sabato 13 giugno 2015

Manifestazioni dinanzi ad ogni Tribunale della Repubblica .Resistenza!


Il processo indiziario va abolito. Ma anche l'abuso di potere e la corruzione in ambito giudiziario vanno stroncati sul nascere, e invece sono diventati sistema.

La giustizia non ha mai interessato il movimento cinque litri! Come pure i movimenti neoborbonici che pure tanto stanno facendo per il ripristino e la diffusione della verità storica. Eppure....
I ritardi della giustizia ed i casi conclamati di malagiustizia sono un cancro mortale.

Occorre che ogni tribunale della repubblica sia presidiato permanentemente da cittadini vittime della malagiustizia e/o reclamanti un servizio e un'amministrazione della giustizia in cui la parola abuso di potere e corruzione siano bandite per sempre.
Forse questa sarebbe la via piu' facile per reagire ad uno stato di cose non più tollerabile in uno stato che vuole essere civile e che ha bisogno vitale di una corretta amministrazione della giustizia:cittadini onesti unitevi, ciascuno presso il proprio tribunale fate manifestazioni !(manifestazioni ovviamente pacifiche, non violente ma intransigenti, ispirandovi a Gandhi).
Ad oggi non nasce un partito e neppure un movimento, nasce un'idea. 
L'idea è quella di diffondere capillarmente nel territorio nazionale - a cominciare dai Tribunali- il diritto costituzionale (ma, quello vero e non quello dei tromboni che seguono il vento di chi paga). 
A tal fine utilizzeremo non solo convegni ed eventi che ciascuno potrà organizzare sul proprio territorio ma anche le elezioni locali, in cui ciascun cittadino deve essere il  diretto protagonista.
Sarà fondamentale che ciascuno sia parte attiva sia nel proselitismo che nell'organizzazione di eventi a difesa della Costituzione, anzi per il ripristino della legalità costituzionale e della sovranità.
Altrettanto fondamentale è che tale azione cominci proprio dinanzi al "porto delle nebbie" beneventano, per centomila motivi:
perchè qui la malagiustizia e la vicinanza al malaffare e ai potentati economici si sperimenta quotidianamente;

perchè qui la fanno franca i delinquenti paganti, ma vengono condannati con superficialità giuridica e razionale i cittadini onesti, nel momento in cui denunciano la criptomafia e il malaffare delle amministrazioni locali;

perchè qui vige l'autoctonato della magistratura, rispetto ai giudicandi e alla classe forense (sic!);

perchè qui -in controtendenza ad annose connivenze- si sta celebrando il processo a seguito dell'inchiesta "Mani sulla Città" che, nata nel 2013, vede coinvolti  ex o attuali amministratori funzionari, dirigenti e tecnici di Palazzo Mosti, sede del Comune di Benevento ed alcuni imprenditori e concerne accuse che vanno dalla corruzione alla concussione elettorale, dalla truffa, all'abuso d'ufficio, dalla corruzione al falso, alla frode nelle pubbliche forniture ed alle fatture false in merito ad appalti e forniture di beni e servizi al Comune.

Ripartiamo dalla Costituzione per una vera Resistenza !

Rosanna Carpentieri

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