Dalla padella alla brace, ovvero da Equitalia a Gosaf s.p.a.
Via da Equitalia: ecco i Comuni che hanno lasciato l’esattore nazionale
Il capoluogo e altri sei centri sanniti si sono rivolti alla caudina Gosaf
Benevento – Lasciare Equitalia. Un must per molti enti locali che, probabilmente sull’onda di una virulenta campagna mediatica di contestazione, si adoperano per non servirsi più della società nazionale di riscossione dei tributi non pagati.
L’ultimo episodio in ordine di tempo riguarda uno dei principali paesi della provincia, San Giorgio del Sannio, dove il Consiglio comunale, su proposta della maggioranza, ha deliberato per la conclusione della collaborazione con Equitalia. Il consesso sangiorgese pare aver anche individuato già il successore dell’esattore per antonomasia. La scelta dovrebbe ricadere sulla «Gosaf spa», società nata proprio nel Sannio con sedi a Montesarchio e Sant’Agata de’ Goti. La Gosaf si è aggiudicata nella scorsa estate l’ammissione al bando per la fornitura dei servizi di riscossione forniti a prezzo calmierato attraverso l’Asmel, consorzio di enti locali che raggruppa migliaia di comuni in Italia. E proprio l’adesione all’Asmel recentemente varata dal Consiglio comunale di San Giorgio del Sannio lascia chiaramente trasparire la volontà dell’ente di avvalersi dei servizi di Gosaf.
L’importante Comune dell’hinterland cittadino, del resto, non è il primo nel Sannio a percorrere la stessa strada.
L’approvazione del Decreto Sviluppo nel 2011 ha sancito l’obbligo per i Comuni di non rivolgersi più ad Equitalia per i servizi di recupero coattivo dei tributi. Un provvedimento nato, come dicevamo, sull’onda della cattiva nomea conquistata, più o meno a ragione, dall’agenzia di riscossione partecipata dall’Agenzia delle Entrate e dall’Inps.
Ma l’applicazione della norma nata «a furor di popolo» si è rivelata più difficoltosa di quanto non si immaginasse. Molti enti infatti non sono ancora pronti al subentro di altri soggetti o alla gestione diretta dei servizi di recupero e così il Governo ha rinviato più e più volte l’entrata in vigore della norma. Adesso la scadenza è fissata al 1 gennaio 2015 ma non si possono escludere nuovi rinvii dati i precedenti.
Un contesto che ha portato molti enti a non considerare prioritaria la questione.
Ciò malgrado non sono pochi nel Sannio i Comuni che hanno abbandonato Equitalia per passare con la società di riscossione caudina.
Su tutti il Comune capoluogo, Benevento, che da qualche anno ha affidato alla Gosaf la riscossione coattiva e le imposte di pubblicità e affissione. Servizi in continuità con quelli assegnati ai precedenti gestori, ma ci si augura che l’esito sia differente alla luce di quanto accaduto con «Digep» e «Tributi Italia».
Tra i Comuni che si avvalgono della Gosaf ci sono anche San Leucio del Sannio e Paolisi che sono coperti integralmente dalla società mentre per Durazzano si tratta di un affidamento parziale.
Nell’ultimo anno hanno aderito altri tre municipi sanniti: Sant’Agata de’ Goti, Arpaia, Pannarano. Non c’è stato dunque l’esodo di massa che la disposizione normativa lasciava immaginare ma un flusso costante di abbandoni per Equitalia.
Con il gestore sannita, che complessivamente vanta 49 contratti con enti locali, sono passati anche i comuni avellinesi di Monteforte Irpino e Parolise. Molto numerosa anche la pattuglia casertana con, per fare alcuni esempi, San Prisco, Carinaro, Casapulla, Dragoni. Non mancano enti della provincia di Salerno (Fisciano, Caggiano) e di altre regioni.
«Se i termini normativi fossero stati perentori – commentano dalla Gosaf – probabilmente avremmo avuto ancora più adesioni. Ma si tratta comunque di un numero considerevole».
LA GOSAF s.p.a. AL CENTRO DI UNA IMPORTANTE INCHIESTA GIUDIZIARIA
Da Sannio Informa del 21 ottobre 2014
E' durato più di un'ora l'interrogatorio di Vincenzo Piccoli, l'80enne proprietario della Gosaf spa, finito agli arresti domiciliari con l'accusa di peculato. Ieri l'imprenditore è stato ascoltato dal gip Palmieri, al Tribunale di Benevento e, difeso dai suoi legali D'Auria e Abbate, ha respinto tutte le accuse sostenendo di non essersi mai appropriato di somme di denaro in modo irregolare. Ora la parola passerà al Tribunale del Riesame di Napoli visto che i legali di Piccoli hanno chiesto la scarcerazione dai domiciliari per il loro assistito. Il provvedimento nei confronti del numero uno della società di riscossione che ha sede nel Sannio, è scattato lo scorso venerdì, eseguito dalle Fiamme Gialle di Caserta: Piccoli, residente a S.Agata de' Goti, è indagato per peculato: in precedenza i finanzieri avevano sequestrato preventivamente alla Gosaf, somme di denaro e beni per oltre un milione di euro, emessi dal locale Ufficio del giudice per le indagini preliminari.
Le indagini condotte dai finanzieri casertani sono proseguite considerato anche che la Gosaf effettua il servizio di riscossione per oltre 50 comuni italiani (molti di questi nel beneventano) tra Campania, Lazio, Molise, Basilicata e Calabria.
Una vicenda che entrò nel vivo già nello scorso luglio, quando le Fiamme Gialle eseguirono un sequestro preventivo di circa 800mila euro nei confronti della Gosaf e dei suoi amministratori accusati di essersi appropriati indebitamente di una consistente parte delle somme riscosse per conto di alcuni comuni della provincia di Caserta (Arienzo, Francolise, Pietravairano e San Marcellino), per i quali la società svolgeva il servizio di riscossione dei tributi locali relativi alla Tarsu ed alla Tia, non versandole, come previsto dalla normativa regionale di settore, alla Provincia.
Secondo gli inquirenti, le operazioni di riversamento all'Ente titolare delle somme incassate, erano utilizzate con conti correnti diversi da quelli serventi alla riscossione dei tributi citati.
In questo modo l'amministratore ed il procuratore societario, secondo l'accusa, avevano potuto utilizzare le somme in maniera impropria versandole successivamente su conti correnti svincolati da qualsiasi controllo dei Comuni. "Dai controlli è emerso che la società di riscossione, nella persona di Piccoli, in qualità di tesoriere del Comune di Paolisi (Benevento), aveva disposto, dal conto corrente comunale su cui aveva delega ad operare, l'emissione di assegni circolari e di bonifici, per complessivi 1.053.414,01 euro, a favore della stessa Gosaf, senza alcuna giustificazione o causale, utilizzando un mutuo concesso dalla Cassa Depositi e Prestiti nell'ambito del "decreto sblocca debiti" (dl 35/2013) - per un'anticipazione di liquidità per il pagamento di debiti verso terzi. Peraltro, sul relativo ordinativo di incasso, veniva impropriamente indicata la destinazione "libera" di tali fondi che, in realtà, hanno una natura vincolata e dovevano servire al Comune per pagare i debiti certi, liquidi ed esigibili maturati fino al 31 dicembre 2012. In tale maniera, è stato possibile sottrarli alle casse dell'Ente per essere indebitamente accreditati sul conto corrente della società di riscossione e destinati ad altre finalità.
Tra le varie operazioni rilevate sul conto corrente di tesoreria del comune sannita, l'emissione di assegni circolari, sempre a favore della Gosaf, per un importo complessivo pari a 207.200 euro, che, solo grazie all'immediato intervento dei finanzieri, venivano prontamente annullate mediante il sequestro dei titoli.
Tenuto conto che le condotte appropriative sono reiterate e sono state poste in essere da parte di Piccoli mediante la società di riscossione e che, attraverso quest'ultima, l'indagato continuava ad avere la disponibilità di ingenti somme di denaro per conto di vari enti pubblici, il gip di Benevento ne ha disposto l'arresto ed ha ordinato il contestuale sequestro preventivo di tutti i beni aziendali, mobili ed immobili, materiali ed immateriali organizzati per l'esercizio dell'impresa e delle quote societarie, nonché del profitto del reato di peculato ai danni del Comune di Paolisi pari ad 1.053.414,01 euro. Per non pregiudicare ulteriormente la prosecuzione dell'attività aziendale, è stato nominato un amministratore giudiziario".
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Il presunto "malaffare" della Gosaf s.p.a. gestita sorprendentemente da un ottantenne riguarda anche il Comune di San Giorgio del Sannio.
Recentissima la notizia concernenti le "cartelle pazze" emesse dalla società di riscossione inquisita, per cui i cittadini - a prescindere dalle responsabilità della Gosaf, difesa a priori dal sindaco Ricci - chiedono a gran voce l'intervento del Prefetto e che il Comune di San Giorgio venga a norma di legge SANZIONATO !
Evidente, infatti, nella vicenda de qua la corresponsabilità dell'Ufficio Tecnico del Comune di San Giorgio del Sannio nel non aver coadiuvato e supportato l'Ufficio Tributi dello stesso Comune.
Desta comunque grande stupore e perplessità la "difesa d'ufficio" della Gosaf s.p.a. da parte del sindaco Claudio Ricci che risponde alle inchieste della Magistratura e alle preoccupazioni della opposizione consiliare con un "comunicato stampa" di tale tenore.
Come faccia il sindaco di San Giorgio del Sannio a sostenere:
"Al momento per quanto è dato sapere la Gosaf è vittima e non protagonista di reati." -in tutta onestà - NON CI E' CONCESSO DI SAPERE !!!
Fatto sta che nella cittadina del Medio Calore la Gosaf s.p.a. è al centro di un'altra vergognosa vicenda: a tantissimi cittadini sarebbero state recapitate cartelle esattoriali, a dir poco, "pazze".
Da Ottopagine di oggi 05 dicembre 2014
“Cartelle pazze”, in fila per ore
In coda per pagare le bollette della Gosaf presso la casa municipale
Articolo di Nicola Castaldo
In coda dalle prime ore del mattino per pagare le “bollette pazze” della Gosaf: è quello che succede al comune di San Giorgio del Sannio dove ieri una lunga fila di cittadini si è incanalata davanti alla porta dell’ufficio tributi per avere chiarimenti sulle cartelle esattoriali della tarsu, la tassa sui rifiuti, che sta facendo penare molti contribuenti di San Giorgio del Sannio.
La vicenda è nota: case, garage e capannoni registrati al catasto ma su cui, fino ad ora, la tassa sull’immondizia era stata pagata in base ad una semplice autocertificazione.
Poi da novembre 2014 si è scoperto, improvvisamente che c’era una discrepanza fra la superfice imponibile e le somme pagate (proprio, n.d.r.) per la tassa sui rifiuti.
Da qui la serie di accertamenti e cartelle esattoriali esorbitanti che si stanno abbattendo, in questi giorni, su molti cittadini di San Giorgio del Sannio.
Nonostante la disponibilità, espressa durante il consiglio comunale dallo stesso assessore alle finanze e ai tributi, Felice Barricella a «trovare una soluzione in accordo coi contribuenti», il caso sembra tutt’altro che risolto:
«Le più colpite sono le zone agricole situate fuori dal centro cittadino, come Cesine» – spiega un contribuente esasperato dalla situazione -«Per anni tanti garage, adibiti a depositi agricoli, come quelli di cui sono proprietario, non hanno mai pagato la tassa sull’immondizia basandosi su un’autocertificazione che non sapevamo neanche di dover presentare e, spesso, non abbiamo prodotto.
Ora improvvisamente ci vengono chiesti gli arretrati dal 2009 . A me è arrivata un conto di 1.400 euro, al mio vicino addirittura di 1.600 euro e ad un altro 1.000 euro».
Soprattutto nelle campagne, spiega l’uomo, per anni si sono costruiti e accatastati garage «per usarli come depositi agricoli ed ora ci si ritrova con queste “cartelle pazze” della Gosaf».
La Gosaf è la società esterna a cui è stato affidato il compito di riscuotere i tributi, società da tempo al centro di un’inchiesta giudiziaria della procura di Benevento.
«Ho accatastato i garage nel 2009»- spiega l’uomo «e nessuno mi ha detto nulla per sei anni e poi, all’improvviso, mi arriva questa stangata.
Io voglio pagare il giusto ma la situazione doveva essere gestita meglio.
Si sarebbe potuto risolvere la vicenda usando del personale interno al Comune, che è certamente disponibile, e soprattutto mediante un coordinamento fra ufficio tecnico ed ufficio tributi che in realtà non c’è stato affatto pur essendo presente, come so per certo, la disponibilità di molti impiegati comunali in tal senso».
Insomma secondo l’uomo il problema è tutto politico e la gestione poco oculata della faccenda sembra «un modo per far cassa nel momento peggiore per i cittadini che dovranno pagare anche la raccomandata di cinque euro oltre alla mega stangata».
(Un modo per fare cassa come al solito, oppure una manovra di rientro da "eventuali ammanchi"...in danno della comunità? Ieri l'altro la stampa locale titolava:"Opere pubbliche sospese per mancanza di risorse " !!! n.d.r.)
(Un modo per fare cassa come al solito, oppure una manovra di rientro da "eventuali ammanchi"...in danno della comunità? Ieri l'altro la stampa locale titolava:"Opere pubbliche sospese per mancanza di risorse " !!! n.d.r.)
Un errore che non può rimanere senza sanzioni, secondo l’opinione di questo cittadino che aggiunge:« dovrebbe intervenire il Prefetto per sanzionare il Comune che in questa vicenda, è evidente, ha sbagliato grossolanamente». -
Il Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia chiede l'immediato intervento del Prefetto al quale rivolge istanza affinchè l'Ente sangiorgese sia sanzionato a norma di legge !
Arrestato per peculato l'amministratore della Gosaf s.p.a.
Scandalo Gosaf
Gosaf deve al comune di Anagni ben 1 milione e mezzo di Euro. Casse comunali a rischio di stabilità
Scalea, l'accordo con Gosaf un salto nel buio
Scandalo Gosaf
Gosaf deve al comune di Anagni ben 1 milione e mezzo di Euro. Casse comunali a rischio di stabilità
Scalea, l'accordo con Gosaf un salto nel buio
Infine, una domanda: perchè il Comune di San Giorgio del Sannio non rescinde il contratto con la Gosaf s.p.a. ?
La coordinatrice del comitato civico
Rosanna Carpentieri
Dunque: riepilogo.
RispondiEliminaUna società di riscossione (Gosaf s.p.a.) sotto inchiesta giudiziaria per peculato e il recente boom di "cartelle pazze" di Tarsu e Tia. Ciliegina sulla torta: un sindaco inspiegabilmente non dalla parte dei cittadini (meri sudditi da tartassare), ma dalla parte della società di riscossione inquisita. Come mai ?
Come mai ?
Semplicissimo: anche a San Giorgio del Sannio "piace" il "sistema Liguria".
Vogliamo delineare -per chi non lo conoscesse - le peculiarità di questo sistema ?
I re ci hanno ubriacato di fumo!
RispondiEliminaPace tra noi, guerra ai tiranni!
Applichiamo lo sciopero alle armate,
Cannone puntato in aria e rompiamo i ranghi!
Se si ostinano, questi cannibali
A far di noi degli eroi
Sapranno presto che le nostre pallottole
Sono per i nostri generali!
traduzione letterale de l' Internazionale Comunista
http://youtu.be/lhBsvqFniS4