare a pieno le infinite potenzialità umane e civiche di cui deve essere sostanziata la vita associata.
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COMITATO "CITTADINI PER LA TRASPARENZA E LA DEMOCRAZIA "
PETIZIONE AI SENSI DELLO STATUTO COMUNALE (ARTT. 3, 4, 7, 8, 9) E DEL D.LGS. 267/2000 (ART.8 comma 3) AFFINCHE' IL SINDACO PROCEDA AD AZIONE LEGALE PER IL RIMBORSO DEI "CIP6" A FAVORE DI TUTTI GLI UTENTI CITTADINI .

AL SINDACO DI SAN GIORGIO DEL SANNIO
CLAUDIO RICCI

AL CONSIGLIO COMUNALE

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE

AL PREFETTO DI BENEVENTO
e p.c.

AL CODACONS DI BENEVENTO

AL COMITATO "SALVIAMO IL PAESAGGIO, DIFENDIAMO IL TERRITORIO"

IL COMITATO "CITTADINI PER LA TRASPARENZA E LA DEMOCRAZIA "

VISTO CHE

il provvedimento Cip (Comitato lnterministeriale dei Prezzi) n. 6/92 era nato dall’esigenza di finanziare, attraverso un aumento in bolletta del 7% , le fonti energetiche rinnovabili.
Negli anni, passando per governi di centro-destra e di centro-sinistra, il nostro Paese, unico in ambito europeo, ha disatteso questa impostazione iniziale aggiungendo tra le fonti di finanziamento del Cip 6, oltre alle energie rinnovabili, anche le cosiddette <<assimilate», considerando tra queste forme di produzione di energia inquinanti e obsolete come quella generata da combustibili fossili , idrocarburi, rifiuti ed altre fonti.
ll testo della normativa CIP6 inserisce, addirittura, <<la trasformazione dei rifiuti organici e inorganici o di prodotti vegetali» tra le <<fonti rinnovabili» di energia e non tra le <<fonti assimilate».
Dalla normativa europea risulta chiaro che gli aiuti destinati alle fonti energetiche rinnovabili sono applicabil soltanto alle fonti che rispondono alla definizione dell'articolo 2 della direttiva 2001/77/CE: <<Si intende per fonti energetiche rinnovabili:
a) eolica, solare, geotermica, del moto ondoso, maremotrice, idraulica,biomassa, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas.
b) ‘biomassa’ la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall’agricoltura e dalla silvicoltura e dalla industrie connesse, nonchè la parte biodegradabile dei rifuti industriali e urbani.

La Commissione Europea a questo proposito interviene con un procedimento di infrazione, n.2003/2246 nel quale specifica: <<Ai sensi della definizione dell’articolo 2 della direttiva 2001/7 7/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 settembre 2001, [...] la frazione non biodegradabile dei rifiuti non può essere considerata fonte di energia rinnovabile. (...)

Risulta chiaro che le disposizioni specifiche della disciplina comunitaria relative agli aiuti destinati alle fonti energetiche rinnovabili sono applicabili soltanto alle fonti
rinnovabili che rispondono alla definizione dell'articolo 2 della direttiva 2001/7 7/CE. Le suddette disposizioni non si applicano pertanto agli aiuti per la produzione di energia da rifiuti non biodegradabili».

Nonostante questo viene approvato il Decreto Legislativo n. 387 del dicembre 2003 in cui a||'art.17 si recita:
<<Inclusione dei rifiuti tra le fonti energetiche ammesse a beneficiare del regime riservato alle fonti rinnovabili».

Al comma 1 recita: <<[...] sono ammessi a beneficiare del regime riservato alle fonti energetiche rinnovabili i rifiuti, anche tramite il ricorso a misure promozionali, la frazione non biodegradabile e di combustibili derivati dai rifiuti [...]. Pertanto, agli impianti, ivi incluse le centrali ibride, alimentati dai suddetti rifiuti e combustibili, si applicano le disposizioni del presente decreto [...]».


CONSIDERATO CHE

I primi segnali di riflessione del Parlamento arrivano comunque a fine 2003, in una relazione della X Commissione parlamentare che registra l’anomalia dei Cip6. Un primo risultato è il richiamo normativo dell’articolo 15 della Legge n. 62 del 18 aprile 2005 che prescrive <<alla scadenza delle convenzioni in essere, la cessazione, senza possibilità di proroghe, di ogni incentivazione per gli impianti funzionanti con fonti assimilate alle rinnovabili».
Tuttavia, nessun Governo è riuscito a rendere esecutivo l’articolo in questione.

In seguito, però, alla approvazione della Legge Finanziaria 2007, dopo un controverso dibattito sulla questione Cip 6 e diverse stesure del comma 1117 dell'art. 1 della Finanziaria, che inizialmente prevedeva comunque la concessione degli incentivi per gli impianti <<autorizzati» prima della entrata in vigore della Finanziaria, i finanziamenti vengono erogati non più <<ai soli impianti già autorizzati e di cui sia stata avviata concretamente la realizzazione», ma <<ai soli impianti già realizzati ed operativi».

Comunque, dopo l’emergenza rifiuti in Campania il primo bando indetto per la costruzione degli impianti di incenerimento va deserto.
Per questo, di fatto, viene deciso di riattivare il <<vecchio sistema» di incentivazione
Cip6 e favorire cosi la costruzione di nuovi impianti, attraverso la Legge 310 del 30dicembre
2008: <<Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 novembre 2008, n. 172, recante misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania, nonché misure urgenti di tutela ambientale», ripristinando di fatto il regime di violazione.


PRESO IN CONSIDERAZIONE ANCHE

Che il Gestore dei Servizi Elettrici (GSE) rende noto ogni anno l’ammontare dei contributi pubblici.
E appare evidente come gli importi riconosciuti agli impianti facenti uso di fonti di energia rinnovabile <<vera» (come da Direttiva Europea 2001/77/CE) risultino ampiamente limitati rispetto a quelli generati dalle fonti che la normativa italiana considera <<assimilate».
Che la Commissione Europea ha nuovamente messo in mora il
Governo ltaliano aggiungendo nuovi elementi alla procedura d’infrazione 2003/2246, registrando <<che solo nel 2005 gli incentivi alle rinnovabili sono ammontati a 1,7 miliardi e alle assimilate a 4 miliardi» come si legge nella missiva.


RITENUTO INFINE CHE

Da un lato il Cip6 ha sottratto risorse alle <<vere rinnovabili» (tradendo, unico Paese in Europa, lo spirito degli <<incentivi»), dall’altro lato ha indirizzato risorse economiche ingentissime verso una gestione inadeguata del problema rifiuti .


CHIEDE
CHE, CON DELIBERA URGENTE, IL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNI IL SINDACO

A intraprendere una campagna di informazione della cittadinanza sul "furto" in bolletta di cui è vittima, nonché ad esperire ogni azione amministrativa che sia di propria competenza, per promuovere nuovi modelli di sviluppo di sostenibilità sociale, economica e ambientale e favorire concretamente il risparmio energetico e lo sviluppo delle energie rinnovabili;

abbandonare in maniera inequivoca e categorica e con garanzie ampie per i cittadini, l'abnorme progetto, più volte ventilato, di costruzione di un inceneritore o termocancrovalorizzatore nella zona ASI di contrada San Giovanni, e ciò anche secondo lo spirito del disegno di legge Catania sul “contenimento del consumo” dei terreni agricoli e sul suolo come bene comune, che tra l'altro prevede una moratoria di anni tre sulle nuove costruzioni.
(http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2011/12/zona-asi-a-san-giorgio-benevento-troppe-ombre-che-si-allungano-sullarea-verde-a-vocazione-rurale/).

"Perchè non basta difendere a parole, bisogna riappropriarsi del territorio… non ne vogliamo il consumo e lo scempio ? non vogliamo le discariche e gli inceneritori in nome di un finto ed obsoleto progresso? torniamo a valorizzare la terra attraverso cooperative di produttori, consumatori e lavoratori ! Ma soprattutto, costruiamo insieme basi economiche "altre" per la vita diversa che vorremmo condurre in questo territorio, basata sulla convivialità, sul mutuo appoggio, sulla condivisione anziché sulla dipendenza che ci fa tutti clientes individuali in concorrenza per i favori del potente di turno. Fabbrichiamo le fondamenta di un futuro diverso in questa terra, creando lavoro senza rassegnarsi allo sfruttamento e senza dover dire grazie a nessuno."(cit. Rosanna Carpentieri)

In particolare,
CHIEDE CHE IL SINDACO SI IMPEGNI PER ISCRITTO
anzichè continuare a dilapidare i soldi della comunità sangiorgese nella inutile, dispendiosa, ripetitiva e kitsch "giornata annuale della salsiccia" (alias, cd. notte bianca) a intraprendere serie ed effettive azioni concrete a tutela dell'ambiente e delle tasche dei cittadini,
e, per tanto
a dare mandato alla Giunta Comunale di verificare la fattibilità di intraprendere ed esperire la azione legale, nei confronti del GSE (Gestore Servizi Elettrici) per il rimborso, in favore di tutti gli utenti dei servizi elettrici, cittadini di San Giorgio del Sannio, delle somme versate con la bolletta dei consumi di elettricità e destinati alla componente tariffaria A3 in quanto destinate alla costruzione di impianti di termodistruzione dei rifiuti e quindi alla produzione di energia da fonti assimilate alle rinnovabili e dalla fonte rinnovabile costituita dalla frazione non biodegradabile dei rifiuti e dai combustibili da rifiuti, la cui illegittimità è stata sancita più volte dalla Commissione Europea, dal 2001 a oggi.

CHIEDE

che la presente petizione sia inserita nell' o.d.g. del prossimo Consiglio Comunale ed ivi discussa, unitamente alla istanza-diffida, già inoltrata al Comune tramite posta elettronica certificata, per il recupero per gli anni pregressi e la rideterminazione del canone di concessione del servizio di distribuzione del gas naturale, in adempimento dell' art. 46 bis della legge n. 222 del 2007.
San Giorgio del Sannio, 08/11/2012
La coordinatrice del Comitato
Rosanna Carpentieri
rosanna.carpentieri@postacertificata.gov.it


Tutela dei cittadini meno abbienti ed efficienza energetica. 

Diffida per Inadempimento da parte dell'amministrazione di San Giorgio del Sannio all'art.46 bis della legge n. 222 del 2007

02.11.2012 18:02

Il Comune di San Giorgio del Sannio deve richiedere i fondi da esigere dai concessionari della distribuzione del gas
Se non lo fa andremo noi in Tribunale, scrive il Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia con Rosanna Carpentieri
 
La coordinatrice del Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia, Rosanna Carpentieri (foto), ha annunciato di aver diffidato il sindaco e  la Giunta comunale  di San Giorgio del Sannio  affinché gli stessi  richiedano i fondi da esigere dai concessionari della distribuzione del gas.
Nel caso in cui l'Ente dovesse essere ritardatario oppure inadempiente sarà lo stesso Comitato, ha spiegato il sodalizio, a sostituirsi all'Amministrazione, mediante l'esercizio, dinanzi al Tribunale, dell'azione popolare prevista.
"Fino a 323 milioni di euro l'anno - si legge nella nota - e 1,2 miliardi di arretrati  per il periodo 2008-2011  potrebbero essere a disposizione dei Comuni per far risparmiare sul gas le fasce più deboli, per esempio attivando programmi di efficientamento delle case popolari o anche solo mettendo a disposizione fondi per aiutare chi non ce la fa a pagare.
I gestori della rete gas sarebbero obbligati a erogarli, ma le Amministrazioni comunali non ne fanno richiesta formale.
Il Comune di San Giorgio del Sannio non fa eccezione, è inadempiente dal 2007, anno di entrata in vigore della legge che consente all'Amministrazione  comunale, la  facoltà  di incrementare il canone della concessione di distribuzione gas.
Parliamo dunque, di fondi che la municipalità sangiorgese potrebbe esigere dai concessionari della distribuzione del gas, cioè da chi gestisce la rete, ma che appunto, nella più colpevole incuria ed ignoranza, non sta richiedendo. 
A questi pagamenti il Comune ha diritto dal 2008, ma negli anni scorsi non ne ha fatto richiesta e per l'anno in corso ha omesso di adottare entro il 15 ottobre scorso la delibera per far valere questo diritto, che ha risvolti diretti sulle tasche dei cittadini sangiorgesi.
Con la conseguenza che i soldi non richiesti anche per il 2012 vanno a far parte della quota dal 2008 non redistribuita e non richiesta, per recuperare la quale l'Ente deve affrontare una causa civile.
Il Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia diffida pertanto il sindaco e la Giunta comunale affinché intraprendano, senza ulteriore indugio, tutte le doverose azioni legali per il recupero per gli anni pregressi e la rideterminazione del canone di concessione del servizio di distribuzione del gas naturale.
Con l'avvertenza che in caso di ulteriore ritardo ed inadempimento da parte dell'Amministrazione comunale, saranno i cittadini, il presente Comitato civico e le associazioni a sostituirsi alla stessa, con spese a totale carico dell'Ente, mediante l'esercizio dinanzi al Tribunale dell'azione popolare prevista".
"In quella occasione - conclude la nota - chiederemo la destituzione ad horas del sindaco Ricci e l'azzeramento di Giunta e Consiglio per manifesta incapacità di amministrare".
  
Da Gazzetta di Benevento comunicato n.50869
 

Al Sindaco di San Giorgio del Sannio
 
Al Consiglio Comunale
 
Ai gruppi di Opposizione Consiliare
 
e p.c. Alla Procura della Repubblica 
presso il Tribunale di Benevento
 
Oggetto: Tutela dei cittadini meno abbienti ed efficienza energetica. Diffida per Inadempimento da parte dell'amministrazione di San Giorgio del Sannio all'art.46 bis della legge n. 222 del 2007
 
Fino a 323 milioni di euro l'anno e 1,2 miliardi di arretrati per il periodo 2008-2011 potrebbero essere a disposizione dei Comuni per far risparmiare sul gas le fasce più deboli, per esempio attivando programmi di efficientamento delle case popolari o anche solo mettendo a disposizione fondi per aiutare chi non ce la fa a pagare.  I gestori della rete gas sarebbero obbligati a erogarli, ma le Amministrazioni comunali non ne fanno richiesta formale. 
Il Comune di San Giorgio del Sannio non fa eccezione, è inadempiente dal 2007, anno di entrata in vigore della legge (l’art. 46  bis  del d.l. 1° ottobre 2007, n. 159 introdotto, in sede di conversione, dalla legge 29 novembre 2007, n.222) che consente allAmministrazione  Comunale,   la  facoltà  di incrementare il canone della concessione di distribuzione gas.
Parliamo dunque, di fondi che la municipalità sangiorgese potrebbe esigere dai concessionari della distribuzione del gas, cioè da chi gestisce la rete, ma che appunto - nella più colpevole incuria e ignoranza - non sta richiedendo: a questi pagamenti il Comune ha diritto dal 2008 ma negli anni scorsi non ne ha fatto richiesta e per l'anno in corso ha omesso di adottare entro il 15 ottobre u.s. la delibera per far valere questo diritto, che ha risvolti diretti sulle tasche dei cittadini sangiorgesi.
Con la conseguenza che i soldi non richiesti anche per il 2012 vanno  a far parte della quota dal 2008 non redistribuita e non richiesta, per recuperare la quale l'Ente deve affrontare una causa civile. 
Ciò premesso, il Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia DIFFIDA il Sindaco e la Giunta Comunale affinchè intraprendano senza ulteriore indugio tutte le doverose azioni legali per il RECUPERO per gli anni pregressi e la RIDETERMINAZIONE DEL CANONE DI CONCESSIONE DEL SERVIZIO DI DISTRIBUZIONE DEL GAS NATURALE .
Con l'avvertenza che in caso di ulteriore ritardo e inadempimento da parte dell'amministrazione comunale, saranno i cittadini, il presente comitato civico e le associazioni a sostituirsi alla stessa, con spese a totale carico dell'Ente, mediante l'esercizio dinanzi al Tribunale dell'AZIONE POPOLARE prevista dal D.Lgvo n.267/2000 (Legge sulle autonomie locali) all'art. 70.
In quella occasione chiederemo la destituzione ad horas del Sindaco Ricci e l'azzeramento di Giunta e Consiglio per manifesta incapacità di amministrare.
Cosa si faccia per il bene della comunità , nel "parlamentino" di San Giorgio del Sannio, oltre ad accordi ai limiti della legalità col privato Barletta titolare dell'iper (vedasi ordinanza n. 32/2012 , sistema di videosorveglianza dell'iper  a carico dei cittadini, etc.) e la dispendiosa sagra annuale della salsiccia, non è dato sapere.
La municipalità di San Giorgio è praticamente inesistente e da terzo mondo per il nauseante nulla in tema di servizi alla persona e agli anziani, aiuti alle famiglie, sostegno al non reddito degli inoccupati, diritto allo studio e ai buoni libro scolastici, accesso agevolato al credito, tutela della salute, etc.
Ricordo in proposito che in applicazione dell'articolo 9 del Tuel, ciascun elettore può far valere in giudizio le azioni o i ricorsi che spettano all'ente locale (comune) nel caso che  l'ente locale non si muova a fare causa, procurando un danno all'ente e, conseguentemente, ai cittadini. Perché il cittadino possa sostituirsi all'amministrazione inerte devono sussistere due presupposti. Il primo è l'esistenza di un diritto che il comune può far valere solamente rivolgendosi ad un giudice, in quanto non può avvalersi di poteri autoritativi. Il secondo presupposto è l'inerzia del comune nel promuovere una causa per esercitare i propri diritti. 
Un'azione popolare ad hoc è prevista poi in materia di danni alla salute e all'ambiente ed i recenti scandali sull'inquinamento da diossine post incendio capannone Barletta e sulla dispersone di amianto a seguito della demolizione dell'edificio ex Poste, legittimano a tanto la comunità sangiorgese.
Ci riserviamo di tornare - con apposito "comunicato-denuncia" - sulla TARSU che il Comune continua ad applicare malgrado l' assenza di qualunque presupposto legislativo sin dal 2009 !
 
In conclusione, la democrazia rappresentativa è miseramente fallita a San Giorgio del Sannio (checchè ne pensi "l'amica di Beppe Grillo" Santaniello!). E' ora di passare all'autogoverno e alla democrazia diretta dei cittadini !
 
La coordinatrice del comitato - Rosanna Carpentieri
 
P.S. Si richiede la comunicazione del numero di protocollo con cui viene eseguita l'acquisizione agli atti del Comune la presente diffida.


venerdì 2 novembre 2012

Ennesima inadempienza del comune di San Giorgio.I due siti istituzionali non sono in linea con la normativa vigente in tema di trasparenza, partecipazione e accessibilità dei siti web delle Pubbliche amministrazioni.


Ennesima inadempienza del comune di San Giorgio.I due siti istituzionali non sono in linea con la normativa vigente in tema di trasparenza, partecipazione e accessibilità dei siti web delle Pubbliche amministrazioni.

Ennesima inadempienza del comune di San Giorgio.I due siti istituzionali non sono in linea con la normativa vigente in tema di trasparenza, partecipazione e accessibilità dei siti web delle Pubbliche amministrazioni.
Dal sito del Meet Up Amici di Beppe Grillo di San Giorgio del Sannio, riportiamo per il pubblico interesse e per la continuità con nostre precedenti denunce a mezzo stampa, sulla inadeguatezza a termini di legge del sito istituzionale del Comune di San Giorgio del Sannio, il seguente intervento.
"Il Movimento Cinque Stelle ritiene che la trasparenza degli atti amministrativi e la partecipazione attiva dei cittadini alla gestione della cosa pubblica, siano i pilastri su cui si fonda il buon governo di una qualsiasi amministrazione pubblica. 
Pertanto, il MeetUp  Amici di Beppe Grillo di San Giorgio del Sannio ha protocollato il 29 agosto 2012 presso il Comune la richiesta che venisse data immediata risposta alle istanze dei cittadini giacenti da mesi presso il Comune: oggi siamo felici di poter comunicare che abbiamo ricevuto, per conoscenza, una comunicazione da parte del Prefetto di Benevento, dr. Ennio Blasco, in cui, “considerata l’importanza della tutela dei cittadini”, vengono chieste al Sindaco di San Giorgio del Sannio spiegazioni rispetto a quanto da noi richiesto.
In quella stessa istanza proponevamo di attivare, a costo zero, semplici strumenti per facilitare la comunicazione coi cittadini quali un account Facebook, Twitter e YouTube.
La risposta del Comune, come sospettavamo, non è finora arrivata, nel frattempo, però, a proposito di comunicazione coi cittadini, è stato messo on line il nuovo sito del Comune (anche se il vecchio non è stato ancora abbandonato, con il risultato di avere on line due siti più o meno fotocopia l’uno dell’altro non foss’altro che per la diversità della veste grafica).
Siamo andati a verificare se questo nuovo sito, che chissà quanto è costato e costerà ai cittadini tra realizzazione, messa on line, gestione e aggiornamento, fosse in linea con i principi dell’ open government in termini di trasparenza, partecipazione e attendibilità e per farlo, abbiamo utilizzato uno strumento fornito ai cittadini italiani dal Ministero della Pubblica Amministrazione e Semplificazione chiamato Bussola della Trasparenza dei Siti Web.
Inserendo nell’apposita finestra del sito  l’indirizzo web di entrambi i siti del Comune di San Giorgio del Sannio emerge un dato che fa riflettere: il vecchio sitohttp://www.comune.sangiorgiodelsannio.bn.it/ soddisfa solo 3 indicatori su 42, il nuovo sito,http://beta.comune.sangiorgiodelsannio.bn.it/,  invece, soddisfa 7 indicatori su 42.
Alcuni di questi indicatori che non sono stati utilizzati sono il segno tangibile dell’inosservanza da parte di questa amministrazione comunale delle norme relative alla trasparenza e alla partecipazione dei cittadini e la cosa importante è che la loro assenza è evidenziata non da cittadini improvvisamente impazziti o da folli oppositori politici e nemmeno dai sostenitori di quella famosa antipolitica tanto in voga in questi tempi, bensì da un sistema di monitoraggio e valutazione del rispetto delle linee guida dell’open government nelle pubbliche amministrazioni, realizzato e messo on line proprio dal Ministero per la Pubblica Amministrazione e Semplificazione.
E’ completamente assente, ad es., la pagina dell’URP, e non potrebbe essere altrimenti, dal momento che non ci risulta che al Comune di San Giorgio sia attivo un Ufficio di Relazioni con il Pubblico; sono completamente assenti link o pagine relative alla carta dei servizi erogati e alla qualità di questi servizi; sono completamente assenti i nominativi e i curricula dei dirigenti e dei titolari di posizioni organizzative, redatti in conformità al vigente modello europeo nonché i curricula e le retribuzioni di coloro che rivestono incarichi di indirizzo politico amministrativo nonché ancora le retribuzioni dei dirigenti, con specifica evidenza sulle componenti variabili della retribuzione e delle componenti legate alla valutazione di risultato; sono completamente assenti le pagine relative al Bilancio; è completamente assente una pagina relativa ai dati informativi sull’Organizzazione e i Procedimenti; è completamente assente la sezione relativa la conferimento di incarichi e consulenze; è completamente assente una pagina o un link relativo al “Programma Triennale per la Trasparenza”, come previsto dalla normativa di riferimento; etc.
Comprendiamo che il nuovo sito è ancora in versione beta, ovvero non è ancora nella sua forma definitiva, ciò non toglie, però, che in entrambi i siti del Comune di San Giorgio del Sannio le informazioni mancanti sono numerosissime e di grossa rilevanza ai fini della trasparenza e che gravi sono le responsabilità di un’amministrazione che mette on line un sito non rispettoso della noma vigente in tema di trasparenza nelle pubbliche amministrazioni
A tale proposito, ricordiamo al Comune e ai lettori che sono stabiliti per legge i dati minimi che devono essere presenti nei siti web delle Pubbliche Amministrazioni (art. 54 del Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 "Codice dell''Amministrazione digitale"), che la legge sancisce il diritto costituzionale per tutti i cittadini di accedere ai servizi e alle informazioni all’interno dei siti web delle Pubbliche Amministrazioni (Legge 9 gennaio 2004, n. 4,  “Disposizioni per favorire l'accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici”) e che la trasparenza è definita dalla normativa come  "accessibilità totale, anche attraverso lo strumento della pubblicazione sui siti istituzionali delle amministrazioni pubbliche, delle informazioni concernenti ogni aspetto dell'organizzazione, degli indicatori relativi agli andamenti gestionali e all'utilizzo delle risorse per il perseguimento delle funzioni istituzionali, dei risultati dell'attività di misurazione e valutazione svolta dagli organi competenti, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo del rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità. Essa costituisce livello essenziale delle prestazioni erogate dalle amministrazioni pubbliche ai sensi dell'art. 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione" (art. 11 del Decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150).
 
Il MeetUp  Amici di Beppe Grillo di San Giorgio del Sannio, pertanto, ha ufficialmente chiesto, con istanza protocollata ieri 23/10/2012, al Comune di San Giorgio del Sannio che, in attesa che venga messa on line la versione definitiva del nuovo sito, che ci auguriamo sia finalmente completata in tutte le sue parti così come previsto dalla normativa vigente, venga aggiornata in tutte le sezioni mancanti la versione precedente del sito, al fine di raggiungere un livello di qualità, trasparenza  e attendibilità quanto meno sufficiente e rispettoso delle Linee Guida per i Siti Web della Pubblica Amministrazione.
Contestualmente, il MeetUp  Amici di Beppe Grillo di San Giorgio del Sannio comunica di aver inviato opportuna segnalazione a riguardo sia all’Ispettorato per la funzione pubblica - Servizio per l'attività di vigilanza sulle pubbliche amministrazioni sia alla Commissione per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche."
 
 
In attesa che il meet up renda disponibili a chiunque la nota di riscontro del Prefetto di Benevento in merito all'obbligo del Comune di rispondere alle istanze dei cittadini, pubblichiamo anche sul nostro blog, la richiesta ufficiale del meet up al Comune.
 
"L’art. 8 del Testo Unico degli Enti Locali (DECRETO LEGISLATIVO 18 agosto 2000, n. 267) al comma 3 recita: Nello statuto devono essere previste forme di consultazione della popolazione nonché procedure per l'ammissione di istanze, petizioni e proposte di cittadini singoli o associati dirette a promuovere interventi per la migliore tutela di interessi collettivi e devono essere, altresì, determinate le garanzie per il loro tempestivo esame.
 
Premesso che lo Statuto del Comune di San Giorgio del Sannio pare non contenga riferimenti  rispetto alle garanzie spettanti ai cittadini relativamente al tempestivo esame delle loro istanze, richieste e proposte, il Forum Civico Cittadini in MoVimento - MeetUp Amici di Beppe Grillo di San Giorgio del Sannio
 
 
CHIEDE
 
 
  • che tali garanzie, in particolare per quanto riguarda i tempi certi della risposta, vengano PRONTAMENTE determinate e specificate nello Statuto nonché comunicate con tempestività ai cittadini
 
  • che venga data IMMEDIATA risposta alle istanze dei cittadini giacenti da mesi presso chissà quale cassetto di chissà quale ufficio del Comune(risale a febbraio la nostra richiesta, nell’ambito dell’iniziativa “m’illumino di meno” di attivare negli uffici comunali buone pratiche per il risparmio energetico, di realizzare un progetto per il risparmio energetico e per il contenimento dell’inquinamento luminoso sull’impianto di pubblica illuminazione della città e un progetto per rendere autosufficienti dal punto di vista energetico tutti gli edifici di proprietà del Comune, con particolare riferimento alla casa comunale e alle scuole; risale a marzo la nostra istanza sull’esito dei protocolli d’intesa con la Provincia di Benevento relativamente alla produzione di energia da fonti alternative; risale a maggio la nostra istanza contenente proposte sulla partecipazione dei cittadini, sul consumo del territorio e sull’IMU; etc)
 
  • che vengano attivati a costo zero semplici strumenti per facilitare la comunicazione coi cittadini quali un account FacebookTwitter e YouTube : una pagina Facebook, complementare al sito web del Comune, per poter raggiungere tutti gli utenti connessi al famoso social network; Twitter coi suoi messaggini brevi per permettere ai followers di seguire le iniziative del Comune, sfruttando l'immediatezza della comunicazione in tempo reale; un canale YouTube  per informare, in forma multimediale, sull'attività dell'Amministrazione comunale. L'aggiornamento di questi strumenti dovrebbe essere a carico degli Assessori ed essere a disposizione dei responsabili degli uffici del Comune per eventuali comunicazioni coi cittadini. Tale formula è stata attuata con successo in tantissimi Comuni d’Italia, in particolare da quelli amministrati dal MoVimento 5 Stelle, e permette un collegamento diretto dei cittadini con i propri amministratori nonché la drastica riduzione del consumo di carta, inchiostro per stampanti, energia elettrica, buste da lettera, francobolli, fax, fotocopie, e quant’altro con conseguente risparmio economico per le casse comunali. A tale proposito, suggeriamo di leggere questo articolo “Amministrazioni e cittadini 2.0: quale dialogo?”  sul sito del Forum sulla Pubblica amministrazione (FORUMPA.IT)."

Il discorso rende imprescindibile il quesito , più volte da noi sollevato, su quanto sia conforme al D.Lgs.267/2000 lo statuto comunale e cosa ne è dei Regolamenti di Attuazione delle forme di partecipazione menzionate all'art.9 dello stesso, tra cui il Referendum Popolare.
Come Comitato abbiamo protocollato una formale istanza, indirizzata per conoscenza alla Prefettura, (oltre che alla opposizione consiliare) con cui chiediamo copia del Regolamento di Attuazione del Referendum.
I tempi previsti dalla legge 241/90 per la risposta stanno per scadere.



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