Leggetevi il Manifesto del sindaco sovrano, avrete chiarissima l'inadeguatezza del nostro sindaco nell'amministrare il contingente e la sua sbalorditiva , godereccia e pericolosa miopia...Svegliatevi! Sarebbe ora concittadini ! E scrivete , e interloquite anche col vostro "tribuno della plebe" Mario Pepe, fatevi sentire, diteglielo che non abbiamo bisogno di lui che ormai è poco più di un pezzo di antiquariato ma, soprattutto, il responsabile maggiore dell'attuale degrado !
Dopo avere sostenuto la giunta Ricci, come quella Nardone, dopo essere stato per mezzo secolo il burattinaio della vita politico-amministrativa sangiorgese, ora invoca a suon di manifesti la via giudiziaria ostentando a destra e manca l'autorevolezza della magistratura beneventana.
Ma quante denunce ha sinora avuto il coraggio di presentare e sporgere ?
Allora, chi deve prendere l'iniziativa?
Diffidate da chi oltre al bla bla bla supponente non offre l'umiltà e la coerenza dell'esempio.
Emancipatevi.
SINDACO SOVRANO e LIBERAZIONE
L’Italia ha circa 8.100 Comuni, vera ricchezza di un Paese in cui le diversità sono patrimonio: un esercito di Sindaci a difesa della Casa Comune, l’ultimo baluardo delle istituzioni sul territorio, il primo riferimento per una liberazione-obiezione di coscienza.
Diventa urgente così che la figura del Sindaco debba essere intesa come quella di un Sindaco Sovrano.
MANIFESTO DEL SINDACO SOVRANO
1) Il Sindaco Sovrano opera per il Bene Comune, per il proprio territorio e per la propria cittadinanza, avendo come dovere istituzionale e civile quello di tutelare la dignità ed il benessere delle persone e delle famiglie residenti
2) Il Sindaco Sovrano assume, fermo restando la Costituzione Italiana e la Carta dei Diritti dell’Uomo, come riferimento ideale, etico e morale i seguenti punti insopprimibili: la Sacralità della Vita; la Centralità dell’Uomo; la Supremazia del Diritto naturale su Economia e Finanza; la Moneta come mera Misura del Valore
3) Il Sindaco Sovrano lavora, secondo legge e secondo coscienza, nel rispetto del punto 1, anche quando una legge nazionale o sovranazionale ne contrasti il contenuto e non dovesse permettere la salvaguardia del Bene Comune
4) In tutti i casi in cui si accerti che la dignità della persona e della famiglia venisse messa in discussione, il Sindaco Sovrano interviene per il ripristino di tale dignità e per l’applicazione di interventi di solidarietà adeguati, con tutti i mezzi e le azioni necessarie
5) In tutti i casi in cui si accerti che la sicurezza del proprio territorio (condizione di dissesto geologico, finanziario, ambientale, …) venisse messa in pericolo, il Sindaco Sovrano interviene in tutte le sedi opportune, ma innanzitutto con le leve a disposizione della Casa Comunale, per liberare, ovvero per reperire, le risorse sufficienti al ripristino della sicurezza necessaria
6) Il Sindaco Sovrano lavora per un progetto territoriale in cui cittadini, imprese, enti e casa comunale diventino a tutti gli effetti gli attori primi ed i referenti primi ed ultimi di un sistema virtuoso di produzione-consumo-sviluppo del territorio, che si vincoli a far rimanere nel proprio Comune, e nei Comuni con i quali si sia stabilito una cooperazione siffatta, la ricchezza ed il valore del proprio lavoro. A tal fine adotterà le soluzioni monetarie ed economiche a sostegno di tale progetto e prospettiva
7) Il Sindaco Sovrano adotta un sistema monetario-finanziario che istituisca associazione con i protagonisti territoriali (vedi punto 6) perché la Casa Comune diventi motore moltiplicativo di ricchezza, sviluppo, sostenibilità, solidarietà per il Bene Comune del proprio Territorio
8) Il Sindaco Sovrano adotta, in tutti i casi necessari alla tutela ed al rispetto dei punti precedenti, la disobbedienza, ovvero la Politica come Obiezione di Coscienza quale modello culturale, etico, politico di riferimento
9) Il Sindaco Sovrano, consapevole dei diritti e dei doveri inerenti alla sua carica di Sindaco, onora il proprio mandato per il compimento dei punti sopra esposti e dei punti di programma per i quali i cittadini gli hanno riconosciuto merito di governo; per il raggiungimento di entrambi è pronto ad esercitare Obiezione di Coscienza in tutti i casi in cui si rendesse necessario
10) Il Sindaco Sovrano opera al servizio della cittadinanza intera, e di ogni singolo cittadino, aldilà del voto espresso, dell’appartenenza politica, dell’ideologia, dell’estrazione sociale, della razza, della religione, nella consapevolezza che ogni cittadino, come sopra, ha il preciso dovere di lavorare ed operare per il Bene Comune e per il proprio Territorio, in sintonia con il proprio bene ed interesse
Per il Comitato Italiano Popolo Sovrano
Luigi De Giacomo e Rosanna Carpentieri
Il prefabbricato di San Giorgio del Sannio, all’incrocio tra via Alcide De Gasperi e via Cardilli, non è più utilizzato come ufficio postale dal luglio del 1997 ma da allora è stato abbandonato in evidente stato di degrado. Nel 2002 l’ARPAC effettuò i primi esami su due soli campioni, uno del pavimento antiscivolo e l’altro su una parete di truciolato, verificando che non vi erano fibre di amianto.
A luglio del 2004 la stessa ARPAC ha ripetuto gli esami accertando la presenza del pericoloso materiale sicuramente nelle lastre prefabbricate della pensilina. Con la relazione del 2 settembre del 2004, i tecnici che avevano effettuato i prelievi chiarivano che quei pannelli di cemento-amianto, durante il sopralluogo del 4 luglio 2002, erano stati scambiati per “materiali plastici o simili” e poi precisavano che neppure nel 2004 avevano potuto eseguire analisi complete perché alcune parti del prefabbricato erano inacessibili e Poste Italiane non gli aveva fornito, benchè richiesti, i “capitolati riguardanti i materiali utilizzati per la costruzione dell’edificio”.
Il 20 ottobre del 2004, cioè il mese dopo l’accertamento dell’ARPAC sulla presenza di amianto in quel prefabbricato, il Comune di San Giorgio acquista la struttura per abbatterla e realizzare al suo posto un giardino pubblico. Perché l’amministrazione aveva bisogno proprio di quel pezzo di terra per fare un giardino in una zona che presenta molti altri spazi liberi? Perché i tecnici e gli amministratori non pretesero da Poste Italiane l’abbattimento della struttura contenente amianto, nel rispetto delle norme a tutela della salute pubblica, prima di acquistare il suolo? Il Comune non l’ha mai chiarito e lo scorso 21 settembre, cioè dopo sette anni dall’acquisto della struttura, ne ha ordinato l’abbattimento senza alcun piano di protezione perché, incredibilmente, ha sostenuto di NON SAPERE che vi erano parti di cemento-amianto.
L’ARPAC, invece, a seguito delle proteste del “Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia” ha accertato in data 13 ottobre 2011 che su diversi materiali ritrovati nel cantiere, vi erano certamente fibre di amianto crisotilo, proprio quelle che disperse nell’aria ed inalate, creano l’asbestosi, il mesotelioma pleurico-peritoneale, il cancro polmonare e i tumori del tratto gastro-intestinale e della laringe.
A seguito di quell’accertamento furono sospesi i lavori di abbattimento della struttura che è stata lasciata al vento e alle intemperie per tutto l’inverno. Ieri, improvvisamente, senza piano di protezione e senza avvertire in alcun modo la popolazione, i lavori di abbattimento sono ripresi e una nuvola di polvere si è abbattuta sui passanti ignari. Adesso le autorità competenti devono immediatamente adottare tutte le iniziative necessarie per limitare i danni alla salute dei cittadini e per accertare chi sono i responsabili di questo ennesimo e gravissimo episodio di malaffare.
Il presidente di AltraBenevento Contro il Malaffare – Gabriele Corona