sabato 15 giugno 2013

Lettera al Sindaco. Il Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia di San Giorgio del Sannio lamenta la mancanza di bagni pubblici e fontane d’acqua potabile

15 giugno 2013
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Calvi ha la sua “fontana leggera”, il nuovo distributore pubblico di acqua. Calvi ha anche i bagni chimici. 

A differenza di San Giorgio del Sannio: né acqua né bagni.

Una normale storia di disservizi e degrado ?

La sede dell'Asl di San Giorgio del Sannio, chi ha progettato questo obbrobrio?
 
Sindaco Ricci ,  – si legge nella nota – occorre leggere i filosofi greci e gli orfici per pensare che l’acqua sia vita e che tutto il mondo sia acqua? Occorre che un giorno lei possa incontrare sul viale Talete di Mileto (VI sec. a C.), che vede nell’acqua l’arché, il principio oppure Pindaro (V sec. a. C.) secondo cui il «bene più prezioso è l’acqua», e Anassagora per il quale «tutto scorre, tutto è acqua» ? Lo sa o no che l’acqua è l’elemento predominante del nostro organismo costituendo il sessanta per cento del peso di un adulto e oltre il settanta per cento di un neonato?
La vicinissima Calvi ha la sua “fontana leggera”, finalmente ! La fontana pubblica che eroga acqua del comune, sia minerale naturale che frizzante, a soli 5 centesimi al litro .
E lei che iniziative intraprende in merito? La sua amministrazione vegeta in modo squallido, lo ammetta ! Salvo spillare beninteso soldi dalle tasche dei cittadini , perseverare con le prove di regime e favorire il solito comitato d’affari massomafioso di inquinatori e consumatori di suolo produttivo.
Come cittadina pensante e come coordinatrice del locale comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia non saprei di cosa complimentarmi con lei! Devo invece pubblicamente esprimere i più vivi apprezzamenti per l’amministrazione del Comune di Calvi guidata dal sindaco Armando Rocco.
La “casa dell’acqua” ivi installata ora è un punto di riferimento per l’intero paese. Ed anche per i suoi concittadini sangiorgesi, deprivati delle loro fontanelle pubbliche e spesso lasciati a secco d’estate da chi specula sull’acqua (Alto Calore s.p.a.) e sul business delle autoclavi, come le inchieste hanno dimostrato.
Ad ogni ora del giorno e della sera a Calvi si vedono persone con le proprie bottiglie di plastica o vetro andarle a riempire.
E’ come aver riscoperto l’antica fontana del villaggio. È diventato quasi un luogo di aggregazione sociale , di ospitalità per i viandanti e simbolo di vita.
Abbiamo sete, sindaco ! E ci scappa pure di pisciare, ma anche di vespasiani neanche la più pallida idea qua da noi !
Come intende amministrare il villaggio di San Giorgio se le sfuggono i servizi essenziali e minimi, se sinora non lo ha dotato almeno di fontane pubbliche e di bagni chimici? Quanto a questi ultimi, presenti a Calvi, ma non allestiti a San Giorgio neppure durante il mercato rionale (la “fiera settimanale”, secondo le sue iperboliche parole che ignorano i bisogni fisiologici e di igiene dei commercianti) e neppure in occasione della sua personale sagra della salsiccia, perchè la Asl non li impone per ragioni di igiene pubblica ?
Dà fastidio a qualcuno che finalmente diminuisca il consumo di acqua in bottiglia di pet ?
Chi è il drago cattivo che si offenderebbe per l’iniziativa e minaccerebbe ritorsioni ? Dobbiamo per forza tenerci il drago e il cornuto marmoreo accanto alla croce a San Giorgio e precluderci l’incivilimento? In nome di che o che cosa ?
Ha mai pensato a valutare per le famiglie il notevole risparmio economico che deriva da una bouvette pubblica, magari collocata nell’agognato parco a verde pubblico attrezzato che i sangiorgesi possono solo sognare (chissà perchè…), la possibilità di avere acqua depurata , gasata o naturale, a “chilometro zero” e che soprattutto non ha subito alterazioni a causa della prolungata esposizione ai raggi solari (che è quello che avviene all’acqua in bottiglia che l’ignorante consumatore compra facendone vergognose scorte ?).
L’iniziativa -ci pensi- avrebbe molteplici effetti a catena, e tutti positivi: da una parte il risparmio immediato del consumatore che vede ridotta fortemente la spesa sostenuta per l’acquisto di acqua minerale presso bar e supermercati; dall’altra l’educazione dei cittadini al riutilizzo di bottiglie di plastica che altrimenti andrebbero ad aumentare il volume delle discariche a cielo aperto (purtroppo sono ancora pochissimi i cittadini che praticano la raccolta differenziata a San Giorgio e la stessa si riduce ad una “farsa” bella e buona, come ben sa…).
 

La plastica risparmiata, così, può contribuire al percorso di riduzione rifiuti e al risparmio a lungo termine per i cittadini che si concretizzerebbe in un congelamento degli aumenti Tarsu . Dunque, non solo un risparmio sull’acquisto dell’acqua, ma anche sulla raccolta dei rifiuti, evitando alla raccolta differenziata, al servizio di trasporto e agli impianti di riciclo (ma dove sono ?) qualcosa come 30 mila bottiglie da un litro e mezzo di plastica PET per un totale di circa mille chilogrammi, ovvero 23 chili al giorno (una bottiglia pesa infatti 35 grammi) e un risparmio di petrolio (carissimo e destinato all’esaurimento), se considera che per produrre un chilo di PET occorre bruciare due chili di petrolio !
Di fronte all’odioso business che “mercanti globali” senza scrupoli stanno tentando di mettere in atto sottraendo alle persone quello che è uno dei più fondamentali quanto essenziali diritti, di fronte ad amministrazioni scellerate come la sua e quella che l’ha preceduta, che consentono persino nei centri abitati (rectius, zone residenziali sature di interesse storico-testimoniale….) il passaggio di TIR a pieno carico che trasportano l’acqua “minerale” per poi tollerare, contro ogni prescrizione sanitaria e precauzione legale, lo stoccaggio e il deposito a cielo aperto – in piazzali assolati- da parte dei mercanti senza scrupoli,(a tutto vantaggio del …PIL che fa viaggiare l’acqua senza alcun senso logico per l’Italia, e non solo, quando in ogni luogo esistono fonti di approvvigionamento che alimentano gli acquedotti comunali. )…l’iniziativa di Calvi ci appare encomiabile e contro lo status quo, che – solo lo si voglia- si può sovvertire.
Il bello di tutto ciò è che nel villaggio da lei amministrato non è roba di ieri . “Immagina questo, coperto di grano, immagina i frutti, immagina i fiori, e pensa alle voci e pensa ai colori. E in questa pianura fin dove si perde, crescevano gli alberi e tutto era verde, cadeva la pioggia, segnavano i soli, il ritmo dell’uomo e delle stagioni……” . Ma allora il problema c’era già quando Guccini nei primi anni ’70 cantava “Il vecchio e il bambino” e cosa è cambiato? Almeno a San Giorgio NULLA.
Ma c’è gente che ha buone idee: basta concretizzarle, metterle in atto e renderle di dominio pubblico, farne esperienza e “sàpere” collettivo. Fare politica come gestione solidaristica dei beni comuni fregandosene del sistema perverso di gestione del potere ! Lei ne è capace ?
Consideri poi un aspetto non secondario: fino a pochi anni fa le fontanelle erano in paese un importante luogo di ristoro, di sosta e di aggregazione pubblica. Questo passato, non completamente dimenticato, rende oggi le fontane un ottimo luogo per diffondere nuovi stili di vita a misura d’uomo e concrete politiche di riduzione dei rifiuti alla fonte,
La fontana -lo ricordi- conta più del villaggio , del cornuto di marmo, del Fuenti del mercante Barletta, del tugurio fatiscente della casa comunale e di una sede ASL progettata e costruita senza alcun criterio di razionalità .
Perchè, è la fontana che crea il villaggio degli uomini! Quelli che riflettono sulla sacralità della natura, discutono sul “cibo in ogni senso” che viene loro propinato da chi li amministra, si accapigliano per un consumo sempre più critico ed etico, in quanto hanno capito che acquistare = votare.
Da costoro non può pretendere applausi e complicità con l’inettitudine e la strafottenza al potere.

 
Firmato Rosanna Carpentieri
in proprio e in nome e per conto del Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia.
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venerdì 7 giugno 2013

San Giorgio del Sannio tra i siti da bonificare foraggiato dalla regione con oltre mezzo milione di euro ?

Mentre i cittadini come al solito dormono e non si informano nè pipitano, mentre i grilloidi sangiorgesi (sedicenti "opposizione extra consiliare", sic! ) danno lezioncine elementarissime sulle lampadine a led, mentre l'ex deputato Mario Pepe (a che titolo ? Da cittadino ?) imbratta il paese con manifesti che annunciano la creazione di un presunto CENTRO DI COORDINAMENTO e -udite, udite !- di partecipazione popolare... per combattere la crisi, l'amministrazione comunale incassa altri soldi, elargiti dalla Regione.
San Giorgio è stato incluso infatti tra i siti inquinati bisognosi di bonifiche, in via del tutto prioritaria (come Pietrelcina, sic!) rispetto alle zone di Caserta e Napoli devastate dai rifiuti tossici industriali .
Ci hanno provato con l'emergenza neve dell'anno scorso ma sono stati opportunamente bloccati dal comitato civico con esposti e segnalazioni, ci stanno riprovando con il business dell'inquinamento e dei rifiuti.
520.000 euro sottratti alla comunità campania per una presunta bonifica di una terra la cui salubrità è stata attentata gravemente dalle diossine e i furani, benzene e toluene dell'incendio del 2009 del capannone del mercante Barletta in località Cesine, oltre che dal malaffare ronzante intorno al depuratore di Gianguarriello per cui pende processo a carico dell'ex sindaco Giorgio Nardone. 
E tutto ciò in barba al principio che "chi inquina deve pagare", non i cittadini !
Purtroppo, la località interessata e dichiarata sulla carta non è Cesine ma sarebbe del tutto genericamente: Via San Giovanni e, considerando che San Giovanni è una frazione immensa che ben potrebbe distaccarsi dalla malagestione del comune di San Giorgio e dalla "differenziata farsa", già questo subodora di imbroglio e desta notevoli perplessità nei cittadini.
I falsi ideologici , è risaputo, sono all'ordine del giorno nel nostro Comune,  come qualche processo finalmente comincia a dimostrare !
Volete vedere che dopo la truffa assicurativa (il capannone Barletta non era assicurabile in quanto privo di qualunque dispositivo antincendio e le stesse derrate custodite all'interno erano facilmente combustibili e infiammabili, tralasciando la conformità dell'impianto elettrico; ciò nonostante l'imprenditore ha incassato da INA ASSITALIA un ingente risarcimento, lasciando ancora, dal 2009,  senza un euro i terzi danneggiati dall'incendio ), volete vedere -dicevamo- che il finanziamento regionale foraggerà di fatto l'amministrazione comunale e il suo super privilegiato cliens (o socio in affari ?) Barletta?
Diffidiamo la stampa locale , l'amministrazione comunale e i gruppi di opposizione consiliare (Nuova San Giorgio e Libera...Mente) a fare IMMEDIATA chiarezza, ad horas, su tale finanziamento, sui nostri legittimi dubbi qui accennati ed i criteri di scelta  e le motivazioni che lo giustificano. 
In mancanza, inoltreremo un articolato esposto alla Magistratura contabile e ordinaria.

Con la più ampia riserva.

Per il Comitato cittadini per la Trasparenza e la Democrazia
Rosanna Carpentieri




Si legga :
http://www.scribd.com/doc/146089401/Sono-questi-i-siti-da-bonificare-in-Campania-Anche-San-Giorgio-del-Sannio-e-Pietrelcina-provincia-di-Benevento

"Sessantuno (61) milioni di euro per la bonifica di siti in Campania. Si tratterebbe di ex discariche comunali, sversatoi regionali saturi da anni e siti di smaltimento su cui i clan per anni hanno occultato (lucrando) rifiuti tossici e pericolosi provenienti dalle industrie del Nord. Bombe ecologiche.

Tecnicamente sono definite discariche post mortem perché mai messe in sicurezza dopo essere state chiuse. «Abusive e incontrollate», le ha definite la Ue che ha avviato una procedura di infrazione contro l’Italia (una delle 6) e ha già decretato davanti alla Corte di Giustizia la richiesta di pagamento forfettaria di 62 milioni di euro oltre a una mora semestrale di 46 milioni.

Ma cosa c'è di tecnico nei criteri di selezione dei siti ? Nulla, solo pura follia. o speculazione politica.

Si resta senza parole ! Nell'elenco dei siti da bonificare c'è persino San Giorgio del Sannio (forse per il maxincendio del capannone Barletta?) che beneficerà di 520.000 euro e, udite udite, Pietrelcina (sempre provincia di BN) graziata con 800.000 euro dei cittadini (chi sono qua i "rifiuti tossici"?forse i " pellegrini del business religioso ?". Ma non c'è la discarica di Chiaiano e il Triangolo della Morte (Nola,Acerra, Marigliano). Zero euro!.

ZERO EURO anche CAIVANO DI PADRE MAURIZIO PATRICIELLO......

CAIVANO DEVE ASPETTARE LA BEATIFICAZIONE DI PADRE MAURIZIO PER AVERE QUALCHE EURO PER I CAVOLI AL TOLUENE?

Intanto, la stampa sannita tace del tutto. Se non avremo risposte in tempi brevissimi faremo di tutto per fare aprire una inchiesta giudiziaria. C'è un limite a tutto
 "

SITI DA BONIFICARE IN CAMPANIA : QUALI SONO STATI I CRITERI DI SELEZIONE ?


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