mercoledì 21 ottobre 2015
Tigli di San Giorgio del Sannio (BN).Torturare gli alberi con le motoseghe.E la chiamano "Potatura" !!!!
Dal prestigioso sito del CONALPA, Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio
Ancora un'altra denuncia strumentale per il comitato civico.La dittatura impera a discapito della libertà di informazione e di critica
La magistratura beneventana non tutela i beni pubblici difesi e denunciati da un comitato civico (quali , il verde pubblico, l'imparzialità , la trasparenza e l’efficienza della pubblica amministrazione etc.) ma tutela i poteri forti che quei beni pubblici aggrediscono, nella sostanziale impunità.
Aperitivo a casa del sindaco Ricci.
A dx l'onorevole Del Basso De Caro.
E' questo il punto dolente della situazione.
La smaccata pregiudizialità e lo schieramento preventivo della magistratura beneventana a tutela dei poteri forti e delle scelte aberranti della pubblica amministrazione, quella sangiorgese in particolare, a detrimento delle voci critiche che si sollevano dalla comunità sangiorgese, e dal comitato civico “Per la Trasparenza e la Democrazia”, censurate dalla nuova gestapo dei poteri forti.
La magistratura beneventana si è fatta incredibilmente "sfuggire" una intercettazione tra il primo cittadinosangiorgese e l'imprenditore Barletta attraverso la quale il sindaco istigava a delinquere il cittadino prediletto e favorito, incitandolo a non osservare una sua ordinanza, emessa nei riguardi di tutti gli esercenti il commercio nella comunità sangiorgese, ma ritenuta dal sindaco stesso eludibile da parte del cittadino di serie a, nelle attenzioni ultra legem del sindaco cheglisuggeriva finanche i modi per assicurarsi l'impunità nella violazione dell'ordinanza sindacale.
Muta, sorda e cieca la magistratura di fronte a questa grave intercettazione, foto plastica del rapporto dicommistione affaristica tra pubblico e privato, di prostituzione della funzionepubblica -in tutte le sue molteplici ma convergenti sfaccettature- ad esulanti ed estranei interessi privatistici:quegli stessi che consentivano -indisturbata ma con effetti perversi sulla legalità- la discutibile "amicizia" e le moine affettuose tra il pubblico ufficiale ed il privato, facoltoso ovviamente, che portavano alla sistematica omissioni di interventi sul sito e di atti di ufficio…
La magistratura beneventana non ha punito il sindaco che dell'imparzialità e della trasparenza della pubblica amministrazione ha fatta carta straccia nelle sue mani. E che ha anzi aggiunto:"Non mi pento di nulla.LO RIFAREI!".
La magistratura beneventana ha invece smaccatamente premiato quello stesso sindaco cui è bastato querularsi per diffamazione a causa della oggettiva vicenda che aveva ben altre vittime sacrificali.Gli è bastato invocare l'intervento della magistratura in quanto soggettivamente, in questo caso (non in quello dell'intercettazione e degli opinabili rapporti che intratteneva col dominus della grande distribuzione!) si sentiva offeso per diffamazione in una vicenda che ha dell'incredibile sul piano legale , in cui si osava far pagare ai comuni cittadini in termini di stress psicoemotivoesistenziale e di corrispettivo (soldi!) per nuovi loculi dallo status giuridico incerto (liberi, assegnabili, già assegnati?) le conseguenze del caos vessatorio nei pubblici servizi, nella tenuta ordinata degli atti pubblici e dei rogiti notarili e nella gestione mercantilistica dei servizi cimiteriali, pretendendo di fatto dall'estinto l'esibizione dei contratti di concessione dei loculi cimiteriali !
A nulla è valsa la denuncia alla magistratura e alla guardia di finanza dell'incredibile vicenda, il sindaco è stato osannato per aver fatto egli stesso ricorso alla magistratura querulo di una presunta diffamazione nei suoi riguardi,tutta da dimostrare non essendo stato neppure personalmente citato nel racconto della vicenda che riguardava la pubblica amministrazione sangiorgese ed esponenti della cittadinanza .Ma di quale imparzialità e trasparenza parliamo? La magistratura d'altronde neppure ha rinviato a giudizio e condannato un sindaco (lo stesso) che ha dimenticato la sua funzione di tutore della salute pubblica verso i cittadini coinvolti dall'incendio dell'abusivo capannone Barletta, in quanto "costoro" gli avrebbero dato delle "noie giudiziarie". Si disattendono i propri doveri pubblici e si lasciano morire oppure ammalare dei concittadini perchè costoro avrebbero dato noie giudiziarie? E quali noie, di grazia ? Quelle orientate a far cessare il favoritismo verso il privato facoltoso e opulento pagato dagli altri cittadini in termini di illegalità, angherie ed abuso dei propri diritti finanche di proprietà esclusiva ?
E di quale tutela del verde pubblico possiamo parlare se non è consentito criticare lo scempio delle alberate dei tigli secolari con capitozzature selvagge e l'inosservanza degli obblighi di pubblicità e trasparenza nell'adottare scelte che comportano impegni di spesa pubblica che dovrebbero essere resi noti preventivamente e secondo legge alla cittadinanza tutta?
Difatti, altro sindaco sangiorgese (vice del precedente) ha anche lui fatto in pessimo stile un uso strumentale ma vincente della querela per diffamazione per inibire le legittime critiche che provenivano da pecore nere della sua comunità, attente osservatrici, non disposte a plaudire ed elogiare ogni sua scelta, anche la più aberrante ed insensata come la capitozzatura delle alberate di tigli ed affiancate da organismi che rappresentano l’eccellenza nella tutela del verde pubblico e nella scienza agronomica, quali il Conalpa, il Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio !
Querulatosi per la presunta offesa alla sua reputazione (sic!) ha trovato ascolto da parte della magistratura beneventana che
dimostrando di non conoscere affatto la procedura prevista dall'art.7 della legge n.10 del 14 gennaio 2013

e senza mai svolgere nessuna effettiva indagine in primis sulle capitozzature laddove erano praticabili altri metodi di potaturacome la corretta agronomia e cura del verde prescrivono, neppure ha fatto alcuna indagine sulla fondatezza della diffamazione e sulla sua idoneità intrinseca a sostenere l'accusa in dibattimento, ma ha preferito anzichè "verificare", darne per scontata la fondatezza allo scopo palese di reprimere voci dissenzienti verso opinabili modus procedendi della pubblica amministrazione.
dimostrando di non conoscere affatto la procedura prevista dall'art.7 della legge n.10 del 14 gennaio 2013
e senza mai svolgere nessuna effettiva indagine in primis sulle capitozzature laddove erano praticabili altri metodi di potaturacome la corretta agronomia e cura del verde prescrivono, neppure ha fatto alcuna indagine sulla fondatezza della diffamazione e sulla sua idoneità intrinseca a sostenere l'accusa in dibattimento, ma ha preferito anzichè "verificare", darne per scontata la fondatezza allo scopo palese di reprimere voci dissenzienti verso opinabili modus procedendi della pubblica amministrazione.
Ergo, anche in questo caso, un fine ed uno scopo "altro" rispetto all'esercizio della funzione giudiziaria che è la legalità, non il conformismo e la dittatura sociale!
Purtroppo la querela dei sindaci per diffamazione è l'arma tipica e spuntata di chi non ha -oltre al potere e all'arroganza-altri argomenti con cui difendere il proprio agire amministrativo !
La dittatura impera a discapito della libertà di informazione e di opinione e viene garantita dall'esercizio parziale del potere giudiziario, forte con i deboli e debole con la forza ed il potere.
Ancora una volta è stato rinviato a giudizio un comitato civico nella persona della sua coordinatrice, Rosanna Carpentieri che ne è la portavoce e che, con fiducia nella magistratura e nella massima trasparenza aveva inviato, com'è stile ormai del comitato civico, copia dell'esposto a mezzo stampa, oltre che al Comune al Corpo Forestale e alla Procura.
Per diffamazione? Per diffamazione ! Ancora una volta.
Forse perchè Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia ha tacciato di ignoranza l'utc, l'elettricista e l'impresa prescelta per le capitozzature?
Ed il sindaco cosa c'entra? Per cosa si sente offeso nella reputazione personale?
Sanno lor signori cosa significa "potare" e l'abissale differenza che esiste tra la potatura e la "capitozzatura"???
Il sindaco a sua volta sa cosa prescrive la Legge 10 del 14 gennaio 2013 nella sua integrità e in particolare all'art.6 ??
Immolarne uno per "educarne" cento o mille o diecimila pavidi ipocriti di coppolonia : questa è la mentalità nazifascista a San Giorgio del Sannio mai finita, ma ancora viva e vegeta, e pane quotidiano del potere , del clientelismo, della corruzione, oltre che a latere della magistratura che meglio farebbe se si occupasse del malaffare a San Giorgio del Sannio, come per esempio le false certificazioni dell'ufficio tecnico, l’abusivismo edilizio, lo stupro del territorio, l'inadempienza del Comune nella realizzazione della strada a servizio dei lotti pip in contrada Cesine, dove nel 2009 ci fu uno spaventoso e vergognoso incendio che coinvolse una famiglia dirimpettaia alla distanza di appena tre metri da un abusivo capannone in fiamme e non furono assicurate a quella famiglia che ora versa in gravi condizioni di salute le precauzioni minime necessarie come l'allontanamento temporaneo dal sito contaminato !


Transito di Tir in ZONA RESIDENZIALE SATURA

Pensilina ??? Sic !
Transito di Tir in ZONA RESIDENZIALE SATURA
Pensilina ??? Sic !
Sono forse finiti i tempi in cui la magistratura beneventana attraverso i suoi più autorevoli esponenti rappresentava una garanzia per il cittadino leso dalle angherie del potere più arrogante e sosteneva :«L'idea del potere politico come servizio ai cittadini è ancora troppo spesso mera utopia.»
(Sergio Pezza - Gip presso il Tribunale di Benevento) ?
lunedì 10 agosto 2015
San Giorgio del Sannio (BN) ASSETATA, Reclamo del Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia all'Autorità di Controllo. Il tempo delle chiacchiere del primo cittadino e della sopportazione è finito !
Da Info Sannio del 09.08.2015
(Riceviamo & Pubblichiamo) -Spettabile Autorità di controllo per l'Energia Elettrica, il Gas ed il Sistema Idrico, con la presente raccomandata digitale, in proprio e quale coordinatrice del Comitato sangiorgese Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia espongo quanto segue:
Chiesto agli utenti sangiorgesi di non pagare piu' la bolletta idrica,
Reclamo per reiterati disservizi idrici e sospensione sistematica dell'erogazione dell'acqua a San Giorgio del Sannio

L'Alto Calore Servizi s.p.a. di cui è socio inottemperante ai propri doveri per quanto presente nel CdA anche il Comune di San Giorgio del Sannio per il tramite della dott.ssa CHIAVELLI dell'Ufficio Tributi, lascia tutti i giorni la popolazione dell'intero comune senza acqua potabile, con gravi problematiche legate alla calura estiva ed ai risvolti igienico-sanitari.
La situazione perdura da oltre un mese e si è verificata anche in giorni di pieno inverno !
La sospensione del servizio idrico resta senza motivazioni valide, ed anche se lo fossero quelle più "apparenti" che reali addotte, è inammissibile che il Consorzio non provveda ad eliminare le cause a monte del disagio, ma le occulti senza porre rimedio e perseveri nel mancato rispetto dei contratti con l'utenza che sono di tipo sinallagmatico, sicchè la popolazione ha deciso in maggioranza ampia di sospendere il pagamento delle bollette idriche fino a normalizzazione del servizio di distribuzione e di fruibilità dell'acqua.
La situazione è da quarto mondo e rovente presso la cittadinanza.
In particolare, non si sa dove voglia arrivare l'Alto Calore s.p.a. -con questo inammissibile modus procedendi - e, con simili disservizi, sistematici di giorno e di notte, ma quasi sempre privi di qualunque crisma di correttezza contrattuale.
Il Comitato osserva a chiare lettere che l'Alto Calore non rispetta quanto scritto nella Carta di Servizi che trovate nel sito della Società Ato Calore1 : Articolo 3 lettera "i" dello http://www.atocaloreirpino.it/documenti1/statuto.html.
Proprio l'ente che ha l'obbligo di monitorare l'operato dell'acquedotto cioè l'ATO1 non sta facendo nulla !
Pertanto, nell'auspicare la pubblicazione e la risoluzione del presente formale RECLAMO, il Comitato nel rispetto della volontà degli aderenti e pur organizzando altre forme civili di protesta, invita tutti i cittadini sangiorgesi e delle contrade di Cesine e San Giovanni a NON PAGARE PIU' la bolletta idrica, essendo i contratti stipulati con gli utenti a prestazioni corrispettive.
Con la più ampia riserva.
Rosanna Carpentieri in proprio ed in nome e per conto del
Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia
|
Chiesto agli utenti sangiorgesi di non pagare piu' la bolletta idrica,
N.B. Il formale reclamo all'Autorità di Controllo per il Sistema idrico
è stato inoltrato per conoscenza anche alla Procura della Repubblica.
Rosanna Carpentieri (foto), quale coordinatrice del Comitato sangiorgese Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia, ha scritto all'Autorità di controllo per l'Energia Elettrica, il Gas ed il Sistema Idrico denunciando il continuo disservizio nella erogazione dell'acqua potabile nelle abitazioni da parte dell'Alto Calore.
Tale Ente, scrive Carpentieri, di cui è socio inottemperante ai propri doveri per quanto presente nel Consiglio di Amministrazione anche il Comune di San Giorgio del Sannio, lascia tutti i giorni la popolazione dell'intero comune senza acqua potabile, con gravi problematiche legate alla calura estiva ed ai risvolti igienico-sanitari.
La situazione perdura da oltre un mese e si è verificata anche in giorni di pieno inverno!
La sospensione del servizio idrico resta senza motivazioni valide ed anche se lo fossero quelle più "apparenti" che reali addotte, è inammissibile che il Consorzio non provveda ad eliminare le cause a monte del disagio, ma le occulti senza porre rimedio e perseveri nel mancato rispetto dei contratti con l'utenza che sono di tipo sinallagmatico, sicché la popolazione ha deciso in maggioranza ampia di sospendere il pagamento delle bollette idriche fino a normalizzazione del servizio di distribuzione e di fruibilità dell'acqua.
La situazione è da quarto mondo e rovente presso la cittadinanza.
In particolare, non si sa dove voglia arrivare l'Alto Calore con questo inammissibile modus procedendi e, con simili disservizi, sistematici di giorno e di notte, ma quasi sempre privi di qualunque crisma di correttezza contrattuale.
Il Comitato osserva a chiare lettere che l'Alto Calore non rispetta quanto scritto nella Carta di Servizi.
Proprio l'ente che ha l'obbligo di monitorare l'operato dell'acquedotto cioè l'Ato1 non sta facendo nulla!
Pertanto il Comitato, nel rispetto della volontà degli aderenti e pur organizzando altre forme civili di protesta, invita tutti i cittadini sangiorgesi e delle contrade di Cesine e San Giovanni a non pagare più la bolletta idrica, essendo i contratti stipulati con gli utenti a prestazioni corrispettive.
|
mercoledì 5 agosto 2015
Ecco due dei ministri del Governo Fonzie che confermano il peggio della politica: nepotismo, clientarismo e totale sottomissione ai poteri finanziari globali!
Mica li avete dimenticati ?
Ecco due dei ministri del Governo Fonzie che confermano il peggio della politica: nepotismo, clientarismo e totale sottomissione ai poteri finanziari globali!
La Madia ministro? Vergogna!
«Altro che rottamazione: l'era Renzi inizia all'insegna del riciclo dei rottami, nella miglior tradizione democristiana.»
Alle elezioni del 2008, Walter Veltroni usa le prerogative del porcellum per candidare capolista alla Camera per il Pd nella XV circoscrizione del Lazio la sconosciuta ventisettenne Marianna Madia. Alla conferenza stampa di presentazione, agli attoniti giornalisti la signorina dichiara gigionescamente di "portare in dote la propria inesperienza".
La Madia ministro? Vergogna!
«Altro che rottamazione: l'era Renzi inizia all'insegna del riciclo dei rottami, nella miglior tradizione democristiana.»
Alle elezioni del 2008, Walter Veltroni usa le prerogative del porcellum per candidare capolista alla Camera per il Pd nella XV circoscrizione del Lazio la sconosciuta ventisettenne Marianna Madia. Alla conferenza stampa di presentazione, agli attoniti giornalisti la signorina dichiara gigionescamente di "portare in dote la propria inesperienza".
In realtà è una raccomandata di ferro, con un pedigree lungo come il catalogo del Don Giovanni. È pronipote di Titta Madia, deputato del Regno con Mussolini, e della Repubblica con Almirante. È figlia di un amico di Veltroni, giornalista Rai e attore. È fidanzata del figlio di Giorgio Napolitano. È stagista al centro studi Ariel di Enrico Letta. La sua candidatura è dunque espressione del più antico e squallido nepotismo, mascherato da novità giovanilista e femminista. E fa scandalo per il favoritismo, come dovrebbe.
In parlamento la Madia brilla come una delle 22 stelle del Pd che non partecipano, con assenze ingiustificate, al voto sullo scudo fiscale proposto da Berlusconi, che passa per 20 voti: dunque, è direttamente responsabile per la mancata caduta del governo, che aveva posto la fiducia sul decreto legge. Di nuovo fa scandalo, questa volta per l'assenteismo. La sua scusa: stava andando in Brasile per una visita medica, come una qualunque figlia di papà.
Invece di essere cacciata a pedate, viene ripresentata col porcellum anche alle elezioni del 2013. Ma poi arriva il grande Rottamatore, e la sua sorte dovrebbe essere segnata. Invece, entra nella segreteria del partito dopo l'elezione a segretario di Renzi, e ora viene addirittura catapultata da lui nel suo governo: ministra della Semplificazione, ovviamente, visto che più semplice la vita per lei non avrebbe potuto essere. Altro che rottamazione: l'era Renzi inizia all'insegna del riciclo dei rottami, nella miglior tradizione democristiana.
La riciclata ora rispolvererà l'argomento che aveva già usato fin dalla sua prima discesa paracadutata in campo: "Non preoccupatevi di come sono arrivata qui, giudicatemi per cosa farò". Ottimo argomento, lo stesso usato dal riciclatore che dice: "Non preoccupatevi di come ho ottenuto i miei capitali, giudicatemi per come li investo". Se qualcuno ancora sperava di liberarsi dai rottami e dai riciclatori, è servito. L'Italia, nel frattempo, continui ad arrangiarsi.
E Padoan ?
«La riforma Fornero è stato un passo importante per la risoluzione dei problemi dell'Italia»,
dichiarò un anno fa il neo ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Ex dirigente del Fondo monetario internazionale, ex consulente della Bce ed ex vice segretario dell'Ocse, Padoan è di casa tra i potenti del mondo.
E Padoan ?
«La riforma Fornero è stato un passo importante per la risoluzione dei problemi dell'Italia»,
dichiarò un anno fa il neo ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Ex dirigente del Fondo monetario internazionale, ex consulente della Bce ed ex vice segretario dell'Ocse, Padoan è di casa tra i potenti del mondo.
Scelto personalmente dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e osannato dai grandi media italiani, il neo ministro non è stimato da tutti gli economisti, soprattutto da quelli non liberisti. Sentite cosa scrisse di lui sul "New York Times" il premio Nobel per l'economia Paul Krugman:
«Certe volte gli economisti che ricoprono incarichi ufficiali danno cattivi consigli; altre volte danno consigli ancor peggiori; altre volte ancora lavorano all'Ocse».
«Certe volte gli economisti che ricoprono incarichi ufficiali danno cattivi consigli; altre volte danno consigli ancor peggiori; altre volte ancora lavorano all'Ocse».
A cosa si riferiva Krugman? Padoan è stato l'uomo che ha gestito per conto del Fondo monetario internazionale la crisi argentina. Nel 2001, Buenos Aires fu costretta a dichiarare fallimento dopo che le politiche liberiste e monetariste imposte dal Fmi (quindi, suggerite da Padoan) distrussero il tessuto sociale del Paese. In quegli anni il neo ministro si occupò anche di Grecia e Portogallo. Krugman scrisse in un altro articolo che furono proprio le ricette economiche «suggerite da Padoan a favorire la successiva crisi economica nei due Paesi».
Ecco cosa dichiarò Padoan a proposito della crisi greca:
«La Grecia si deve aiutare da sola, a noi spetta controllare che lo faccia e concederle il tempo necessario. La Grecia deve riformarsi, nell'amministrazione pubblica e nel lavoro».
In altre parole, Atene avrebbe dovuto rendere il lavoro molto più flessibile, alleggerendo (licenziando) la macchina della pubblica amministrazione.
Nel marzo del 2013, quando la Grecia era sull'orlo del collasso, l'allora numero due dell'Ocse suggerì più esplicitamente:
«C'è necessità che il governo greco adotti una disciplina di bilancio rigorosa e di un continuo sforzo di risanamento dei conti pubblici, condizioni preventive per il varo di misure a sostegno dello sviluppo»
In altre parole, Atene avrebbe dovuto rendere il lavoro molto più flessibile, alleggerendo (licenziando) la macchina della pubblica amministrazione.
Nel marzo del 2013, quando la Grecia era sull'orlo del collasso, l'allora numero due dell'Ocse suggerì più esplicitamente:
«C'è necessità che il governo greco adotti una disciplina di bilancio rigorosa e di un continuo sforzo di risanamento dei conti pubblici, condizioni preventive per il varo di misure a sostegno dello sviluppo»
.
Commento: Ma non è meglio abolire il Parlamento?
Rosanna Carpentieri
martedì 14 luglio 2015
Con i bancomat bloccati, i ricchi (non più ricchi) e i poveri sono fatti della stessa pasta.
Crediamo sinceramente che nessuno possa conoscere fin d’ora il futuro della Grecia. Non gli economisti, non i politici, non gli esperti, tanto meno i giornalisti né la gente comune. Detto questo, auspichiamo fortemente che la stessa «crisi» abbia luogo anche da noi, in Italia, e ci divertiamo a prefigurare uno scenario (im)possibile.
File interminabili ai bancomat che erogano dieci euro al giorno. Non di più: per ricchi e per poveri. D’un tratto cambierebbero tutti i rapporti e le dinamiche esistenziali. Quelli come noi, che non possiedono quasi nulla e tengono in poco conto il denaro, continuerebbero la propria vita più o meno allo stesso modo, mentre tutti gli altri, i ricchi e i poveri, strettamente dipendenti dalla cartamoneta, inizierebbero il piagnisteo infinito del tipo: tutta una vita di sacrifici senza ritrovarsi niente in mano; diritti acquisiti; governo ladro; banchieri delinquenti. E a quel punto il terreno sarà fertile per scatenare nuove guerre. Perché è chiaro che agli occhi dei poveri e dei ricchi (ormai poveri) sarà pure di qualcuno la colpa della crisi, di qualcuno che non ha saputo competere, che non è stato in grado di sbranare il nemico al momento opportuno, di assestare il colpo decisivo.
I ricchi (non più ricchi) e i poveri grideranno le stesse parole d’ordine, chiederanno i medesimi aiuti, e si accorgeranno – forse per la prima volta – di essere stati sempre dalla stessa parte. Di essere stati dalla parte della violenza e della lotta, dalla parte di chi corre, di chi va veloce per non pensare alla vita. Perché se si ferma a guardare la voragine che lo consuma ogni giorno, dovrebbe fare i conti col vuoto di cui è fatto e di cui sono fatte le cose che lo circondano. Per questo motivo si sfianca a lavoro (leggi anche Quella sveglia puntata alle sei del mattino), vive di corsa, s’insinua fra le maglie strette della massa e a colpi secchi di spalla tenta la scalata alla piramide sociale. Dall’alto spera di dominare il mondo, senza accorgersi che più sta in alto e più è schiavo del sistema.
I ricchi (non più ricchi) e i poveri sono fatti della stessa pasta. Hanno accettato la sfida, sono saliti sul ring: qualcuno ha vinto, qualcun altro ha perso. Ieri pensavano di lottare su opposte barricate, ma oggi, con i bancomat bloccati, combattono la stessa battaglia contro il destino che li accomuna e di cui sono i soli responsabili.
Nell’accettare la razionalità violenta, i ricchi e i poveri sono i carnefici di se stessi. Per secoli hanno vissuto l’illusione di una crescita infinita, hanno creduto alle elargizioni della mano invisibile, hanno sperato di poter superare qualsiasi ostacolo. Ma la mano invisibile li ha schiacciati senza pietà, gli ostacoli sono implosi franandogli addosso e in mano non resta più nulla.
Eppure sono ancora lì, in fila indiana davanti al bancomat, in attesa di un miracolo, nella speranza di un gesto partorito dal solito deus ex machina che irrompe nella storia a sistemare le cose. Neppure dinanzi al disastro sono capaci di cogliere la miseria umana che li circonda e li costituisce da sempre. E così maledicono la sorte per quei soldi che pensano di poter pretendere e sui quali vantano un diritto, per il semplice fatto di essersi spaccati la schiena a forza di lavorare.
I ricchi (ormai poveri) piangono il possesso svanito. I poveri piangono il sogno del possesso svanito. E strepitano entrambi per la ricchezza edificata ed edificante, per le famiglie bene, per le università rinomate, per i circoli esclusivi e per tutto ciò che di punto in bianco appare irrimediabilmente perduto.
I ricchi e i poveri piangono perché, diversamente da Kant, vivono per intero la miseria del presente ed ignorano il fatto che
«non siamo ricchi per ciò che possediamo, ma per ciò che possiamo fare senza possedere nulla».
Comitati anti-austerity in ogni quartiere.Il colpo di stato dell'Unione europea è in pieno svolgimento !
Il ricatto della classe dirigente filonazista europea sta vincendo. Il risultato del referendum è sovvertito .Quello che l’Unione europea sta compiendo è un colpo di stato fondato sulla minaccia della guerra civile e del colpo di stato militare.
Quello che accade è un ritorno vittorioso della Troika.
Costituiamo comitati anti austerity in ogni paese ed in ogni quartiere in Italia !
Il nostro comitato sarà anche un baluardo anti-austerity perchè è sì sangiorgese ma...non fuori dal mondo e non lontano dalla Grecia e dalle sue istanze di democrazia !
Al via le vostre idee...cari attivisti !

L’ultimatum dato dalla Germania alla Grecia è la dimostrazione empirica che la storia è magistra vitae soprattutto nell’insegnare a reiterare violenze e soprusi. Dall’ultimatum alla Serbia, alla Boemia e alla Polonia, i diktat portano sempre alla guerra, alla conquista e infine alla catastrofe.
In questo caso l’obiettivo è trasformare la Grecia in un protettorato teutonico.
Il nuovo Sacro Impero Finanziario Germanico, con i suoi alleati nordici, sta conquistando il sud Europa nell’ignavia e stupidità delle classi dirigenti italiane e francesi, che fanno a gara per mostrarsi fedeli e affidabili alleati-sudditi. Bastonare la piccola e combattiva Grecia serve ad educare gli altri stati membri dell’Unione. Bisogna evitare che vengano eletti altri Tsipras: la democrazia si sa è pericolosa per l’Europa delle Borse. E così la prossima volta i greci voteranno meglio. L’ideale sarebbe avere governi tecnici liberisti in tutto il vecchio continente. Oppure esecutivi fantoccio come in Italia.
Monti, Letta e Renzi da vassalli dell’Impero hanno eseguito ed eseguono le politiche economiche indicate dalla Troika nella lettera inviata al nostro Paese nel Natale 2011: privatizzazioni, innalzamento dell’età pensionabile, precarizzazione del lavoro, contenimento salariale, riduzione delwelfare state.
La crisi economica e il debito sono diventate lo strumento utilizzato dai governi liberali e dalle grandi borghesie per ridefinire ulteriormente a loro vantaggio i rapporti fra capitale e lavoro, il quale è sempre più mercificato, sfruttato e umiliato. Per questo motivo la lotta contro questa Europa delle banche, della finanza e dell’austerità deve partire proprio dai lavoratori e dalla loro capacità di organizzarsi. Solo l’unità del lavoro contro il capitale speculativo può portare ad una società più equa e giusta, in cui vivere in sicurezza e dignità: dagli insegnanti ai dipendenti dell’Ikea, dagli operai ai braccianti stagionali, dagli operatori dei call center agli stagisti occorre essere uniti per un orizzonte di emancipazione, che può realizzarsi solo attraverso la solidarietà.
La ricetta delle destre antieuropee è innalzare muri e ritornare alle patrie razziste, contrapponendo i lavoratori in base a nazionalità. La risposta delle sinistre non liberiste e degli schieramenti di civiltà e progresso deve essere la costruzione di un’Europa sociale, del lavoro e dell’istruzione, fatta di autogestioni economiche solidali (leggi anche Le lotte e le speranze della Grecia ndr) e da partecipazioni politiche locali.
Hanno svuotato la democrazia formale? Riprediamoci quella reale!
Costruiamo comitati contro l’austerity in ogni città e in ogni quartiere.
Pensare di salvarsi singolarmente, partendo da piccole e fragili posizioni di rendita, non fa altro che rinviare una sconfitta comune.
Gli attivisti del comitato civico Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia intendono sapere come, con quali iniziative concrete, il sindaco e l'attuale amministrazione in carica intendono esprimere la propria posizione in favore della Grecia e contro il colpo di stato in atto da parte dei tecnocrati antidemocratici di Bruxelles.
La coordinatrice Rosanna Carpentieri
Quello che accade è un ritorno vittorioso della Troika.
Costituiamo comitati anti austerity in ogni paese ed in ogni quartiere in Italia !
Il nostro comitato sarà anche un baluardo anti-austerity perchè è sì sangiorgese ma...non fuori dal mondo e non lontano dalla Grecia e dalle sue istanze di democrazia !
Al via le vostre idee...cari attivisti !

L’ultimatum dato dalla Germania alla Grecia è la dimostrazione empirica che la storia è magistra vitae soprattutto nell’insegnare a reiterare violenze e soprusi. Dall’ultimatum alla Serbia, alla Boemia e alla Polonia, i diktat portano sempre alla guerra, alla conquista e infine alla catastrofe.
In questo caso l’obiettivo è trasformare la Grecia in un protettorato teutonico.
Il nuovo Sacro Impero Finanziario Germanico, con i suoi alleati nordici, sta conquistando il sud Europa nell’ignavia e stupidità delle classi dirigenti italiane e francesi, che fanno a gara per mostrarsi fedeli e affidabili alleati-sudditi. Bastonare la piccola e combattiva Grecia serve ad educare gli altri stati membri dell’Unione. Bisogna evitare che vengano eletti altri Tsipras: la democrazia si sa è pericolosa per l’Europa delle Borse. E così la prossima volta i greci voteranno meglio. L’ideale sarebbe avere governi tecnici liberisti in tutto il vecchio continente. Oppure esecutivi fantoccio come in Italia.
Monti, Letta e Renzi da vassalli dell’Impero hanno eseguito ed eseguono le politiche economiche indicate dalla Troika nella lettera inviata al nostro Paese nel Natale 2011: privatizzazioni, innalzamento dell’età pensionabile, precarizzazione del lavoro, contenimento salariale, riduzione delwelfare state.
La crisi economica e il debito sono diventate lo strumento utilizzato dai governi liberali e dalle grandi borghesie per ridefinire ulteriormente a loro vantaggio i rapporti fra capitale e lavoro, il quale è sempre più mercificato, sfruttato e umiliato. Per questo motivo la lotta contro questa Europa delle banche, della finanza e dell’austerità deve partire proprio dai lavoratori e dalla loro capacità di organizzarsi. Solo l’unità del lavoro contro il capitale speculativo può portare ad una società più equa e giusta, in cui vivere in sicurezza e dignità: dagli insegnanti ai dipendenti dell’Ikea, dagli operai ai braccianti stagionali, dagli operatori dei call center agli stagisti occorre essere uniti per un orizzonte di emancipazione, che può realizzarsi solo attraverso la solidarietà.
La ricetta delle destre antieuropee è innalzare muri e ritornare alle patrie razziste, contrapponendo i lavoratori in base a nazionalità. La risposta delle sinistre non liberiste e degli schieramenti di civiltà e progresso deve essere la costruzione di un’Europa sociale, del lavoro e dell’istruzione, fatta di autogestioni economiche solidali (leggi anche Le lotte e le speranze della Grecia ndr) e da partecipazioni politiche locali.
Hanno svuotato la democrazia formale? Riprediamoci quella reale!
Costruiamo comitati contro l’austerity in ogni città e in ogni quartiere.
Pensare di salvarsi singolarmente, partendo da piccole e fragili posizioni di rendita, non fa altro che rinviare una sconfitta comune.
Gli attivisti del comitato civico Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia intendono sapere come, con quali iniziative concrete, il sindaco e l'attuale amministrazione in carica intendono esprimere la propria posizione in favore della Grecia e contro il colpo di stato in atto da parte dei tecnocrati antidemocratici di Bruxelles.
La coordinatrice Rosanna Carpentieri
lunedì 13 luglio 2015
IL DEPOSITO DOMICILIARE DEI RIFIUTI, LA RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA E LA STRAVOLGENTE INTERPRETAZIONE DELLA POLIZIA MUNICIPALE SANGIORGESE !
Da Gazzetta di Benevento
Da Agorà News On Line
Da InfoSannio
A sancirlo in un caso che farà storia e rivoluzione in paese proprio coloro che dovrebbero controllare l’osservanza delle prescrizioni circa il deposito dei rifiuti e la raccolta domiciliare: nientepopodimeno della Polizia Municipale di San Giorgio del Sannio.
La scriminante secondo la polizia municipale del feudo sangiorgese sarebbe l’autorizzazione del proprietario (sic!).
Da Agorà News On Line
Da InfoSannio
IL DEPOSITO DOMICILIARE DEI RIFIUTI, LA RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA E LA STRAVOLGENTE INTERPRETAZIONE DELLA POLIZIA MUNICIPALE DI SAN GIORGIO !

Un lettore della comunità sangiorgese ci ha inviato le seguenti foto spiegando: questi rifiuti sono stati depositati non dal titolare dell’area ma da altro soggetto abitante nelle vicinanze che si rifiuta di fare il deposito domiciliare.Altro aspetto palesemente illegale è che tali rifiuti siano ivi abbandonati da venerdì scorso, in giorni e in ore in cui per chiunque il deposito dinanzi alle proprie abitazioni non è consentito. Abbiamo deciso di approfondire per vederci chiaro
Udite, udite cittadini sangiorgesi, ci sono novità imperdibili sull’amata (e/o vituperata, de gustibus…) raccolta differenziata domiciliare ovvero “porta a porta” dei rifiuti.
Siete stanchi di attenervi agli orari e ai giorni previsti dal calendario diffuso in massa a tutta la cittadinanza e del divieto di deposito in orari diversi dalla fascia oraria che va dalle 20 a mezzanotte?
Siete stanchi di avere l’immondizia per casa e non sapete come liberarvene bypassando tutte le regole e le prescrizioni che attengono alla raccolta domiciliare porta a porta?
Sappiate che da oggi in poi il vostro sogno dei vecchi cassonetti-discarica lontani dal domicilio e dalla proprietà e aperti al pubblico senza limiti orari, 24 ore su 24 ore, è ritornato.

Codesta, a fronte di denunce da parte di altri concittadini concernenti gravi e sistematici abbandoni del tutto incontrollati di rifiuti in proprietà altrui e finanche in giorni in cui non è attiva alcuna raccolta come la domenica, per ben due volte (il caso è reiterato e perciò sottoposto ad attenta riflessione e cognizione di causa da parte dei Vigili Urbani) ha ritenuto legittima la prassi incoercibile e maniacale di una cittadina di origini rumene – affittuaria gratuita della proprietà in agro di Cesine del sannazareno dottore Gianfranco Pepe, già denunciato per avere costruito e apposto su un settecentesco edificio di proprietà altrui una canna fumaria in amianto (e ancora non è stata rimossa, vedasi nota Polizia Municipale Prot. n.2209 del 12.10.2012!)- di depositare a qualunque ora del giorno e in qualunque giorno della settimana i rifiuti che via via produce e di liberarsene abbandonandoli nella proprietà di un sempliciotto (ma fino a un certo punto) cittadino sangiorgese che paga la TARI solo per la residenza in Ginestra, non anche per quella di cui è proprietario in agro di Cesine!

Ne consegue giocoforza -se la legge non è ad personam ma uguale per tutti- che chiunque può fare altrettanto e ne è garante -badate- la polizia municipale.
Basta il titolare di un’area o di un pezzetto di terreno il quale annuisca e acconsenta (per disinteresse e/o in quanto inconsapevole delle conseguenze di legge) e la discarica abusiva è bella e servita, con la complicità delle autorità preposte !
Non sono nati così nella svergognata Campania gli sversamenti di rifiuti tossici in campi coltivati conferendo la camorra ai titolari dei terreni inquinati mortalmente, solo le briciole di una oltremodo remunerativa attività illecita?
L’autore della presente segnalazione di una così stravolgente e sui generis interpretazione della legge da parte della sangiorgese polizia municipale ci confida che auspica di essere sentito e poter conferire quanto prima con la Magistratura in quanto c’è, in effetti, anche dell’altro: la signora rumena, già denunciata per aggressioni fisiche e furti vari a vari malcapitati, millanta credito -udite, udite- presso il pubblico ufficiale Vincenzo Genito, ora Comandante della Polizia Municipale di San Giorgio, al punto che Questi viene dalla stessa confidenzialmente denominato come “Vincenzo ‘A pecora”, ovvero con l’appellativo paesano o, se preferite, lo pseudonimo “amicale” con cui questi era noto a tutti ancora prima di indossare la divisa. La stessa rumena parlerebbe del pubblico ufficiale come di amico personale che può dare referenze positive sul suo conto.
Dimenticando purtroppo che oltre e prima delle referenze personali e soggettive, vale il comportamento fattuale e l’osservanza della legge da parte di chiunque e non gli artifici per aggirarla…
D’obbligo -dato il caso ed il generale interesse nell’ambito della comunità- sentire in merito e pubblicamente il sindaco di San Giorgio e l’assessore alla Igiene Urbana Saccavino.
Gli attivisti del Comitato sangiorgese Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia
AGGIORNAMENTI:
Le ANOMALIE CONTINUANO: ieri mercoledì 15 luglio 2015 sul sito altrui adibito a discarica personale, la signora rumena ha depositato tre bustoni di multimateriale, che sarà ritirato soltanto domani, venerdì.
Il regolamento dice che il deposito va effettuato " a più di portone" e nei giorni e negli orari prestabiliti.
Anche gli operatori della Ditta L'Igiene Urbana s.r.l. preposti al prelievo quotidiano dei rifiuti hanno espresso perplessità su quanto questa cittadina si permette di fare.
Il regolamento dice che il deposito va effettuato " a più di portone" e nei giorni e negli orari prestabiliti.
Anche gli operatori della Ditta L'Igiene Urbana s.r.l. preposti al prelievo quotidiano dei rifiuti hanno espresso perplessità su quanto questa cittadina si permette di fare.
Sollecitate il sindaco a rispondere;
ciò che sta avallando la polizia municipale di San Giorgio è GRAVISSIMO !!!
INTERVENGA LA PROCURA DELLA REPUBBLICA !
Iscriviti a:
Post (Atom)