BENEVENTO – La sola ammissione dei mezzi di prova ha occupato l’udienza di ieri del processo per quattro persone coinvolte in un’indagine del Corpo forestale in materia ambientale.
Si tratta di Giorgio Nardone e Luigi Pasquale Pepe, chiamati in causa fino al 2009 come sindaci di San Giorgio del Sannio e San Nazzaro, Paolo Esposito e Giancarlo Preziuoso, tecnici del’Alto Calore. Nel mirino degli inquirenti l’inquinamento del torrente Mele, affluente del fiume Calore,che sarebbe stato causato dallo scarico di una parte delle acque reflue dei due centri attraverso un by.-pass che sarebbe stato realizzato in prossimità dell’impianto di depurazione in località Gianguarriello.
Tutto ciò avrebbe determinato l’inquinamento del torrente, nel quale sarebbero finiti scarichi non sottoposti al ciclo depurativo, ed il deturpamento delle bellezze naturali dei due corsi d’acqua.
Ai due ex primi cittadini di San Giorgio del Sannio e San Nazzaro viene contestata anche l’omissione in atti di ufficio: a distanza di mesi dall’accertamento dell’inquinamento del torrente, non avrebbero adottato tempestivamente i provvedimenti del caso.
Accuse sempre respinte da tutti i diretti interessati, che hanno sempre sostenuto di aver agito correttamente.
N.B. In località Gianguariello sono confluite anche le acque di spegnimento, tossiche e altamente inquinanti, del maxi incendio del capannone Barletta di località Cesine, scoppiato nella notte del 23 maggio 2009.
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