Cosa vi viene in mente se diciamo
REFERENDUM ? Attimi di suspance...Niente per ora! E difatti, non c'è da
meravigliarsi, visto che nessuno ( o quasi ), tranne qualche piccola
voce "controcorrente" sul social network facebook, sta parlando
dell'opportunità di tagliare gli stipendi d'oro dei parlamentari
italiani. E' un vero e proprio scandalo che un'occasione così importante
per cambiare le sorti dell' Italia non venga neanche citata dai
maggiori canali informativi nazionali.
E questo già fa comprendere il viscido modo in cui nel nostro Malpaese
tv, radio e giornali siano "pilotati" e "soggiogati" da una politica
sporca e corrotta che decide, mazzette alla mano, quali informazioni
siano meritevoli di passare al popolo e quali non conviene diffondere. E
si badi che invece, in periodo elettorale, questi stessi parassiti sono
capaci di bussare sino alla porta di casa vostra per garantirsi il voto
di preferenza, mentre invece, quando si tratta di tutelare le tasche
dei cittadini loro rappresentati, salvaguardando la situazione
economico-finanziaria nazionale, nessuno sa niente e tutti restano in
silenzio. Quindi innanzitutto, un piccolo elogio va a quei pochissimi
giornalisti sparsi in tutta Italia, (ma a livello locale non ne abbiamo
visto neanche il simulacro), i quali sfidando capo redattori schiavi dei
politici papponi, conducono una sana e veritiera informazione,
denunciando "magagne e misfatti" che troppo spesso restano dietro le
quinte e non vengono raccontate alla cittadinanza, che senza di loro,
resterebbe all' oscuro di tutto e “beota” fra le nuvole.
Dunque, dal 12 maggio fino al 26
Luglio, TUTTI gli italiani avranno tempo per recarsi al Comune e firmare
a favore di un REFERENDUM abrogativo parziale sulla Legge per le
Indennità Parlamentari. Bastano solo 500mila firme per richiedere il
referendum, e una volta raggiunte toccherà a noi cittadini andare alle
urne per decidere se i 5.000 euro mensili di indennità parlamentare
potranno essere cancellati (tale importo netto scende a circa € 4.750
per i deputati che invece svolgono un'altra attività lavorativa).
Nonostante la riduzione del 10% sia valida anche per il prossimo anno, i
mega stipendi dei parlamentari sono un'offesa alla crisi e alla povertà
che colpisce un numero sempre più elevato di cittadini.
Allora perché non abrogare l'art. 2 della legge 1261 del 1965 che disciplina le indennità spettanti ai membri del Parlamento? Forse
non sapete che ogni parlamentare riceve una somma pari a 3.500 euro
mensili solo per il soggiorno a Roma, anche quelli che a Roma sono
residenti ?
Non è questo un vero e proprio furto a danno di noi contribuenti?
Ma la prima battaglia da vincere, prima ancora di firmare, è quella del silenzio.
Tale REFERENDUM è vergognosamente
partito in sordina poichè ostacolato continuamente dai vertici di
partito nazionali i quali, per ovvie ragioni di difesa dei privilegi
castali, hanno cercato in tutti i modi di isolare e sopprimere
l'iniziativa, facendo pressioni sui mass media affinchè non si sapesse
nulla. Numerosi i tentativi di boicottaggio da parte di quelle testate
giornalistiche che non permettono ai propri dipendenti di dare spazio
all' evento poichè ricattati dai partiti di non ricevere più i
finanziamenti pubblici alla stampa.
L' aspetto più osceno è che a parte
qualche sindaco eletto da liste civiche come il Movimento 5 Stelle,
nessun politico ha ancora sottoscritto la petizione o rilasciato
dichiarazioni favorevoli al progetto, nemmeno i leader di PD, SEL e IDV !
Alcuni Comuni poi, hanno cercato
di raggirare artatamente quei pochi che sapevano, asserendo che gli
uffici preposti non avevano ricevuto alcuna modulistica per la raccolta
firme . Altri invece non hanno nemmeno riportato l'informazione sui siti
istituzionali dell' Ente.
E difatti, a mò di esempio, il sindaco Ricci
di San Giorgio cosa ha fatto? Niente! E come potrebbe, si dirà?
Potrebbe
mai pubblicizzare una raccolta firme che diminuirebbe lo stipendio, sia
pur minimamente, dei suoi colleghi (o del suo collega...) di Parlamento? Certo che NO!
Tuttavia questo progetto se
realizzato riuscirebbe a far risparmiare agli italiani quasi 50.000 €
annui per ogni parlamentare ovvero 500 milioni di euro per legislatura.
Di certo ciò non abbatterà il debito pubblico ma questa iniziativa ha un
forte significato politico: in tempi di crisi chi comanda deve dare
l’esempio !
Dunque, c'è tempo solo fino al 26
luglio. Che aspettiamo? Andiamo tutti a firmare e facciamo girare il
più possibile l'informazione!