lunedì 8 giugno 2015

E' GIUSTO EVADERE LE IMPOSTE CONTRARIE ALLA COSTITUZIONE.

L'art. 53 della Costituzione recita: "Tutti sono tenuti a concorrere allespese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività".
Bisogna  analizzare i termini "capacità contributiva" e "progressività". E mi meraviglio come mai in sede di Commissione Tributaria non sia stata mai accolta l'eccezione di anticostituzionalità in fatto di "capacità contributiva". In che consiste  tale capacità? Essa dovrebbe consistere UNICAMENTE nel reddito. Tassare il patrimonio quando questo non sia fonte di reddito significa andare contro il principio della capacità contributiva. Una tassa sul patriminio è anticostituzionale. 
Consideriamo il caso di uno che possieda degli immobili (non importa che si tratti di prima o seconda casa). Se questi immobili, non affittati, non danno alcun reddito, perché debbono essere tassati? L'imposta viola il principio della capacità contributiva. Conosco il caso di un  mio conoscente che ha avuto in dono dal padre un terreno edificabile di 1000 mq. Questo terreno viene tassato dal Comune nella misura di 1000 euro l'anno. Che deve fare il proprietario se è da 10 anni che non riesce a vendere questo terreno per vari motivi che non sto qui a spiegare e su cui, comunque, il Comune non deve intromettersi perché si tratta di questioni in cui non deve entrare? Pretendere il pagamento significa dire: peggio per te che non riesci a venderlo a un costruttore. Ma questa è una sorta di sopraffazione. Il proprietario a questo punto dovrebbe disfarsene regalandolo al Comune? Il Comune pretende un pagamento in base alla Tasi. Assurdo. 
Se questo terreno non usufruisce di alcun servizio comunale perché bisogna pagare per un servizio inesistente? 
Passiamo poi alle case. 
Perché pagare l'IMU per le seconde case oltre alla Tasi? L'IMU è un imposta anticostituzionale se la seconda casa non produce alcun reddito e pertanto non aumenta la capacità contributiva del proprietario. 
Supponiamo che uno abbia una casa in campagna che non usufruisca di servizi pubblici. 
Perché dovrebbe pagare la Tasi e la Tari (imposta sull'immondizia)?  E per quanto riguarda gli uffici e i negozi che non producono immondizia, perché dovrebbero pagare la Tari se non producono alcuna immondizia? E perché la dovrebbero pagare come le case in cui si produce la vera immondizia che consiste soprattutto nei rifiuti di cucina? 
Ma allora, si potrà obiettare, da dove trarrebbero i Comuni i soldi per finanziare i servizi pubblici? La domanda è mal posta. I Comuni dovrebbero essere privati della capacità di imporre dei tributi. E' lo Stato che deve finanziare anche i servizi pubblici dei Comuni in base alle imposte ricavate dalla capacità contributiva. 
Ma vi è un'altra questione che appare del tutto anticostituzionale. Lo Stato, che pretende onestà dai cittadini, è in effetti il peggiore ladrone che esista. E contro questo Stato ladrone bisogna difendersi evadendo le tasse ingiuste e contrarie al diritto tributario i cui principi ineludibili sono stati delineati nella nostra Costituzione. 
Consideriamo infatti il criterio di progressività. Che significa progressività? Significa che chi ha un reddito maggiore deve pagare un'imposta proporzionalmente maggiore.  
Ma allora perché non viene rispettata la proporzione? Lo Stato ladrone ha interpretato la progressività in questo modo. Tu guadagni 10.000? E io di tasso (supponiamo solo per semplicità numerica, tralasciando le varie reali aliquote) per il 10%. Dunque pagherai 1000. GIUSTO: Ma prendiamo il caso di chi guadagni 20.000. Che fa lo Stato ladrone? Non applica l'imposta raddoppiando la tassa in modo da richiedere il 20% facendo pagare 2000. NO. Parte da 10.000 e richiede 1000 per i primi 10.000 e poi, come se non avese già tassato i primi 10.000, tassa ancora per 20.000 richiedendo altre 2000, in modo da avere complessivamente 3000 di tassazione. E' questa l'interpretazione illogica e vessatoria dello Stato ladrone, in violazione del principio NE BIS IN IDEM.  Come non si può essere processati due volte per lo stesso reato, lo stesso principio dovrebbe valere per la tassazione. Non basta. 
Consideriamo il caso di chi abbia uno stipendio o una pensione ed abbia anche altri redditi. Che fa lo Stato ladrone? Si sa che lo stipendio e la pensione sono già tassati alla fonte. Ma allo Stato vampiro e ladrone non gliene importa un cazzo, anche qui in violazione del principio NE BIS IN IDEM: Lo stipendio e la pensione vanno a fare cumulo con altri redditi cosicché lo stipendio e la pensione vengono tassati due volte. Vi è una assoluta discordanza con il reddito netto dei BTP, che vengono tassati all'origine nella misura del 12,50% e non debbono perciò essere dichiarati nella dichiarazione dei redditi. E allora perché debbono essere dichiarati lo stipendio e la pensione pur essi tassati all'origine?
La proposta di Berlusconi e di Salvini di una Flat Tax (il solito viziaccio di usare l'inglese invece di dire Tassa Piatta) viola il principio di progressività. E' infatti profondamente ingiusto che tutti paghino secondo una stessa aliquota indipendentemente dal reddito. Evidentemente questa gente non sa che più che dire pur di attrarre a sé dei voti nonostante si tratti di proposte irrealizzabili praticamente perché prima bisognerebbe fare dei conti esatti per sapere quale sarebbe in questo modo l'introito dello Stato, che potrebbe risultare del tutto insufficiente per finanziare la spesa pubblica. Bisogna dunque istituire diverse aliquote, proporzionali ai maggiori redditi, ma senza riproporre l'aliquota più bassa in quella più alta, che porterebbe ad una duplicazione dell'aliquota più bassa. 
La questione è un'altra. Si tratta dell'unico modo in cui lo Stato dovrebbe combattere l'evasione fiscale. Ma lo Stato vampiro e ladrone non lo vuol mettere in atto prima di tutto perché è esso stesso complice dell'evasione fiscale nel favorire l'economia sommersa avendo i partiti paura di perdere i voti dagli evasori fiscali, e poi perché sarebbe troppo complicato attuare questo modo di combatterla. 
Infatti non è il patrimonio che deve essere tassato se esso non produce reddito. Lo Stato vigliacco, oltre che disonesto, ha sempre creduto sia molto semplice tassare il patrimonio perché questo è facilmente verificabile tramite l'ufficio del Catasto e quello della Conservatoria dei registri immobiliari. 
Ma poiché il patrimonio di per sé, come già detto, non produce reddito se non è utilizzato al fine di produrlo, il patrimonio non deve essere tassato come capacità contributiva anche se non contribuisce al reddito. 
La questione è invece a monte. 
Lo Stato deve domandarsi: come ha fatto il proprietario di un certo patrimonio ad acquisirlo? IL PATRIMONIO DEVE CORRISPONDERE AI REDDITI DICHIARATI NEGLI ANNI IN CUI TALE PATRIMONIO E' STATO ACQUISITO, verificando anche il patrimonio del coniuge e dei figli perché anche questi spieghino come abbiano fatto ad acquisire la loro proprietà. 
Ed è evidente che, se si tratta di un comodo e furbesco trasferimento da padre o madre ai figli per ridurre il patrimonio paterno, o con donazione o con atto di vendita con prezzo simulato, tutto il patrimonio familiare dovrà corrispondere al reddito dell'originario proprietario. In mancanza di tale corrispondenza lo Stato dovrà procedere al sequestro degli immobili sino alla corresponsione del dovuto, con in più la sanzione anche penale, oltre che economica, comprensiva degli interessi calcolati sulla sanzione economica (da determinare ad libitum). 
Così si combatte l'evasione fiscale. Altrimenti è giusto evadere le tasse contro questo Stato vigliacco, vampiro e ladrone .     

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