martedì 14 luglio 2015

Con i bancomat bloccati, i ricchi (non più ricchi) e i poveri sono fatti della stessa pasta.

Crediamo sinceramente che nessuno possa conoscere fin d’ora il futuro della Grecia. Non gli economisti, non i politici, non gli esperti, tanto meno i giornalisti né la gente comune. Detto questo, auspichiamo fortemente che la stessa «crisi» abbia luogo anche da noi, in Italia, e ci divertiamo a prefigurare uno scenario (im)possibile.
File interminabili ai bancomat che erogano dieci euro al giorno. Non di più: per ricchi e per poveri. D’un tratto cambierebbero tutti i rapporti e le dinamiche esistenziali. Quelli come noi, che non possiedono quasi nulla e tengono in poco conto il denaro, continuerebbero la propria vita più o meno allo stesso modo, mentre tutti gli altri, i ricchi e i poveri, strettamente dipendenti dalla cartamoneta, inizierebbero il piagnisteo infinito del tipo: tutta una vita di sacrifici senza ritrovarsi niente in mano; diritti acquisiti; governo ladro; banchieri delinquenti. E a quel punto il terreno sarà fertile per scatenare nuove guerre. Perché è chiaro che agli occhi dei poveri e dei ricchi (ormai poveri) sarà pure di qualcuno la colpa della crisi, di qualcuno che non ha saputo competere, che non è stato in grado di sbranare il nemico al momento opportuno, di assestare il colpo decisivo.
I ricchi (non più ricchi) e i poveri grideranno le stesse parole d’ordine, chiederanno i medesimi aiuti, e si accorgeranno – forse per la prima volta – di essere stati sempre dalla stessa parte. Di essere stati dalla parte della violenza e della lotta, dalla parte di chi corre, di chi va veloce per non pensare alla vita. Perché se si ferma a guardare la voragine che lo consuma ogni giorno, dovrebbe fare i conti col vuoto di cui è fatto e di cui sono fatte le cose che lo circondano. Per questo motivo si sfianca a lavoro (leggi anche Quella sveglia puntata alle sei del mattino), vive di corsa, s’insinua fra le maglie strette della massa e a colpi secchi di spalla tenta la scalata alla piramide sociale. Dall’alto spera di dominare il mondo, senza accorgersi che più sta in alto e più è schiavo del sistema.
I ricchi (non più ricchi) e i poveri sono fatti della stessa pasta. Hanno accettato la sfida, sono saliti sul ring: qualcuno ha vinto, qualcun altro ha perso. Ieri pensavano di lottare su opposte barricate, ma oggi, con i bancomat bloccati, combattono la stessa battaglia contro il destino che li accomuna e di cui sono i soli responsabili.
Nell’accettare la razionalità violenta, i ricchi e i poveri sono i carnefici di se stessi. Per secoli hanno vissuto l’illusione di una crescita infinita, hanno creduto alle elargizioni della mano invisibile, hanno sperato di poter superare qualsiasi ostacolo. Ma la mano invisibile li ha schiacciati senza pietà, gli ostacoli sono implosi franandogli addosso e in mano non resta più nulla.
Eppure sono ancora lì, in fila indiana davanti al bancomat, in attesa di un miracolo, nella speranza di un gesto partorito dal solito deus ex machina che irrompe nella storia a sistemare le cose. Neppure dinanzi al disastro sono capaci di cogliere la miseria umana che li circonda e li costituisce da sempre. E così maledicono la sorte per quei soldi che pensano di poter pretendere e sui quali vantano un diritto, per il semplice fatto di essersi spaccati la schiena a forza di lavorare.
I ricchi (ormai poveri) piangono il possesso svanito. I poveri piangono il sogno del possesso svanito. E strepitano entrambi per la ricchezza edificata ed edificante, per le famiglie bene, per le università rinomate, per i circoli esclusivi e per tutto ciò che di punto in bianco appare irrimediabilmente perduto.
I ricchi e i poveri piangono perché, diversamente da Kant, vivono per intero la miseria del presente ed ignorano il fatto che
«non siamo ricchi per ciò che possediamo, ma per ciò che possiamo fare senza possedere nulla».

Comitati anti-austerity in ogni quartiere.Il colpo di stato dell'Unione europea è in pieno svolgimento !

Il ricatto della classe dirigente filonazista europea sta vincendo. Il risultato del referendum è sovvertito .Quello che l’Unione europea sta compiendo è un colpo di stato fondato sulla minaccia della guerra civile e del colpo di stato militare.
Quello che accade è un ritorno vittorioso della Troika.
Costituiamo comitati anti austerity in ogni paese ed in ogni quartiere in Italia ! 

Il nostro comitato sarà anche un baluardo anti-austerity perchè è sì sangiorgese ma...non fuori dal mondo e non lontano dalla Grecia e dalle sue istanze di democrazia !

Al via le vostre idee...cari attivisti !

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L’ultimatum dato dalla Germania alla Grecia è la dimostrazione empirica che la storia è magistra vitae soprattutto nell’insegnare a reiterare violenze e soprusi. Dall’ultimatum alla Serbia, alla Boemia e alla Polonia, i diktat portano sempre alla guerra, alla conquista e infine alla catastrofe. 
In questo caso l’obiettivo è trasformare la Grecia in un protettorato teutonico.
Il nuovo Sacro Impero Finanziario Germanico, con i suoi alleati nordici, sta conquistando il sud Europa nell’ignavia e stupidità delle classi dirigenti italiane e francesi, che fanno a gara per mostrarsi fedeli e affidabili alleati-sudditi. Bastonare la piccola e combattiva Grecia serve ad educare gli altri stati membri dell’Unione. Bisogna evitare che vengano eletti altri Tsipras: la democrazia si sa è pericolosa per l’Europa delle Borse. E così la prossima volta i greci voteranno meglio. L’ideale sarebbe avere governi tecnici liberisti in tutto il vecchio continente. Oppure esecutivi fantoccio come in Italia. 
Monti, Letta e Renzi da vassalli dell’Impero hanno eseguito ed eseguono le politiche economiche indicate dalla Troika nella lettera inviata al nostro Paese nel Natale 2011: privatizzazioni, innalzamento dell’età pensionabile, precarizzazione del lavoro, contenimento salariale, riduzione delwelfare state.
La crisi economica e il debito sono diventate lo strumento utilizzato dai governi liberali e dalle grandi borghesie per ridefinire ulteriormente a loro vantaggio i rapporti fra capitale e lavoro, il quale è sempre più mercificato, sfruttato e umiliato. Per questo motivo la lotta contro questa Europa delle banche, della finanza e dell’austerità deve partire proprio dai lavoratori e dalla loro capacità di organizzarsi. Solo l’unità del lavoro contro il capitale speculativo può portare ad una società più equa e giusta, in cui vivere in sicurezza e dignità: dagli insegnanti ai dipendenti dell’Ikea, dagli operai ai braccianti stagionali, dagli operatori dei call center agli stagisti occorre essere uniti per un orizzonte di emancipazione, che può realizzarsi solo attraverso la solidarietà.
La ricetta delle destre antieuropee è innalzare muri e ritornare alle patrie razziste, contrapponendo i lavoratori in base a nazionalità. La risposta delle sinistre non liberiste e degli schieramenti di civiltà e progresso deve essere la costruzione di un’Europa sociale, del lavoro e dell’istruzione, fatta di autogestioni economiche solidali (leggi anche Le lotte e le speranze della Grecia ndr) e da partecipazioni politiche locali.
Hanno svuotato la democrazia formale? Riprediamoci quella reale! 
Costruiamo comitati contro l’austerity in ogni città e in ogni quartiere
Pensare di salvarsi singolarmente, partendo da piccole e fragili posizioni di rendita, non fa altro che rinviare una sconfitta comune.

Gli attivisti del comitato civico Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia intendono sapere come, con quali iniziative concrete, il sindaco e l'attuale amministrazione in carica intendono esprimere la propria posizione in favore della Grecia e contro il colpo di stato in atto da parte dei tecnocrati antidemocratici di Bruxelles.

La coordinatrice Rosanna Carpentieri

lunedì 13 luglio 2015

IL DEPOSITO DOMICILIARE DEI RIFIUTI, LA RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA E LA STRAVOLGENTE INTERPRETAZIONE DELLA POLIZIA MUNICIPALE SANGIORGESE !

Da Gazzetta di Benevento

Da Agorà News On Line

Da InfoSannio

IL DEPOSITO DOMICILIARE DEI RIFIUTI, LA RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA E LA STRAVOLGENTE INTERPRETAZIONE DELLA POLIZIA MUNICIPALE DI SAN GIORGIO !

rifiuti.3pg

Un lettore della comunità sangiorgese ci ha inviato le seguenti foto spiegando: questi rifiuti sono stati depositati non dal titolare dell’area ma da altro soggetto abitante nelle vicinanze che si rifiuta di fare il deposito domiciliare.Altro aspetto palesemente illegale è che tali rifiuti siano ivi abbandonati da venerdì scorso, in giorni e in ore in cui per chiunque il deposito dinanzi alle proprie abitazioni non è consentito. Abbiamo deciso di approfondire per vederci chiaro
Udite, udite cittadini sangiorgesi, ci sono novità imperdibili sull’amata (e/o vituperata, de gustibus…) raccolta differenziata domiciliare ovvero “porta a porta” dei rifiuti.
Siete stanchi di attenervi agli orari e ai giorni previsti dal calendario diffuso in massa a tutta la cittadinanza e del divieto di deposito in orari diversi dalla fascia oraria che va dalle 20 a mezzanotte?
Siete stanchi di avere l’immondizia per casa e non sapete come liberarvene bypassando tutte le regole e le prescrizioni che attengono alla raccolta domiciliare porta a porta?
Sappiate che da oggi in poi il vostro sogno dei vecchi cassonetti-discarica lontani dal domicilio e dalla proprietà e aperti al pubblico senza limiti orari, 24 ore su 24 ore, è ritornato.
rifiuti.2pgA sancirlo in un caso che farà storia e rivoluzione in paese proprio coloro che dovrebbero controllare l’osservanza delle prescrizioni circa il deposito dei rifiuti e la raccolta domiciliare: nientepopodimeno della Polizia Municipale di San Giorgio del Sannio.
Codesta, a fronte di denunce da parte di altri concittadini concernenti gravi e sistematici abbandoni del tutto incontrollati di rifiuti in proprietà altrui e finanche in giorni in cui non è attiva alcuna raccolta come la domenica, per ben due volte (il caso è reiterato e perciò sottoposto ad attenta riflessione e cognizione di causa da parte dei Vigili Urbani) ha ritenuto legittima la prassi incoercibile e maniacale di una cittadina di origini rumene – affittuaria gratuita della proprietà in agro di Cesine del sannazareno dottore Gianfranco Pepe, già denunciato per avere costruito e apposto su un settecentesco edificio di proprietà altrui una canna fumaria in amianto (e ancora non è stata rimossa, vedasi nota Polizia Municipale Prot. n.2209 del 12.10.2012!)- di depositare a qualunque ora del giorno e in qualunque giorno della settimana i rifiuti che via via produce e di liberarsene abbandonandoli nella proprietà di un sempliciotto (ma fino a un certo punto) cittadino sangiorgese che paga la TARI solo per la residenza in Ginestra, non anche per quella di cui è proprietario in agro di  Cesine!
rifiuti.3pgLa scriminante secondo la polizia municipale del feudo sangiorgese sarebbe l’autorizzazione del proprietario (sic!).
Ne consegue giocoforza -se la legge non è ad personam ma uguale per tutti- che chiunque può fare altrettanto e ne è garante -badate- la polizia municipale.
Basta il titolare di un’area o di un pezzetto di terreno il quale annuisca e acconsenta (per disinteresse e/o in quanto inconsapevole delle conseguenze di legge)  e la discarica abusiva è bella e servita, con la complicità delle autorità preposte ! 
Non sono nati così nella svergognata Campania gli sversamenti di rifiuti tossici in campi coltivati conferendo la camorra ai titolari dei terreni inquinati mortalmente, solo le briciole di una oltremodo remunerativa attività illecita?
L’autore della presente segnalazione di una così stravolgente e sui generis interpretazione della legge da parte della sangiorgese polizia municipale ci confida che auspica di essere sentito e poter conferire quanto prima con la Magistratura in quanto c’è, in effetti, anche dell’altro: la signora rumena, già denunciata per aggressioni fisiche e furti vari a vari malcapitati, millanta credito -udite, udite- presso il pubblico ufficiale Vincenzo Genito, ora Comandante della Polizia Municipale di San Giorgio, al punto che Questi viene dalla stessa confidenzialmente denominato come “Vincenzo ‘A pecora”, ovvero con  l’appellativo paesano o, se preferite, lo pseudonimo “amicale” con cui questi era noto a tutti ancora prima di indossare la divisa. La stessa rumena parlerebbe del pubblico ufficiale come di amico personale  che può dare referenze positive sul suo conto.
Dimenticando purtroppo che oltre e prima delle referenze personali e soggettive, vale il comportamento fattuale e l’osservanza della legge da parte di chiunque e non gli artifici per aggirarla…
D’obbligo -dato il caso ed il generale interesse nell’ambito della comunità- sentire in merito e pubblicamente il sindaco di San Giorgio e l’assessore alla Igiene Urbana Saccavino.

Gli attivisti del Comitato sangiorgese Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia
AGGIORNAMENTI:
Le ANOMALIE CONTINUANO: ieri mercoledì 15 luglio 2015 sul sito altrui adibito a discarica personale, la signora rumena ha depositato tre bustoni di multimateriale, che sarà ritirato soltanto domani, venerdì.
Il regolamento dice che il deposito va effettuato " a più di portone" e nei giorni e negli orari prestabiliti.
Anche gli operatori della Ditta L'Igiene Urbana s.r.l. preposti al prelievo quotidiano dei rifiuti hanno espresso perplessità su quanto questa cittadina si permette di fare. 
Sollecitate il sindaco a rispondere; 
ciò che sta avallando la polizia municipale di San Giorgio è GRAVISSIMO !!!
INTERVENGA LA PROCURA DELLA REPUBBLICA !

sabato 4 luglio 2015

Nel paese dell'ignoranza agronomica e paesaggistica, aspettiamo ECOINCENTIVI per giardini e orti privati e condominiali: il ddl è al Senato

Vivo a San Giorgio del Sannio, centomila anni fa definito "il paese dei fiori e della cortesia"...
Sia indidualmente che come comitato di cittadini, abbiamo più volte parlato e suggerito la guerrilla gardening in un paese ora del tutto cementificato,  con mille barriere architettoniche (veramente auguriamo l'uso della sedia a rotelle ai nostri amministratori in palese quanto strafottente violazione di legge !), scempiato nelle sue bellezze storico-naturali come le alberate dei tigli di Viale Spinelli e via dei Sanniti, violentato nei  luoghi residenziali di antica memoria e di notevole interesse storico-testimoniale, risalenti al 1700 come minimo, quali la contrada Cerzone di Cesine, privo completamente di una cultura ecologica , paesaggistica e naturalistica.
Le contraddizioni sono palesi: si è permesso di costruire un catorcio, come al solito megagalattico e condominiale, (quando l'esigenza diffusa è di residenze unifamiliari popolari!)  in una zona destinata a parcheggio e nelle vicinanze, dovrebbe sorgere uno spazio verde pubblico (pubblico? sembrerebbe a servizio del palazzo abusivo !), attrezzato non si sa come (non c'è ancora un cartello di cantiere, solo la recinzione dell'area) ma definito con tipica megalomania autocelebrativa: "villa comunale".
Al riguardo, sappiamo solo di certo che l'amministrazione non ha alcuna cognizione botanica e paesaggistica, visto l'eccidio compiuto con l'area p.i.p. di Cesine e la recente volontà palesata di abbattere dei tigli centenari e di sostituirli con dei pioppi, in quanto l'apparato radicale di questi ultimi sarebbe  secondo l'ignoranza agronomica dell'U.T.C. comunale, meno possente ed invasivo rispetto ai tigli e a condutture fognarie obsolete (per non dire altro).  

Abbiamo comunque scoperto che c'è un ddl al Senato che incentiva (finalmente!) orti e giardini privati, ne riportiamo il link per consentire gli approfondimenti necessari : http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DDLPRES/916938/index.html

Singolare questa cosa: le mafie costruiscono su litorali , oasi protette o...spazi destinati a parcheggio (nulla è più aleatorio e più  ispirato all'arbitrio e alla CORRUZIONE a San Giorgio del Sannio delle destinazioni urbanistiche!) e …noi per salvare un pezzo di giardino dovremmo anche faticare e lottare contro la pubblica amministrazione locale: quanti giardini privati abbandonati e in stato di degrado a San Giorgio, vi crescono-pensate- rovi.C'è invece un esercito di giovani volontari disposti a trasformarli in giardini incantate ed in isole in mezzo al deserto di cemento, se solo il Comune provvedesse a dare una risposta in merito.

orto520

Detraibilità del 36% in cinque anni per spese tra i 2mila e i 30mila euro per chi cura e mantiene un giardino – spazio verde o orto – privato (proprietario o affittuario che sia) e da 5mila a 50mila euro per il verde condominiale
Questo il punto chiave della proposta contenuta nel disegno di legge “Misure di agevolazione fiscale per interventi di «sistemazione a verde» di aree scoperte di pertinenza delle unità immobiliari di proprietà privata”, il primo che agevola il verde (dopo le lavatrici, auto, arredo ecc!), presentato a Palazzo Madama dai Senatori Gianluca Susta (Pd) e Aldo Di Biagio (Ap), in un incontro che ha coinvolto in maniera insolita e quasi “rivoluzionaria” gli esperti di settore, a cui è stata data parola libera in merito ai contenuti del ddl. 
E già questo dà la misura di quanto sia innovativa per il nostro paese questa proposta legislativa, a partire dalla modalità: il confronto diretto non con vip e “tuttologi” ma con enti, associazioni professionali, testate giornalistiche e persone finalmente competenti nel tema.
Nel testo del disegno di legge si leggono concetti come verde privato quale “fattore essenziale di sviluppo e di miglioramento della qualità della vita“, “incentivare la partecipazione dei cittadini alla cura e alla valorizzazione paesaggistica”, “combattere, nell’interesse collettivo, il “degrado” urbano e la deturpazione del paesaggio”, favorendo la “progettazione” del territorio urbano”. 
Addirittura agevolazioni al verde privato come strumento di “compensazione» e «mitigazione»” per le opere costruite “lontano dal bello”. Parole che hanno riempito i cuori e infuso enormi speranze in tutti coloro che si occupano di verde. 
E di più: si specifica che le agevolazioni sono applicabili alla condizione che che si mettano in opera “interventi significativi, consistenti e non occasionali“. Non stiamo dunque parlando di 4 begonie: si incoraggiano le opere durature e di un certo impatto. E qui il sorriso si allarga felice sul volto degli esperti… qualcuno grida “al miracolo”… Immense sono le aspettative a cui dovrà rispondere il Senatore Susta!
Torniamo con i piedi per terra: questo ecobonus per il giardini che oneri comporta per lo Stato?
Il testo sottolinea come il ddl, se messo in atto, possa creare “valore aggiunto che produce un gettito per l’Erario ben maggiore dei benefici restituiti ai cittadini.” Perché ovviamente il nemico da battere, per questo come per tutti gli altri, è il MEF, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il “cerbero” che potrebbe semplicemente rispondere come al solito: spiacente, non c’è copertura! 
Il “costo” del ddl è stato già valutato comunque in 200 milioni di euro annui. 
La vera guerra per questa proposta di legge inizia solo ora.
CHE QUESTA LEGGE PASSI ED IN FRETTA !

Rosanna Carpentieri

mercoledì 1 luglio 2015

LETTERA DI DEMERITO ALLA REDAZIONE DI OTTOPAGINE DI CUI CHIEDO LA DIFFUSIONE

Da AGORA' NEWS ON LINE 
Riceviamo e tale e quale promulghiamo:
 otto pagine il sannio
Spettabile Redazione di Ottopagine,
questo sarà l’ennesimo comunicato stampa del comitato civico che coordino e che porta la mia firma (NON E’ anonimo!) ad essere cestinato , ignorato e buttato nel water dalla vostra redazione.
Da chi bisogna farsi raccomandare per essere pubblicati dal vostro giornale? “Di chi” siete?
Certo, così facendo non fate informazione , non fate inchieste autonome e neppure recepite dal basso le istanze provenienti da quella grande “fogna culturale” che è San Giorgio del Sannio,
rovinata da troppi padrini politici di cui voi-stampa-pubblicate i peti, le flatulenze e gli sbadigli con grande accondiscendenza servile, cittadina completamente rovinata nella mentalità omertosa…ed ancora incline a scambiare per favori di tizio e di caio (corruzione e concussione) sacrosanti diritti.
Il comitato da me fondato all’indomani dell’incendio Barletta fa civismo, informazione, ed è un gruppo libero e libertario, sui generis, non omologato, un gruppo tecnico-legale che offre gratuitamente assistenza ed idee operative ai propri iscritti, criticando aspramente l’amministrazione.
Ma, se proprio le nostre eccellenti connotazioni e la nostra posizione costituiscono”il” problema per il vostro quotidiano o, se peggio ancora, occorre qualche raccomandazione, basta che lo diciate ma in modo chiaro e netto, in modo che TUTTI sappiano: non compreremo più il vostro giornale ed eviteremo di considerarvi “stampa” inviandovi i nostri comunicati !
I limiti dell’oppressione di qualunque genere e tipologia  sono sempre decisi da un fattore: la capacità di sopportazione degli oppressi.
Non fa al nostro caso che imposizioni, stati di fatto ed eterodeterminazioni abnormi NON ACCETTERMO MAI !
Rosanna Carpentieri
in proprio ed in nome e per conto degli attivisti del Comitato sangiorgese Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia

Area ex poste di San Giorgio del Sannio.Tutto da rifare.

Così titolava ieri il Sannio Quotidiano per dire che si è risolto in un nulla di fattoil bando pubblicato lo scorso 30 gennaio 2015 dal'Ufficio Tecnico del Comune, per  proposte progettuali per dare una nuova destinazione all'area ex poste.
Si tratta degli scarsi 1200 metri quadri all’incrocio tra via Alcide De Gasperi e via Vecchia Cardilli, che dopo la demolizione della sede postale ivi ubicata sono rimasti privi di qualunque  destinazione compatibile col pericolo amianto, invasa da erbacce e rifiuti salvo saltuarie opere di pulizia.
Ricordiamo la vicenda nella quale siamo attivamente intervenuti con formali denunce penalioltre che giornalistiche:

Amianto alle ex Poste di San Giorgio del Sannio. Il dossier su agoravox

Amianto a San Giorgio al Sannio: secondo la magistratura non ci sono responsabili

una demolizione scellerata ad opera del Comune  con dispersione-inalazione di amianto ad opera del Comune, per fare cosa in appena 1200 mq di terreno?

La casa degli gnomi (anziani e bambini) aspiranti al tumore pleurico o all'asbestosi???!!!!
Area ex poste, tutto da rifare
  Tutto oneroso,ovviamente, persino l'asbesto... e, con costi a carico della collettività.
Meglio sarebbe stato che il Comune non acquistasse proprio il catorcio all'amianto da Poste s.p.a....Ma siccome abbiamo un luogotenente della locale stazione Carabinieri che non ne ha indagato a fondo le motivazioni e a cui sfuggono i mille profili di illiceità della pubblica amministrazione sangiorgese, faremo noi del comitato civico un esposto alla Corte dei Conti ! 
Preparatevi, attivisti del comitato, le vostre firme sono importanti.
E non è tutto. Perchè  chi è stanco di una conduzione da parte del luogotenente vita natural durante della caserma locale (primo nucleo di "legalità attiva e trasparente" sul territorio) e delle anomalie purtroppo riscontrate nel passato e di quelle persistenti nel presente, iscrivetevi e partecipate a questo gruppo sui social :https://www.facebook.com/groups/292564317479812/?ref=ts&fref=ts

 E' ora di dire basta a tutto ciò che viola la legalità sotto mentite spoglie (e cioè nel modo più subdolo...) nel nostro paesotto, sempre più degradato, sottosviluppato e mortificato nella voglia di rilanciarsi e crescere.
La norma de iure condendo e di matrice fascista (perchè non dirlo?) dell'avvicendamento dei Comandanti presso le locali stazioni dopo tre o max cinque anni non è inopportuna ma anzi preventiva di situazioni di degenerazioni :amicizie disonorevoli con chi dovrebbe essere perseguito a norma di legge e controllato,
favoritismi abnormi, improsciuttamenti di sguardi, omissioni di atti d'ufficio, etc.etc.oltre all'auspicata deterritorializzazione dell'Arma.
Il tutto nell'interesse del prestigio dell'Arma che nessun singolo appartenente può permettersi di oltraggiare ed offendere, e nell'interesse del cittadino che vede nella divisa dell'Arma un ancoraggio contro il malaffare, la criminalità dei colletti bianchi, la corruzione di sindaci e funzionari comunali, le omissioni d'ufficio e tanto altro.
L'ottanta per cento della criminalità infatti, si annida nell'amministrazione e nei luoghi decisionali del potere, questo è arcinoto.

Grazie per l'attenzione.

La coordinatrice del Comitato civico

Rosanna Carpentieri
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