mercoledì 18 giugno 2014

Emancipazione dei cittadini sangiorgesi e Sindaco Sovrano

Leggetevi il Manifesto del sindaco sovrano, avrete chiarissima l'inadeguatezza del nostro sindaco nell'amministrare il contingente e la sua sbalorditiva , godereccia e pericolosa miopia...Svegliatevi! Sarebbe ora concittadini ! E scrivete , e interloquite anche col vostro "tribuno della plebe" Mario Pepe, fatevi sentire, diteglielo che non abbiamo bisogno di lui che ormai è poco più di un pezzo di antiquariato ma, soprattutto, il responsabile maggiore dell'attuale degrado !
Dopo avere sostenuto la giunta Ricci, come quella Nardone, dopo essere stato per mezzo secolo il burattinaio della vita politico-amministrativa sangiorgese, ora invoca a suon di manifesti  la via giudiziaria ostentando a destra e manca l'autorevolezza della magistratura beneventana.
Ma quante denunce ha sinora avuto il coraggio di presentare e sporgere ?
Allora, chi deve prendere l'iniziativa?
Diffidate da chi oltre al bla bla bla supponente non offre l'umiltà e la coerenza dell'esempio.
Emancipatevi.


SINDACO SOVRANO e LIBERAZIONE 

L’Italia ha circa 8.100 Comuni, vera ricchezza di un Paese in cui le diversità sono patrimonio: un esercito di Sindaci a difesa della Casa Comune, l’ultimo baluardo delle istituzioni sul territorio, il primo riferimento per una liberazione-obiezione di coscienza.
Diventa urgente così che la figura del Sindaco debba essere intesa come quella di un Sindaco Sovrano.

MANIFESTO DEL SINDACO SOVRANO

1) Il Sindaco Sovrano opera per il Bene Comune, per il proprio territorio e per la propria cittadinanza, avendo come dovere istituzionale e civile quello di tutelare la dignità ed il benessere delle persone e delle famiglie residenti
2) Il Sindaco Sovrano assume, fermo restando la Costituzione Italiana e la Carta dei Diritti dell’Uomo, come riferimento ideale, etico e morale i seguenti punti insopprimibili: la Sacralità della Vita; la Centralità dell’Uomo; la Supremazia del Diritto naturale su Economia e Finanza; la Moneta come mera Misura del Valore
3) Il Sindaco Sovrano lavora, secondo legge e secondo coscienza, nel rispetto del punto 1, anche quando una legge nazionale o sovranazionale ne contrasti il contenuto e non dovesse permettere la salvaguardia del Bene Comune
4) In tutti i casi in cui si accerti che la dignità della persona e della famiglia venisse messa in discussione, il Sindaco Sovrano interviene per il ripristino di tale dignità e per l’applicazione di interventi di solidarietà adeguati, con tutti i mezzi e le azioni necessarie
5) In tutti i casi in cui si accerti che la sicurezza del proprio territorio (condizione di dissesto geologico, finanziario, ambientale, …) venisse messa in pericolo, il Sindaco Sovrano interviene in tutte le sedi opportune, ma innanzitutto con le leve a disposizione della Casa Comunale, per liberare, ovvero per reperire, le risorse sufficienti al ripristino della sicurezza necessaria
6) Il Sindaco Sovrano lavora per un progetto territoriale in cui cittadini, imprese, enti e casa comunale diventino a tutti gli effetti gli attori primi ed i referenti primi ed ultimi di un sistema virtuoso di produzione-consumo-sviluppo del territorio, che si vincoli a far rimanere nel proprio Comune, e nei Comuni con i quali si sia stabilito una cooperazione siffatta, la ricchezza ed il valore del proprio lavoro. A tal fine adotterà le soluzioni monetarie ed economiche a sostegno di tale progetto e prospettiva
7) Il Sindaco Sovrano adotta un sistema monetario-finanziario che istituisca associazione con i protagonisti territoriali (vedi punto 6) perché la Casa Comune diventi motore moltiplicativo di ricchezza, sviluppo, sostenibilità, solidarietà per il Bene Comune del proprio Territorio
8) Il Sindaco Sovrano adotta, in tutti i casi necessari alla tutela ed al rispetto dei punti precedenti, la disobbedienza, ovvero la Politica come Obiezione di Coscienza quale modello culturale, etico, politico di riferimento
9) Il Sindaco Sovrano, consapevole dei diritti e dei doveri inerenti alla sua carica di Sindaco, onora il proprio mandato per il compimento dei punti sopra esposti e dei punti di programma per i quali i cittadini gli hanno riconosciuto merito di governo; per il raggiungimento di entrambi è pronto ad esercitare Obiezione di Coscienza in tutti i casi in cui si rendesse necessario
10) Il Sindaco Sovrano opera al servizio della cittadinanza intera, e di ogni singolo cittadino, aldilà del voto espresso, dell’appartenenza politica, dell’ideologia, dell’estrazione sociale, della razza, della religione, nella consapevolezza che ogni cittadino, come sopra, ha il preciso dovere di lavorare ed operare per il Bene Comune e per il proprio Territorio, in sintonia con il proprio bene ed interesse


Per il Comitato Italiano Popolo Sovrano

Luigi De Giacomo e Rosanna Carpentieri

giovedì 29 maggio 2014

I parvenu della cultura giuridico-economica:perchè si sono "svegliati" solo dopo il 2010, quando i cittadini comuni ormai avevano capito da soli, e nel frattempo hanno ampiamente collaborato con quel sistema ?


Ho avuto la fortuna o forse la sfortuna, occupandomi da 15 anni di diritti umani, di avere a che fare con le istituzioni, i centri studio, le organizzazioni e le università, italiane e straniere, che lavorano su temi giuridici ed economici sin dai 24 anni.
Io sono una che, come si suol dire, ha combattuto il sistema "dal suo interno".
Sono ormai circa 6 anni che seguo le realtà no euro ed inizialmente ero entusiasta del fatto che comuni cittadini, con professionalità che nulla hanno a che fare con le materie giuridico-economiche, si applicassero nello studio e diffondessero dal basso questo sapere.
Dopo 6 anni, però, il risultato è il seguente: nessuna di queste realtà ha prodotto una risposta OPERATIVA ad una crisi drammatica che richiede di attivarsi concretamente con urgenza. 
Questi cittadini, che mai avevano fatto uno studio o una pubblicazione, né mai avevano parlato con professori universitari o politici, né tantomeno partecipato o relazionato ad un convegno, si sono narcisisticamente lasciati ammaliare dall'illusione che il semplice studiare e divulgare sia atto rivoluzionario, in una situazione di drammatica assenza di democrazia e conseguente rapida distruzione della nostra economia, come quella che viviamo.
E da anni si limitano a fare solo questo, con l'aggravante che adesso pendono dalle labbra, di potenti professori universitari che per 20 anni hanno partecipato ricevendone in cambio laute ricompense ed onori della nostra distruzione ed ora sono stati chiaramente inviati per mettersi a capo di questo dissenso e lasciarlo languire nell'inattività dei blablabla e di pubblicazioni che …vi pare che si aspettava gente che manco ha una laurea o esperienza professionale per dire certe cose? 
C'era già chi lo faceva dall'interno, ma veniva boicottato, ora ci volete provare voi? :-D
Per fare qualche nome, senza timore, perché mi dovrebbero spiegare come mai, dall'alto delle loro sopraffine conoscenze tecniche specialistiche si siano "svegliati" solo dopo il 2010, quando i cittadini comuni ormai avevano capito da soli, e nel frattempo abbiano ampiamente collaborato con quel sistema. 
E perché si limitino a vendere libri ed a farsi pagare per intervenire ai convegni, invece di lottare, come i doveri civici richiederebbero: Maria Rinaldi, Barra Caracciolo, Borghi, ma anche il simpatico Galloni ed il giovane Holden, Diego Fusaro, così coraggioso a parole, ma del tutto passivo nei fatti. Anzi quando parli loro della denuncia Libra, ve lo dico con chiarezza, sfuggono impauriti, forse perché mandati a posta per evitare proprio questo unico strumento davvero efficace, su cui già Barnard e 5 Stelle hanno cercato di depistare i cittadini, tramite la promozione della denuncia di Paola Musu, che sembra, ad un occhio un po' più tecnico, fatta a posta per essere archiviata (con tutti quegli allegati legislativi INUTILI, come se i giudici non disponessero dei Trattati e delle norme richiamate, è solo uno dei mille esempi del perché sorge tale legittimo sospetto, ma per chiunque voglia ulteriori dettagli, basta chiedere).
Voglio ricordare a questi prof ed ai loro seguaci, parvenu del sapere tecnico, che sapere e diffondere la conoscenza NON LI ESIME DAI DOVERI DI TUTTI I CITTADINI, come quello, sanzionato dal codice penale, di denunciare i delitti di cui fanno un gran parlare (art. 364 cp). 
Facile lanciare accuse a parole e poi mandare "alla guerra" gli altri, il Popolo "ignorante", come dicono … ma vi rendete conto di quanto siete codardi ed irresponsabili?
La risposta INGENUA, spero, dei loro ammiratori è che, magari, questi prof e ricchi consulenti pubblici combattevano il sistema "dall'interno".
Bene, dato che ho esperienza sulla mia pelle di cosa significhi davvero combattere dall'interno, vi rivelo che, mentre i suddetti ricoprivano  ricche e prestigiose cariche, c'erano persone che davvero combattevano e che per questo non hanno mai avuto i loro oggettivi successi, anzi vengono "perseguitati" nel loro lavoro. Ricercatori o assistenti che non diventeranno mai Professori, consulenti che vengono fatti fuori dopo qualche mese, persone ostracizzate per sempre dai posti di rilievo.
Io, per combattere il sistema dall'interno nel mio piccolo, ho cambiato lavoro circa ogni uno-due anni: il tempo per entrare, imparare il lavoro, capire le magagne, combatterle e, o essere sbattuto fuori con pretesti, o andartene tu, perché se resti dopo che hai capito come vanno le cose ed aver tentato inutilmente di cambiarle, sei COMPLICE.
La cosa non è stata facile, ha richiesto d'ingoiare ingiustizie, umiliazioni, la fatica di rimettersi a cercare lavoro, di lasciarne uno senza averne un altro, ma se stai lì per cambiare una goccia mentre l'oceano sta letteralmente annientando i diritti fondamentali, non venirmela a raccontare, stai solo pensando a salvarti il posto di lavoro.
Dopo 6 anni, cari colleghi di studio MMT, cari anti-euro, siete caduti nel cul de sac in cui volevano mettervi, non siete riusciti ad organizzare una realtà unitaria anti-euro, col risultato che chi ha queste conoscenze oggi o non vota, o vota partiti creati ad hoc dal sistema per ingabbiare il dissenso anti-europeista. 
Allora ditemi a cosa serve tutta questa conoscenza? Forse a sentirvi più fighi? Dato che magari nel vostro lavoro non ci siete riusciti?
Ma la cosa più grave che dovrà pesarvi per sempre sulla coscienza è che non vi siete uniti a quel Popolo che dite di voler salvare, anzi con la spocchia tipica dei peggiori finti intellettuali, avete motivato la cosa dicendo che è un "popolo ignorante". E neanche vi viene in mente che la funzione dell'intellettuale è proprio di stare accanto al Popolo, quando finalmente si ribella, affinché quella ribellione abbia un esito positivo, non manipolato e quanto più efficace possibile. Quel Popolo, ve lo dico perché io invece mi sono schierata con loro, non aspetta altro che dei tecnici ed intellettuali in buona fede, che spieghino la verità e che li aiutino. Magari all'inizio c'è un po' di resistenza, ma una volta che ti sei messo umilmente, come cittadino, prima come che come "colui che sa più degli altri", a combattere accanto a loro, sei uno di loro e sei riconosciuto per le tue competenze. Certo se pensavate che vi preparassero una cattedrina da cui fare i professorini,  e v'invitassero con tutti gli onori a dirigere la protesta, non avete capito che molto spesso le persone che non hanno studiato sono più intelligenti dei boriosi intellettuali. La chiave della conoscenza è l'umiltà, quindi chi pensa di sapere molto spesso è proprio colui che non sa.
Ma avete fatto anche di peggio, quando la vera denuncia  è nata: non solo non l'avete appoggiata, ma non l'avete fatto neanche quando con tale denuncia i cittadini sono riusciti ad aprire le indagini preliminari, cosa che nessuna denuncia, promossa da questo o quel personaggio famoso è mai riuscita a fare.
Molti non sapendo più come motivare questa colpevole omissione, hanno preso ad accusarmi di essere "antipatica". Specifico che ad ognuno di voi ho chiesto con tutta la gentilezza possibile di partecipare, ma che ad essere presa in giro non ci sto e certo non mi sto alle vostre false motivazioni e molto poco furbe fughe e sparizioni. La mia presunta "antipatia" è stata solo successiva e consequenziale alla vostra EVIDENTE MALA FEDE e convinzione di prendermi per i fondelli.
Ora con quello che ha tutta l'aria di essere un colpo di mano stanno cercando di chiudere le indagini, è la vostra ultima possibilità per attivarvi e SUBITO.
Sappiate che i vostri convegnucci, le vostre pubblicazioncine, fatevelo dire da chi queste cose le ha sempre fatte, sono solo il minimissimo indispensabile, nulla di veramente pericoloso per il potere, solo la base teorica da cui far partire l'azione. Mentre voi vi frusciate ai tavoli dei convegni, il sistema agisce indisturbato. Magari serviranno a gonfiare il vostro narcisismo, ma finchè non esiste una formazione politica o popolare unitaria che possa rappresentare concretamente quelle istanze e finché nessuno denuncia i crimini che voi "denunciate" solo a parole, al potere gli fate meno che il solletico. Anzi li fate proprio ridere.
E a questo punto siete altamente sospettabili di essere scesi a patti col sistema, per avere il vostro piccolo momento di notorietà. Infatti chi contro il sistema ha sempre combattuto sostiene la denuncia, o quantomeno ne diffonde la conoscenza (v. comedonchisciotte, vedi Gianni Lannes, ).
QUESTA DENUNCIA E' LA CARTINA AL TORNASOLE DEI FINTI ANTI-EURO e di chi invece tenta di fare coraggiosamente sul serio. Che sono pochi, singoli e perseguitati.
Se siete curiosi di cosa si potrebbe fare, pur  proseguendo liberamente le vostre culturali attività, contattatemi pure, ma mi viene davvero da ridere ormai a dirlo per l'ennesima volta.
Se ognuno di voi cura il proprio orticello e si fa la sua associazioncina, fate il loro gioco. Va bene il pluralismo, è un fattore positivo, ma solo se ci riprendiamo la democrazia.
Prima quindi occorre unirsi al fine di fermare chi ci sta distruggendo e ripristinare i diritti costituzionali: non si combatte una dittatura con i blablabla ed i convegni, per quanto giusti. 
Questo procedimento giudiziale, questa strategia di appoggio alla protesta popolare, che mira a fornire gli strumenti della Legge e della Comunicazione ai cittadini che si ribellano, potrebbe essere l'unica chance per farlo davvero.
In particolare serve da ora e nei prossimi mesi, fino all'udienza in cui il GIP deciderà se archiviare o far proseguire le indagini che i cittadini contrastino la manipolazione dei grandi media, con una informazione dal basso: servono avvocati e giornalisti, ma anche grafici e video-maker e cittadini che con costanza perseguano sul web e col volantinaggio tale obiettivo, affinché la magistratura senta che i cittadini controllano il suo operato. 
Se non ci riusciremo, non sarà certo una sconfitta nostra, ma di chi ci ha lasciato soli, nonostante i ripetuti appelli.
Con speranza di sbagliarmi e di scoprire la vostra buona fede.

Si legga anche: 

Se l'onestà è vostra, come mai adesso ignorate la sentenza della Corte Costituzionale ?

venerdì 16 maggio 2014

Chi indovina il premio con cui il nostro comitato fregerà il sindaco Ricci e la sua squadra di "amministratori" ?

COMITATO CITTADINI PER LA TRASPARENZA E LA DEMOCRAZIA

Al Sindaco di San Giorgio del Sannio
sign. Claudio RICCI


Lo scrivente Comitato civico Per la Trasparenza e la Democrazia ha già espresso (e lo fa quotidianamente) le proprie critiche e lusinghiere valutazioni sull'operato della nostra amministrazione Ricci.
Il Sindaco legga in proposito:

A SAN GIORGIO DEL SANNIO (nè fontane leggere, nè vespasiani) ma GIARDINI ALL’AMIANTO.RESPIRATE A PIENI POLMONI BAMBINI ED ANZIANI !

                                   



Il Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia di San Giorgio del Sannio lamenta la mancanza di bagni pubblici e fontane d’acqua potabile



Maggiori informazioni http://altravocedelsannio.webnode.it/news/il-comitato-cittadini-per-la-trasparenza-e-la-democrazia-di-san-giorgio-del-sannio-lamenta-la-mancanza-di-bagni-pubblici-e-fontane-dacqua-potabile/


San Giorgio del Sannio è questo ma anche altro, sussumibile nei concetti equivalenti di degrado e di illegalità: inottemperanza agli obblighi di legge sulle percentuali minime di raccolta differenziata (alias, fallimento della raccolta differenziata), edifici pubblici che nascono già obsoleti dal punto di vista e progettuale e energetico !!!!(vedi sede dell'A.s.l.), discariche di rifiuti a cielo aperto, appetiti famelici e devastanti nella zona ASI di San Giovanni, scuole fatiscenti prive di adeguati e sicuri piani di evacuazione, attentati al paesaggio come la squallida mattanza dei tigli storici di Viale Spinelli e Via dei Sanniti, etc. etc.etc.etc.

D'altronde, ecco come il Sindaco espleta (si fa per dire) il suo ruolo di guida della comunità sangiorgese ridotta ad uno stato comatoso-vegetativo...



Altri Comuni limitrofi se non sono all'avanguardia, di certo vivono il millennio in corso, con ben altra lungimiranza e, soprattutto, attenzione all'ecologia e ai servizi dei cittadini.

Calvi tra qualche giorno (17 maggio)  inaugurerà il distributore pubblico di latte fresco, ed ha già una bellissima fontana di acqua pubblica (oltre agli indispensabili bagni chimici, che il villaggio di San Giorgio omette di installare persino nella sua annuale e kitsch sagra della salsiccia, del kebab e dei bagordi!)

I cittadini del feudo sangiorgese asservito agli interessi speculativi della grande distribuzione del mercante Barletta quanto dovranno aspettare per avere distributori e punti di ristoro pubblici per i viandanti e i residenti ?
O un parco con tutte le attrezzature minime essenziali per picnic all'aperto e per fruire la natura, se la logica del profitto porta a selvagge edificazioni contra legem in zone destinate a parcheggio o verde pubblico dallo stesso Piano Regolatore ?
O il depuratore a Cesine finanziato con i fondi della Comunità Europea, avviato circa tre anni fa e poi abbandonato ? Perchè? Che fine hanno fatto quei soldi pubblici?
E che sorte hanno avuto i soldi per la bonifica dell'ex area a discarica a San Giovanni in cui sono in atto scarichi e scavi anomali ?

Gli attivisti del Comitato civico, tutto ciò premesso e considerato, 
hanno deciso di premiare
il Sindaco Claudio Ricci e la sua squadra di amministratori per l'inconcepibile degrado e arretratezza culturale e morale di cui sono "capaci" e con cui tengono in ostaggio la cittadina sangiorgese.

Lo faranno con svariate iniziative in fieri, ma prima fra tutte il conferimento di un pregiato monile al sindaco e agli assessori, che è un atto minimo e dovuto se in questo 
  paesotto dai mille disservizi, roccaforte del PD, terra di conquista di palazzinari e della criptomafia a livello politico-amministrativo, altro non è per la cittadinanza che un villaggio da terzo mondo.

UN ANELLO AL NASO !!!


Certi di farvi cosa gradita, avvertiamo che seguiranno circostanziate denunce alla magistratura ordinaria e alla Corte dei Conti.

La coordinatrice del Comitato
Rosanna Carpentieri

mercoledì 14 maggio 2014

Fallimento della raccolta differenziata e violazioni di legge. A San Giorgio (BN) mancano iniziative persino per ridurre la frazione organica ! Lettera aperta all'assessore Saccavino.

LETTERA APERTA ALL'ASSESSORE ALLA IGIENE URBANA, SACCAVINO
Comune francese  regala galline agli abitanti per
ridurre l'organico.A San Giorgio, il Comune omette di rispondere ai cittadini che non conferendo la frazione organica hanno chiesto a norma di legge un'equa riduzione della tariffa.
L'assessore Saccavino stavolta risponderà ?

Una nuova forma di gestione del rifiuto organico che può essere adottata ovunque , a Parigi sono in voga pollai da balcone: le galline ovaiole, al posto delle compostiere

Barsac è un paesino di 2.100 abitanti della Gironda e il suo sindaco ha avuto un’idea geniale per la riduzione dei rifiuti organici. Invece di dotare i suoi cittadini di compostiera, il sindaco, Philippe Meynard, ha donato una coppia di galline a circa 150 famiglie. Questa scelta nasce da un calcolo sulla riduzione dei rifiuti organici: in un anno ogni coppia di volatili utilizza circa 300 kg di rifiuti alimentari domestici (pane secco, scarti di frutta e verdura, etc…), produce 400 uova e 20 kg di pollina, ottimo concime per gli orti familiari.
Le famiglie che hanno ricevuto in dono  la coppia di galline si sono impegnate a tenerle per due anni, a curarle e a non introdurre galli nel loro pollaio. In cambio hanno ricevuto il permesso per vendere le uova in eccedenza al mercato locale creando una sorta di filiera informale cortissima.
L’idea è stata già copiata da diversi sindaci della zona e di altre aree rurali francesi. L’amministrazione comunale di Podensac, un altro paese della Gironda, ha calcolato che distribuendo 1.000 galline si eviterebbe lo smaltimento di 150 tonnellate di rifiuti alimentari con un risparmio per le casse comunali di 15.000€. 
In Italia ci sarà qualche sindaco che ha il coraggio di sfidare la cultura dominante della green economy affaristica e tecnologica? 
Ne dubitiamo fortemente. Almeno, di questo sindaco virtuoso e lungimirante non c'è neppure l'ombra a San Giorgio del Sannio (BN) ; qui, nè compostiere nè galline da balcone come avevamo suggerito. Ma vi è di più. Nel paese che annovera ben due zone a vocazione spiccatamente rurale (Cesine e San Giovanni) e detiene - vergognosamente- il primato del maggiore rifiuto organico prodotto in centro, da bar , ristoranti e utenze familiari,
il Comune da mesi omette di rispondere , violando la legge, a quei cittadini-nuclei familiari che hanno rappresentato di praticare l'autocompostaggio domestico e, quindi, di non avvalersi del servizio rifiuti per il conferimento della frazione organica dei rifiuti, chiedendo consequenzialmente una equa riduzione della relativa tariffa. A titolo esemplificativo, risalgono al lontano 29 ottobre 2013 (Prot. Comune nn. 19813 e 10814 ) delle istanze indirizzate all'Ufficio Tributi dell'Ente per la riduzione della TARSU a norma dell'art.17 del D.L. 201/2011 conv. in Legge.214/2011 e in conformità della Delibera Giunta Regione Campania n.384 del 31/07/2012. Ad oggi, ancora nessuna risposta da parte della sign.ra Chiavelli responsabile dell'Ufficio preposto, pertanto ci rivolgiamo pubblicamente all'assessore all'Igiene Urbana, Saccavino, diffidandolo ad un immediato riscontro. 
A quest'ultimo ci preme ricordare che non è con demenziali e costosi  manifesti oppure con i recenti slogan disinformativi ("la Tari sarà più leggera per i cittadini" ) che si prende atto e si provvede a livello sia politico che amministrativo in merito al conclamato fallimento della raccolta differenziata porta a porta nel nostro Comune !
In verità l'assessore più volte non ha saputo rispondere alla basilare quanto elementare domanda: "Assessore chi controlla la ditta L'Igiene Urbana s.r.l. ovvero il soggetto gestore del ciclo rifiuti urbani ?". 
Di conseguenza, l'assessore non ha saputo o voluto rispondere neppure in merito alla anomala preferenza della ditta nella raccolta della frazione indifferenziata, a discapito del multimateriale destinato al recupero e al riciclo, e lasciato per giorni e giorni non prelevato dinanzi alle residenze! 
In tutto questo c'è qualcosa che non ci torna, egregio assessore. 
Evidentemente la frazione differenziata e riciclabile non viene prelevata regolarmente perchè "non si sa che farsene" e ci risparmi per cortesia l'offesa alla nostra intelligenza col suo "girarci attorno".
Ciò fa tutt'uno col suo reiterato e assordante silenzio in merito ad altra nostra legittima istanza pubblica che reiteriamochiarire alla cittadinanza e una volta per tutte il CICLO DEI RIFIUTI ! Io -in uno col comitato civico che rappresento- esigo di sapere a quali discariche viene avviata la frazione non differenziata e con quali costi a carico della collettività, e a quali impianti di recupero viene conferita la scarna frazione differenziata riciclabile e con quale risparmio per la collettività.
E' con la trasparenza , l'informazione veritiera, la verifica tangibile dei risultati e il concreto risparmio in bolletta, non certo con risibili manifesti, che si raggiunge l'ottemperanza ad obblighi di legge (differenziare e riciclare sono obblighi di legge!) e la cittadinanza è messa nelle condizioni di valutare e toccare con mano la convenienza e virtuosità elementare della differenziazione dei rifiuti e il superamento culturale della nozione stessa di rifiuto, da concepirsi correttamente come "nuova materia". Il sistema sangiorgese dei rifiuti è estremamente opaco, assessore Saccavino ! 
Noi non vogliamo conoscere solo dati numerici, ma vogliamo che ci siano svelati TUTTI i dati che riguardano il recupero e lo smaltimento della materia conferita, cioè TUTTO IL CICLO DEI NOSTRI RIFIUTI: discariche, impiantistica, soggetti proprietari o aziende (pubbliche o private) che si occupano DOPO IL PRELIEVO dalle nostre residenze, del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti.
I cittadini non sanno che farsene dei suoi manifesti e delle sue trovate demagogiche, vogliono garanzie certe e conoscenza , perchè -Le sia chiaro- non si fidano più delle cd. istituzioni, spesso e volentieri colluse con le eco-mafie e "inquinate" da interessi privati, "troppo privati".
In mancanza dei dovuti chiarimenti nel senso richiesto, chi toglierà ai cittadini sangiorgesi la sensazione che venga loro richiesto di partecipare ad una farsa, quella della differenziata, su cui è ora che indaghi la Corte dei Conti ?
Un'ultima  cosa assessore: come più volte denunciato pubblicamente, in via Cesine ci sono discariche abusive a cielo aperto.

Cosa dobbiamo fare ? Tenercele a vita? Improvvisarci struzzi ? Aspettare le sue dimissioni ?
Ci dica, grazie.

Rosanna Carpentieri
in proprio e in nome e per conto del Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia

giovedì 24 aprile 2014

Demolizione Poste a San Giorgio del Sannio.Sicura la dispersione-inalazione di amianto, ma secondo la Procura beneventana NON CI SONO RESPONSABILI !!!!

Demolizione Poste a San Giorgio del Sannio.Sicura la dispersione-inalazione di amianto, ma secondo la Procura beneventana 

NON CI SONO RESPONSABILI !!!!

Il Comune ha INCREDIBILMENTE sostenuto di NON SAPERE che vi erano parti di cemento-amianto nella struttura demolita delle Poste. Immagino che i cittadini vogliano sapere l'inverosimile epilogo giudiziario di questa vicenda. La Magistratura ha INCREDIBILMENTE archiviato ben due denunce del Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia, omettendo alla coordinatrice-denunciante persino l'avviso di richiesta di archiviazione formulato in denuncia per potersi attivamente opporre alle valutazioni del P.M.. 
Le motivazioni? La denuncia è infondata perchè "nessuna responsabilità è configurabile in capo al Comune in quanto non vi sono elementi per ritenere che la presenza di amianto nella struttura fosse nota al proprietario".
E ancora: "Non vi sono motivi per ritenere che in sede di acquisto dell'immobile da parte del Comune, l'Ente fu RESO EDOTTO della circostanza rappresentata nella relazione dell'ARPAC che segnalava la presenza di amianto nella pensilina lato esterno ingresso al pubblico ! 
Chi sono i Pubblici Ministeri ? Il dott.Antonio Clemente prima, la dott.ssa Giammarino poi.Il G.i.p.? Il dott. Cusani. 
Chiediamo ai magistrati: Il trascinamento dei pezzi in fibrocemento dall'ingreso della pensilina verso l'esterno (con conseguente dispersione e inalazione di amianto) non sono conseguenza della dissennata demolizione dell'edificio effettuata dal Comune ? 
Secondo il Comune e i suoi ingenui puttini cascati dalle nuvole, perchè Italposte dismise nel lontano 1997 il fabbricato non utilizzandolo più come ufficio postale ? 
Dove sono le azioni risarcitorie di rivalsa verso Italposte s.p.a. preannunciate dal sindaco Ricci in Consiglio Comunale ? 
Questo modus agendi superficiale e senza il rispetto elementare del principio di precauzione , modus agendi avallato -ahinoi- dalla magistratura bweneventana, tutela o aggredisce il prioritario e preminente diritto alla salute e alla salubrità dell'ambiente ?
Perchè l'Ente ha acquistato quel catorcio in amianto al solo scopo di demolirlo?
Per quest'ultima domanda aspettiamo risposte dalla Corte dei Conti competente.
Che dovrà pronunciarsi anche sull'inverosimile indebitamento dell'Ente, a spese di tutti i cittadini, per allestire sul sito contaminato dei giardinetti per bambini ed anziani.
Benevento sembra essere l'unica città in cui la sacrosanta "via giudiziaria" non sembra percorribile per sgamare il malaffare sangiorgese , inchiodare gli amministratori del feudo alle proprie responsabilità, avere la tutela minima dei propri diritti. Come mai ?

Rosanna Carpentieri

Coordinatrice del Comitato

A San Giorgio più che certa dispersione-inalazione di amianto, ma non ci sono responsabili secondo la magistratura beneventana...


A S.Giorgio c’è stata sicuramente dispersione nell’ambiente di fibre di amianto presenti nella struttura prefabbricata dell’ex ufficio postale



Il 21 marzo, il Comune di San Giorgio del Sannio ha deciso di festeggiare l’arrivo della primavera, completando l’abbattimento della struttura prefabbricata dell’ex poste, che di certo conteneva fibre di amianto che possono provocare cancro agli ignari cittadini.

Già nel mese di dicembre del 2006 Poste Italiane-Ente Pubblico Economico comunicava che la società Italposte aveva realizzato in Campania 99 edifici prefabbricati contenenti cemento-amianto. A giugno dell’anno successivo il direttore della filiale Poste Italiane di Benevento, inviava ai responsabili di 21 uffici postali della provincia, tra i quali quello di San Giorgio del Sannio, una comunicazione specifica relativa agli obblighi da assolvere per la gestione dei prefabbricati costituiti da strutture o pannelli di cemento-amianto. Molti di quei prefabbricati sono tuttora utilizzati come uffici postali, senza alcuna indicazione che avvisi i cittadini della presenza del pericoloso minerale.
Il prefabbricato di San Giorgio del Sannio, all’incrocio tra via Alcide De Gasperi e via Cardilli, non è più utilizzato come ufficio postale dal luglio del 1997 ma da allora è stato abbandonato in evidente stato di degrado. Nel 2002 l’ARPAC effettuò i primi esami su due soli campioni, uno del pavimento antiscivolo e l’altro su una parete di truciolato, verificando che non vi erano fibre di amianto.
 A luglio del 2004 la stessa ARPAC ha ripetuto gli esami accertando la presenza del pericoloso materiale sicuramente nelle lastre prefabbricate della pensilina. Con la relazione del 2 settembre del 2004, i tecnici che avevano effettuato i prelievi chiarivano che quei pannelli di cemento-amianto, durante il sopralluogo del 4 luglio 2002, erano stati scambiati per “materiali plastici o simili” e poi precisavano che neppure nel 2004 avevano potuto eseguire analisi complete perché alcune parti del prefabbricato erano inacessibili e Poste Italiane non gli aveva fornito, benchè richiesti, i “capitolati riguardanti i materiali utilizzati per la costruzione dell’edificio”.
 Il 20 ottobre del 2004, cioè il mese dopo l’accertamento dell’ARPAC sulla presenza di amianto in quel prefabbricato, il Comune di San Giorgio acquista la struttura per abbatterla e realizzare al suo posto un giardino pubblico. Perché l’amministrazione aveva bisogno proprio di quel pezzo di terra per fare un giardino in una zona che presenta molti altri spazi liberi? Perché i tecnici e gli amministratori non pretesero da Poste Italiane l’abbattimento della struttura contenente amianto, nel rispetto delle norme a tutela della salute pubblica, prima di acquistare il suolo? Il Comune non l’ha mai chiarito e lo scorso 21 settembre, cioè dopo sette anni dall’acquisto della struttura, ne ha ordinato l’abbattimento senza alcun piano di protezione perché, incredibilmente, ha sostenuto di NON SAPERE che vi erano parti di cemento-amianto.
 L’ARPAC, invece, a seguito delle proteste del “Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia” ha accertato in data 13 ottobre 2011 che su diversi materiali ritrovati nel cantiere, vi erano certamente fibre di amianto crisotilo, proprio quelle che disperse nell’aria ed inalate, creano l’asbestosi, il mesotelioma pleurico-peritoneale, il cancro polmonare e i tumori del tratto gastro-intestinale e della laringe.
 A seguito di quell’accertamento furono sospesi i lavori di abbattimento della struttura che è stata lasciata al vento e alle intemperie per tutto l’inverno. Ieri, improvvisamente, senza piano di protezione e senza avvertire in alcun modo la popolazione, i lavori di abbattimento sono ripresi e una nuvola di polvere si è abbattuta sui passanti ignari. Adesso le autorità competenti devono immediatamente adottare tutte le iniziative necessarie per limitare i danni alla salute dei cittadini e per accertare chi sono i responsabili di questo ennesimo e gravissimo episodio di malaffare.
 Il presidente di AltraBenevento Contro il Malaffare – Gabriele Corona



L'INCHIESTA: SANNIO INFORMA, AGORAVOX

lunedì 14 aprile 2014

In attesa della Norimberga sangiorgese, inizia a Roma la Norimberga italiana grazie alle nostre denunce


In attesa della Norimberga sangiorgese, che si instaurerà a seguito dei numerosi esposti e denunce susseguitisi negli anni e da ultimo, la denuncia di un comitato civico rimasto ignoto per la comunità sangiorgese ma non certo per la Procura della Repubblica e le autorità inquirenti (vedasi  in apertura il commento a suon di manifesto dell'ex deputato piddino Mario Pepe del feudo di San Giorgio del Sannio):



rendiamo noto che è stato aperto un maxi procedimento dalla Procura di Roma in cui  è coinvolta  tutta la classe dirigente italiana: non solo gli attuali occupanti di quelle poltrone della Camera e del Senato, ma anche coloro che l’hanno già occupata durante gli ultimi decenni (ergo, compreso l'ex parlamentare sannita Mario Pepe, ironia della sorte) e che sono momentaneamente scomparsi dalla scena politica.
E tutto ciò grazie alle denunce nostre e di altri cittadini italiani proposte agli inizi del 2014.
Si tratta di una denuncia attentamente sudiata da un gruppo tecnico formato da giornalisti e giuristi: “Una denuncia che potrebbe aprire finalmente le porte ad una  Norimberga italiana“. 

I capi d’accusa mettono i brividi: ”Attentati ai diritti politici dei cittadini” (art. 294 c.p.), “Usurpazione di potere politico” (art. 287 c.p.); Devastazione, saccheggio e strage (art. 285 c.p.); “Attentato contro la Costituzione e gli organi costituzionali” (artt. 283 e 289 c.p.), “Cospirazione politica tramite accordo o associazione” (artt. 304 e 305 cp). Si tratta di “attentati contro l’integrità, l’indipendenza o l’unità dello Stato“.
Questi i capi d'accusa che chiamano in causa Romano Prodi, Guliano Amato, Mario Draghi, Mario Monti ed Enrico Letta, per il quali si chiede di verificare se “sia un caso che questi politici ed economisti italiani, che hanno guidato le istituzionali nazionali ed europee nei momenti chiave del drammatico processo di svuotamento delle sovranità nazionali in favore del superStato non democratico europeo, facciamo tutti parte con incarichi prestigiosi dei club e think thank internazionali e e se ciò non costituisca un evidente e pericolosissimi conflitto d'interessi”.
La nostra classe politica e dirigente si presta perfettamente ad un procedimento penale di questa entità. Il 19 febbraio 2014, dopo circa un mese di intenso lavoro da parte dei membri di un  tavolo tecnico indipendente da qualsivoglia movimento o partito politico ma all'esclusivo servizio della comunità, è stata formulata una denuncia in 30 pagine. La denuncia è stata poi sottoposta ad ulteriori perizie da parte di consulenti nominati sulla base di specifiche competenze: avvocati pubblicisti e penalisti, tutti riuniti per ricercare capi d’accusa da imputare a quei rappresentanti del popolo che si sono avvicendati tra le poltrone dei palazzi del potere.

E’ una vera e propria lotta fatta dall’interno“, annunciano gli avvocati e i giornalisti dello staff “ed il fatto che il pm della Procura di Roma abbia aperto il procedimento è un segnale positivo. Adesso che noi abbiamo cominciato la lotta, occorre che tutti i cittadini presentino in tutte le Procure d’Italia la denuncia. La procura di Roma ha già aperto il procedimento agli inizi di Marzo, è quindi cominciata la prima fase delle indagini preliminari.
Ma è fondamentale che ogni singolo cittadino presenti la denuncia e porga alla collettività il suo umile contributo perchè il maxi-processo abbia davvero inizio e possa dare dei frutti“.

E' quanto a San Giorgio del Sannio e Benevento sta facendo il Comitato civico Per la Trasparenza e la Democrazia, guidato da Rosanna Carpentieri.
Si tratta di un’iniziativa davvero unica se pensiamo alle leggi elettorali incostituzionali che il Parlamento non cessa di approvare nonostante la sentenza della Consulta depositata a metà del gennaio scorso parli chiaro.
Rappresentanti dello Stato al di sopra della legge è così che si sentono alcuni politici particolarmente avvezzi alle leggi ad personam o a decreti macedonia che poi ricadono inevitabilmente sulle spalle dei cittadini. 
In effetti, il cavallo di Troia della denuncia è la sentenza della Corte Costituzionale sul Porcellum, che porta alla conseguenza logico-giuridica dell’accusa di Attentati ai diritti politici dei cittadini (art. 294 c.p.), avendo di fatto, tramite quella legge, impedito il diritto di voto attivo e passivo agli italiani per oltre otto anni ed Usurpazione di potere politico (art. 287 c.p.), poiché i politici permangono nelle posizioni di potere indebitamente conquistate, persino dopo l’esplicito giudizio della Consulta circa l’illegalità delle elezioni che li hanno portati al potere. 
Già questi delitti possono comportare pene fino a 15 anni di reclusione.
Ma la denuncia va oltre e nell’indagare i possibili moventi di questo inganno ai danni del Popolo italiano, ne descrive, iniziando dalle testimonianze di Ferdinando Imposimato, le radici nella presenza di poteri anglo-americani e del club Bilberberg già nel sequestro di Aldo Moro e nelle stragi dove hanno trovato la morte i Giudici Falcone e Borsellino. 
In venti pagine si riassumono vent’anni della cosiddetta “integrazione europea e transatlantica” in Italia e la devastazione che ne è derivata per il Paese e la sua democrazia, che porterebbe ad ipotizzare anche più gravi delitti contro lo Stato, con pene che possono arrivare all’ergastolo ed alla messa in Stato d’accusa persino del Presidente della Repubblica, fra cui: Devastazione, saccheggio e strage (art. 285 c.p.); Attentato contro la Costituzione e gli organi costituzionali (artt. 283 e 289 c.p.), Cospirazione politica tramite accordo o associazione (artt. 304 e 305 c.p.).
Il testo parla chiaro: viviamo dominati da una struttura sovra-nazionale inedita fino ad oggi nel diritto internazionale, che ha gradualmente, ma drasticamente, svuotato gli Stati dei loro tradizionali poteri costitutivi, a tal punto da determinare la loro silenziosa scomparsa. Tale struttura sovra-nazionale, già ad una superficiale analisi, non rispetta i requisiti minimi, non solo della democrazia, ma addirittura dello Stato di diritto: in essa è totalmente assente la separazione dei poteriesecutivo e giudiziario vengono entrambi nominati dai governi nazionali. 
Siamo, dunque, tecnicamente governati da un’organizzazione indiscutibilmente non democratica, dunque dittatoriale o oligarchica, di cui nella denuncia vengono descritti gli altri aspetti inquietanti.
Il deteriorarsi del quadro normativo e, dunque, della situazione politico-istituzionale, tanto da arrivare ad uno Stato non di diritto, ma assoluto, si è drammaticamente ripercossa sull’economia e la situazione sociale, il cui stato è, come noto, comparabile solo ad una situazione di guerra, o devastazione e disordine generalizzati. I dati contenuti nella denuncia, inoltre, come quelli sul debito privato, i suicidi, la disoccupazione e la povertà, fanno comprendere quante cose non vengano dette con la chiarezza ed il dovuto, perché motivato, allarme ai cittadini.
Insomma, tutte le operazioni politiche e i cambi di Governo e le leggi che hanno tenuto l'Italia sotto scacco, sarebbero frutto di una regia  che avrebbe avuto come obiettivo lo “svuotamento totale della sovranità e postestà dello Stato nazionale a favore di una struttura sovranazionale non democratica”. L'intera operazione sarebbe stata orchestrata attraverso la sottoscrizione da parte degli Stati di titoli di credito tossici per rispettare gli obiettivi imposti dall'Unione Europea.
Secono i denuncianti gli attuatori del disegno sarebbero “non solo i politici dei grandi palazzi del potere tra cui il Presidente della Repubblica, tutti gli ex Presidenti del Consiglio (vivi e defunti), ex e attuali senatori, deputati, ministri, ma anche consiglieri regionali, politici locali e tutti coloro che si sono macchiati di simili crimini”.
Non dimentichiamo poi,  il ddl 133/2013 passato alla storia come decreto Imu-Bankitalia, un decreto “criminale e assassino” secondo qualcuno che oltre a cedere ai privati il 100% delle quote della Banca d’Italiametteva a rischio anche le riserve auree depositate dallo Stato sin dalla riforma bancaria del 1936. Contrariamente a quanto dichiarato dalla Banca d’Italia stessa che ha negato questa possibilità all’interno della documentazione fornita dall’istituto di credito infatti si legge “cessione delle riserve patrimoniali” e la voce “riserve patrimoniali” comprende anche le riserve auree. All’interno dell’Imu-Bankitalia inoltre era contemplata anche la svendita del patrimonio pubblico, compreso l’ambiente, le spiagge, il territorio, i beni culturali. 
Un vero e proprio saccheggio e una vera e propria strage se pensiamo alla terra dei fuochi o alla SardegnaCalabria e altre aree in cui l’incremento di tumori dovuti a depositi di scorie radioattive o tossiche è stato effettuato all’ombra di un segreto di Stato (v. dichiarazioni del pentito Schiavone).
Per finire la conversione in legge del decreto 133 del 29 gennaio scorso è stata accelerata grazie ad una fantomatica “tagliola” adottata dalla Boldrini per non si sa quale strumento giuridico concesso dal regolamento della Camera. Dopo poco si scopre che il Regolamento della Camera non consente un simile atteggiamento dittatoriale: la tagliola a cui fa riferimento la terza carica dello stato infatti, è contemplata solo all’articolo 78 del regolamento del Senato. A renderlo noto alla stampa e alla stessa Laura Boldrini è niente poco di meno che una sua collega di partito:Elettra Deiana, di Sel. Ma ormai la frittata è fatta, il Parlamento può concentrarsi sull’Italicum, ennesima legge incostituzionale su cui i cittadini saranno chiamati ad esprimersi alle prossime elezioni europee.

Di esempi da fare ce ne sarebbero davvero tanti, troppi. Si va dalle tangenti, alla “trattativa Stato – Mafia”, dalla questione dei rifiuti alla gestione del patrimonio pubblico, dai pignoramenti fallimentari alla riscossione di crediti effettuate con tassi superiori al 3% (limite convenzionalmente fissato dalla Banca d’Italia, oggi privata, oltre al quale si configura il reato di usura).
La denuncia quindi coinvolge non solo i politici dei grandi palazzi del potere come il Presidente della Repubblica, tutti gli ex Presidenti del Consiglio (vivi e defunti), ex e attuali senatorideputatiministri, ma anche consiglieri regionali, politici locali e tutti coloro che si sono macchiati di simili crimini.
Per questo non è irrealistico pensare ad una nuova Norimberga italiana, che punisca i gravissimi crimini che potrebbero emergere dalle indagini preliminari.
La denuncia quindi, è uno strumento utile a tutti gli italiani .Non possiamo che invitare tutti a sporgere querela presso le Procure e Questure italiane.
Ha inizio una vera e propria “Norimberga italiana". Cittadini, prendetene parte per fermare una classe politica criminale !
Da oggi tutti i cittadini disperati a causa della “crisi”, tutti coloro che hanno visto la loro felicità distrutta, o che addirittura hanno visto familiari togliersi la vita, tutti quelli che gridano alla “dittatura europea” ed ai suoi crimini, tutte le persone consapevoli, che ogni giorno s’informano sempre meglio, ma non trovano mai le soluzioni in cui impegnarsi davvero, possono finalmente fare qualcosa per il Paese, di molto concreto ed efficace.
Partecipare attivamente informandosi ed impegnandosi a diffondere attivamente la conoscenza delmaxi-processo aperto dalla Procura di Roma da pochi giorni contro tutta la classe politica e dirigente italiana per gravi delitti contro lo Stato ed il Popolo italiano perpetrati negli ultimi vent’anni di cd. “integrazione europea”.
C’è bisogno di tutta la documentazione anche video, che supporta quanto sostenuto nella denuncia, che è breve proprio per poter essere presentata da tutti, ma va ora dettagliata. ARTICOLI E MATERIALI CHE GIRANO SUL WEB POTREBBERO ESSERE IMPORTANTI PROVE. Pertanto invitiamo tutti a   preparare a proprio nome documenti che saranno portati all’attenzione del PM di Roma e a coordinarsi con il comitato locale.
Rosanna Carpentieri
altravocedelsannio@gmail.com
P.S.
1) SERVONO CITTADINI/GIORNALISTI CHE RACCOLGANO ARTICOLI E VIDEO
COME?
GLI ARTICOLI vanno copiati ed incollati su un fogli word con tutto il testo ed i link o le fonti (ad esempio: Il Fatto Quotidiano, 15 Marzo 2014) SENZA FOTO! 
Servono articoli che approfondiscano i temi della denuncia: integrazione europea, perdita di democrazia e sovranità nazionali, come quella monetaria o territoriale (si pensi alle basi Nato, alle guerre a cui siamo stati costretti a partecipare, al MUOS, alle scie chimiche, che non è complottismo, è solo che in Italia le cose si sanno dopo 10-20 anni rispetto agli altri Paesi,), devastazione del Paese, e tutti i reati richiamati .
Relativamente ai fatti nazionali, se leggete la denuncia, potete avere un’idea chiara degli argomenti. Limitarsi a quelli o a fatti strettamente correlati.
Potete anche concentrarvi sulla raccolta di articoli relativi ad un solo argomento, ad esempio il Porcellum, o l’introduzione del pareggio in bilancio in Costituzione, o su singoli personaggi, avete solo l’imbarazzo della scelta: 20 anni di malapolitica !
QUESTO PROCESSO E’ UN LAVORO COMPLESSO E FATICOSO SE FATTO DA POCHI, MA SE SIAMO IN TANTI A LAVORARE DAVVERO, ALLORA SI PUO’ VINCERE.
2) NON BISOGNA TEMERE DI DENUNCIARE, è un diritto ed un dovere dei cittadini, soprattutto di coloro che protestano e criticano ogni giorno il Governo pubblicamente.
ANZI ESISTE UN DOVERE DI DENUNCIARE PER I PIU' GRAVI DELITTI CONTRO LO STATO (ART. 364 CP)
La denuncia è una semplice informazione che il cittadino porta a conoscenza della Procura. 


LA DENUNCIA


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