martedì 30 dicembre 2014

Tasse, Comune sposta la sede legale a 860 metri di altezza per non pagare l’Imu agricola. E San Giorgio La Montagna...che fa? Niente, of course!

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Se un Comune come Fivizzano, 8.100 abitanti sparsi in 94 piccole frazioni disseminate sulle Alpi Apuane lunigianesi in provincia di Massa Carrara, deve allo Stato 116 mila euro di Imu agricola, può capitare che il primo cittadino senta il dovere di correre ai ripari con un rimedio d'emergenza: spostare la sede legale del Comune qualche centinaia di metro più in alto per ottenere l'esenzione della tassa.
L'atto politico è già pronto, appena approvato dal consiglio comunale di Fivizzano, composto da 12 persone in tutto compresa la Lega Nord anche oggi all'opposizione, e dà mandato al sindaco Pd Paolo Grassi di spostare la sede legale a Sassalbo, frazione montana del medesimo comune, a 860 metri d'altitudine: quella che serve per superare il limite imposto dal Governo, 600 metri d'altezza, sotto i quali tutti i comuni devono pagare necessariamente l'Imu per i terreni agricoli.
Fivizzano, in effetti, è adagiata su un pendio che sta a circa 326 metri d'altezza, ma amministra, in realtà, frazioni che si innalzano anche a 1.000 e 1.500 metri. Un comune montano a tutti gli effetti, dunque, che vive di agricoltura, pastorizia e turismo eno-gastronomico, già noto per aver dato i natali a diversi uomini politici, primo fra tutti all'ex coordinatore Pdl, Sandro Bondi, che ne fu sindaco comunista per dal 1990 al 1992, e per essere stato duramente colpito dal terremoto del giugno 2013. "Per un comune come il nostro - ha detto il sindaco Paolo Grassi - 116 mila euro sono un furto, un prelievo forzoso che non possiamo permetterci".
Nei mesi passati, Grassi aveva provato a chiedere solidarietà al premier Matteo Renzi, scrivendogli una lettera "indirizzata al suo buon senso" e sperando nel feeling tra uomini dello stesso partito, senza però ottenere risposta e così ha pensato di fare da solo, proponendo il cambio della sede legale del comune. All'inizio una provocazione, oggi realtà. Il consiglio comunale ha approvato l'idea ed è partito l'iter per la modifica dello statuto, che porterà alla conclusione dell'atto entro i primi sei mesi del 2015. "Mai più pagare 116 mila euro di una tassa ingiusta e iniqua - ha commentato il primo cittadino - ; è l'ultimo anno, spero, che dovrò alzare le tasse per i miei compaesani".

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